IL VIAGGIO GASTRONOMICO
A cura di ASA / asa.web@asa-press.com
Made in Piemonte - Destinazione Impresa. Vercelli Valsesia
Il nuovo progetto della Regione Piemonte
1) Le torri della Centrale Nucleare sullo sfondo delle Alpi - 2) Santuario nei pressi di Lucedio
“Destinazione Impresa - Il nuovo progetto della Regione Piemonte per scoprire le eccellenze di impresa sul nostro territorio”.
E’ questo il titolo del nuovo progetto presentato alla stampa.
A promuovere l’iniziativa è stata la Regione Piemonte e il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte in collaborazione con l’ATL Valsesia Vercelli, la Confindustria Vercelli Valsesia e la Camera di Commercio Vercelli.
L’iniziativa ha come scopo il coinvolgimento del territorio locale, che attraverso una iniziativa di tour guidati conduca il turista alla scoperta delle eccellenze aziendali del settore del designer, del lusso e dell’agroalimentare, che nel corso degli anni attraverso la loro attività hanno dato lustro al proprio settore e al territorio di appartenenza.
Un progetto che ha come obiettivo l’utilizzo di queste realtà per scoprire il territorio.
Una sorta di “turismo aziendale” che faccia partecipe il pubblico della realtà lavorativa, conducendolo anche alla scoperta del vercellese.
1) Chiesetta tra i rovi - 2) Il Principato di Lucedio con la torre ottagonale
Riscoprire i vecchi mestieri, in un “amarcord” per poi introdurre i visitatori in quelli attuali... preludio a nuovi mestieri. Fare partecipe il pubblico delle nuove tecniche innovative amalgamando le antiche tradizioni a quelle moderne, l’eleganza racchiusa nel passato con le tecniche all’avanguardia, questo è l’intento dei tour. Il pubblico avrà l’occasione di conoscere tutte le fasi del processi di produzione e scoprire come nasce e viene introdotto un prodotto nel mercato nazionale e internazionale.
Il progetto propone un ricco calendario di visite guidate sul territorio della provincia di Vercelli, conducendo il visitatore alla scoperta di 11 aziende artigianali e industriali dei settori food, luxury e design.
Dal lanificio di Quarona alla tessitura di Borgosesia e alla maglieria di Palazzolo Vercellese,
sino alle rubinetterie di Serravalle Sesia, passando alla fabbrica di fisarmoniche di Vercelli per entrare poi nel mondo dell’enogastronomia con un’azienda agricola di Guardabosone e un’azienda vitivinicola di Gattinara. Spazio alla risicoltura con le riserie a Stroppiana, Tronzano e un agriturismo di Crescentino e in prima fila il riso della tenuta agricola del Principato di Lucedio.
1) Il vicino cimitero e Madonna delle Vigne - 2) Santa Maria di Lucedio - 3) La Chiesa del Popolo a Lucedio
Punta di diamante e prima visita, non poteva che essere il Principato di Lucedio con i suoi risi e i mille misteri di questo insolito angolo tra le risaie. Ed io, tra storia e leggende vi invito a scorrere il calendario delle visite con le modalità e le iscrizioni:
ATL Varallo, tel. 0163564404 - infovarallo@atlvalsesiavercelli.it
ATL Vercelli, tel. 016158002 - www.atlvalsesiavercelli.it
Oggi il complesso del principato di Lucedio è una rinomata azienda agricola con annesso spaccio dove acquistare il loro riso e i derivati: pasta, biscotti, ecc.
Ma prima rimanete davanti al computer e in mia compagnia viaggeremo verso uno dei luoghi misteriosi d’Italia dove oltre a produrre il riso nascono leggende e misteri: il Principato di Lucedio.
1) L’ingresso a Lucedio - 2) Il gruppo di visitatori e le organizzatrici dell’ATL
La costruzione del borgo di Lucedio è incerta e la data varia tra il 1120 o il 1123. Per volere del marchese Ranieri del Monferrato divenne la dimora dei monaci Cistercensi che iniziarono a disboscare la fitta boscaglia, trasformarono la pianura vercellese malsana e
paludosa dissodando il terreno e incanalando l’acqua che in questo territorio scorre
abbondante anche nel sottosuolo.
La loro opera in questo luogo inospitale fu grandiosa e trasformò radicalmente un territorio invivibile in uno dei centri più importanti per la coltivazione del riso. A quei tempi uno dei cibi base dell’alimentazione era il grano, mentre il riso era quasi sconosciuto, poco coltivato, ma i monaci seppero farne un alimento fondamentale per l’economia del territorio vercellese, tanto da sostituire il grano. Trasformarono paludi e acquitrini in una fertile e verdeggiante pianura coltivata a risaie che si estendono per chilometri e chilometri, nel comune di Trino in provincia di Vercelli.
