IL VIAGGIO GASTRONOMICO
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Alsazia da bere

Da Thann a Markenheim, la Strada dei Vini d’Alsazia si snoda, tra villaggi tradizionali, ridenti cittadine e centinaia di cantine circondate a perdita occhio dai vigneti e sempre aperte per un assaggio di ottimi vini

Francese ma con inclinazione tedesca, influenzata dalla sua posizione geografica che la colloca proprio al confine tra Germania e Svizzera, questa caratteristica regione è attraversata per quasi la sua intera lunghezza dalla più antica strada dei vini della Francia, che nel 2013 ha festeggiato i 60 anni. La città più famosa d’Alsazia è senz’altro Strasburgo, perché sede delle Nazioni, con un imponente palazzo di vetro che spicca tra le tipiche costruzioni della città, attraversata da canali e viuzze che sono il cuore del quartiere della Petite France. Ed è ugualmente imponente la storica cantina degli Hospices Civils di Strasburgo, fondata nel 1395 per dare asilo e assistenza medica ai bisognosi. Dopo alterne vicende, dalla fine del Novecento l’edificio è stato in parte recuperato con la produzione di alcuni vini e la cantina ha conservato alcune antiche e magnifiche botti, decorate e istoriate. Le altre città, più o meno grandi, che punteggiano il percorso della Strada del Vino, sono tutte caratterizzate dalle tipiche case a graticcio, che ospitano spesso sui tetti nidi di cicogne, altro elemento distintivo della regione. E, naturalmente, sono conosciute perché strettamente legate al mondo del vino. A cominciare da Colmar, capitale dei vini d’Alsazia, che ospita un interessante museo ad essi dedicato presso la Maison des Vins e la Borsa dei Vini d’Alsazia. A Ammerschwihr, vicino a Colmar, nel XIV secolo è nata la Confrérie Saint-Etienne, costituita allora dai notabili che avevano il compito di vigilare sulla qualità dei vini prodotti in città. La confraternita si è trasferita 40 anni fa nel Castello di Kientzheim con le stesse antiche regole e vi organizza interessanti degustazioni di vini alsaziani. A Turckheim, Guebwiller e Riquewihr hanno sede importanti cantine sociali. A Soultz-Les Bains è presente una delle sedi dei Vignerons Indépendants, che producono i vini in modo autonomo, nel rispetto del territorio e delle sue caratteristiche. Gli aderenti sono presenti in varie regioni di Francia e propongono i loro vini, con il logo dell’Associazione sulla bottiglia, anche in degustazioni presso cantine, fattorie e ristoranti della zona di produzione.

L’Alsazia si estende su un territorio relativamente limitato, ma offre comunque una grande varietà di paesaggi, con i rilievi dei Vosgi ricchi di foreste, le pianure e le valli dove scorre il Reno e i vigneti che in prossimità della Strada del Vino si estendono a perdita d’occhio, inglobando villaggi, cittadine e castelli. Questa ricchezza di vigneti e il clima caratteristico, che è rigido in inverno ma molto soleggiato in estate, permettono di ottenere vini particolarmente aromatici e fruttati, con in più un inconfondibile tocco floreale in quelli bianchi. I vitigni principali sono sette: Sylvaner, Pinot bianco, Riesling, Moscato d'Alsazia, Tokay Pinot grigio, Gewürztraminer e Pinot nero. Tutti i vini di questa regione (eccetto il Crémant) sono imbottigliati nella classica bottiglia detta “vino del Reno” o flûte d’Alsazia e sono per la maggior parte a AOC, la Denominazione di Origine Controllata alsaziana. I DOC Grand Cru sono invece i vini prodotti in terroirs eccezionalmente vocati e rappresentano circa il 4% dell’intera produzione in Alsazia. I DOC Crémant hanno subito una seconda fermentazione e si presentano delicatamente effervescenti e vivaci. I Vendage Tardives e i Sélections de Grains Nobles d’Alsace completano in crescendo la carrellata dei vini della regione con la loro eccezionale ricchezza di profumi che ricorda frutta secca, confetture esotiche e spezie e una speciale struttura data dai grappoli raccolti in sovramaturazione.


GASTRONOMIA DI CARATTERE

Oltre che per i vini, l’Alsazia è rinomata per il foie gras, che viene prodotto con il fegato d’oca (bianca d’Alsazia o grigia di Tolosa) oppure con quello dell’anatra della Francia atlantica. Molto interessanti i formaggi, tra i quali il più conosciuto è il Munster, dal nome dell’omonima cittadina. La cucina è a metà strada tra quella francese e quella tedesca, con piatti che hanno una connotazione decisa e robusta, ma comunque facile da accompagnare ai vini della regione e all’eccellente birra che viene ugualmente prodotta in Alsazia. Il piatto più noto è probabilmente la choucroute, preparata con vari parti di carne di maiale e salsicce, tutto affumicato. Ugualmente robusto è il Baeckaoffe, che però è a base di carni miste e viene cotto nella tipica casseruola ovale di ceramica decorata. Più leggera la carpa fritta, specialità di Sundau, nel sud della regione, e alla quale è addirittura dedicata una strada gastronomica. La tarte flambée è una specie di focaccia sottile guarnita con pancetta e cipolle. Il Kougelhopf è un dolce lievitato e soffice, cotto nel tipico stampo a corona, servito però un po’ a tutte le ore, anche all’aperitivo, insieme agli immancabili Bretzel. I locali più caratteristici dove gustare queste specialità sono i Winstub dove in inverno è servito anche il vino caldo, insieme ai tipici biscotti speziati natalizi.

di Enza Bettelli

(pubblicato su Il Sommelier n. 1 del 2014 - https://issuu.com/gipi/docs/il_sommelier_1__2014)