1) La guida narrante - 2) Interno dell’Abbazia - 3) La misteriosa colonna
Le origini del nome Lucedio sono diverse e discordanti. C’è chi lo abbina alla parola luce-dio, chi a Lucifero, chi dando altre risposte genera però nuove domande!
Tra le leggende, la più ricorrente è quella che narra della regina di Patmos che troviamo anche nella tradizione Aleramica.
Andiamo indietro nel tempo e fermiamoci al 1204, durante la IV Crociata che si concluse con il saccheggio di Costantinopoli.
L’imperatore bizantino Alessio III e l’imperatrice Eufrosina, mitica figura della regina di Patmos, vengono catturati dall’esercito del marchese Bonifacio del Monferrato e condotti a Lucedio.
Secondo le varie leggende legate a questa misteriosa regina, imprigionata impazzì e morì dal dolore: venne sepolta a Montarolo. Si dice che sui resti della cappella funebre venne costruito l’attuale santuario della vicina Madonna delle Vigne. Altri vogliono che all’interno della misteriosa chiesa di Santa Maria di Lucedio si trovi il suo sepolcro e il sarcofago, ma altre leggende aleggiano intorno alla misteriosa figura di questa donna.
Un altra leggenda vuole che il complesso del monastero di Lucedio e la chiesa di Santa Maria siano collegati alla Madonna delle Vigne da un tunnel e che attraverso questo, la regina fuggì alle bieche attenzioni del padre e raggiunto il bosco si uccise. Simili gallerie sono piuttosto usuali, anticamente fungevano da via di scampo o uscita segreta e collegavano tra loro chiese e castelli. La stessa zona dove abito ne ha molti!
Ma l’abbazia di Lucedio pare racchiuda tra le millenarie mura altri segreti, altre leggende: ve ne narrerò alcune.
Il principato di Lucedio è un piccolo agglomerato di case a pochi chilometri da Trino (VC), nella pianura delle risaie del vercellese, con annessi l’abbazia, le due chiese e poco distante il piccolo cimitero di Darola.
Si dice che l’inizio delle gesta perverse e crudeli dei monaci ebbero inizio proprio in questo piccolo cimitero abbandonato e la chiesa di Darola dove le streghe si radunavano
durante i sabba in compagnia del Diavolo...
In un documento del 1684 si narra che il Diavolo entrasse nei sogni delle novizie domenicane della vicina chiesa per tentarle! E così le monache-tentatrici riuscirono a corrompere abati e preti dell’abbazia di Santa Maria di Lucedio trascinandoli in perverse demoniache tentazioni, non prive di satanismo, vizi spregevoli tra cui la pedofilia, crudeltà e piacere nel torturare e uccidere. Non occorrono i frati di Lucedio: è bastata la caccia alle Streghe e l’Inquisizione!
1) Attrezzi della tenuta agricola - 2) Il canale all’interno della tenuta
Il Papa venuto a conoscenza della vita dissoluta di questi uomini e donne di Dio, fece chiudere l’abazia, sconsacrandola e disperdendo i satanisti.
1) dolci tentazioni allo spaccio - 2) il riso della Tenuta Principato di Lucedio
A pochi passi da Lucedio si trova il santuario della Madonna delle Vigne che appare al viandante come una graziosa e strana chiesetta campestre, racchiusa in un paesaggio agreste che emana una strana quanto misteriosa atmosfera.
Uno dei misteri di Lucedio è visibile in uno strano affresco con un organo a canne, la decorazione è rappresentata da una corona reale sorretta da due leoni stilizzati. Al centro si nota un pentagramma e il rigo con le note parzialmente leggibili. La leggenda vuole che le note musicali trascritte sul pentagramma siano quelle di una musica capace di respingere e racchiudere una presenza demoniaca che pare sia imprigionata nelle cripte sotterranee sotto l’altare della chiesa di Santa Maria, custodita dalle mummie degli abati, e solo suonandola al contrario questa forza malefica verrebbe liberata.
“Revolution 9” dei Beatles, “The wall” dei Pink Floyd, anche Led Zeppelin e altri gruppi rock e metal usano questo metodo per inviare messaggi sublimali, anche satanici: si chiama Blackmasking, comunque io non proverei a suonarla...
Un’altra stranezza di questo luogo è la torre del campanile di Santa Maria. Stranamente a pianta ottagonale, chiaramente non è un simbolo cristiano, ma esoterico! Insolita, ma non unica, personalmente ho visto quella del Castello di Monticello d’Alba (CN), e quella di Corneliano d’Alba (CN), ma siamo nel territorio denominato Roero, e la storia cita tra i nobili locali molti Cavalieri Templari e quindi l’esoterismo qui è... di casa!
Ma altro motivo di perplessità è che la chiesa di Lucedio non si presenta con la tipica forma a croce volta a Nord, come vuole la tradizione cristiana, ma è costruita con l’ingresso a Sud, che è come disegnare una croce capovolta, simbolo del Diavolo!
Il Principato di Lucedio è racchiuso dentro solide mura, quasi fortificato e l’accesso avviene
attraverso l’arco d’ingresso. Appena varcata la soglia si nota sulla destra la chiesa detta “del popolo”, con il tipico campanile a pianta quadrata, oggi adibita a deposito attrezzi, e dinanzi, oltre il grande spiazzo, la misteriosa chiesa di Santa Maria, con la torre ottagonale.
Nell’abbazia possiamo vedere “la stanza del giudizio” dove, secondo una leggenda, in certe circostanze si vede... una delle colonne piangere... ricordando le orrende visioni di orrori, depravazione e torture a cui aveva assistito...
1) Pasta di riso - 2) dolcezze di riso
Gallerie sotterranee percorribili con cavalli e carrozze, stretti tunnel a volta bassa, pare colleghino il Principato di Lucedio ad altre chiese e località della zona. Passaggi sotterranei che conducevano oltre le mura o all’interno di esse: vie di fuga o vie di accesso per riti satanici o incontri galanti? Il turista ama questi luoghi misteriosi, insoliti, e anche a me piace sognare, fantasticare, sino a vedere fantasmi di giovani fanciulle e cavalieri pronti a liberarle da malefici di perfide streghe!
Vero o falso c’è chi giura di vedere fantasmi. Parla di sepolcri, di mummie guardiane, musiche da far rabbrividire e altre fantasie!
Chissà? io che ho avuto la possibilità di visitare questo principato mi sono creata la mia idea...
Forse un giorno ve ne farò partecipi...
Intanto voi andateci, è nei programmi dei tour dell’ATL...
Ma non rimanete da soli girovagando per la corte o nelle stanze del convento e se sentite aliti di vento gelido, o strani rumori, ... scappate in fretta o rovesciate in terra sacchetti di riso, i folletti e le streghe si fermeranno a raccoglierli e lo “spaccio vendita”... ve ne sarà grato! di Alexander Màscàl - foto Matteo Saraggi - ASA
Made in Piemonte - Destinazione Impresa. Vercelli Valsesia
Il nuovo progetto della Regione Piemonte
1) Le torri della Centrale Nucleare sullo sfondo delle Alpi - 2) Santuario nei pressi di Lucedio
“Destinazione Impresa - Il nuovo progetto della Regione Piemonte per scoprire le eccellenze di impresa sul nostro territorio”.
E’ questo il titolo del nuovo progetto presentato alla stampa.
A promuovere l’iniziativa è stata la Regione Piemonte e il Centro Estero per l’Internazionalizzazione del Piemonte in collaborazione con l’ATL Valsesia Vercelli, la Confindustria Vercelli Valsesia e la Camera di Commercio Vercelli.
L’iniziativa ha come scopo il coinvolgimento del territorio locale, che attraverso una iniziativa di tour guidati conduca il turista alla scoperta delle eccellenze aziendali del settore del designer, del lusso e dell’agroalimentare, che nel corso degli anni attraverso la loro attività hanno dato lustro al proprio settore e al territorio di appartenenza.
Un progetto che ha come obiettivo l’utilizzo di queste realtà per scoprire il territorio.
Una sorta di “turismo aziendale” che faccia partecipe il pubblico della realtà lavorativa, conducendolo anche alla scoperta del vercellese.
1) Chiesetta tra i rovi - 2) Il Principato di Lucedio con la torre ottagonale
Riscoprire i vecchi mestieri, in un “amarcord” per poi introdurre i visitatori in quelli attuali... preludio a nuovi mestieri. Fare partecipe il pubblico delle nuove tecniche innovative amalgamando le antiche tradizioni a quelle moderne, l’eleganza racchiusa nel passato con le tecniche all’avanguardia, questo è l’intento dei tour. Il pubblico avrà l’occasione di conoscere tutte le fasi del processi di produzione e scoprire come nasce e viene introdotto un prodotto nel mercato nazionale e internazionale.
Il progetto propone un ricco calendario di visite guidate sul territorio della provincia di Vercelli, conducendo il visitatore alla scoperta di 11 aziende artigianali e industriali dei settori food, luxury e design.
Dal lanificio di Quarona alla tessitura di Borgosesia e alla maglieria di Palazzolo Vercellese,
sino alle rubinetterie di Serravalle Sesia, passando alla fabbrica di fisarmoniche di Vercelli per entrare poi nel mondo dell’enogastronomia con un’azienda agricola di Guardabosone e un’azienda vitivinicola di Gattinara. Spazio alla risicoltura con le riserie a Stroppiana, Tronzano e un agriturismo di Crescentino e in prima fila il riso della tenuta agricola del Principato di Lucedio.
1) Il vicino cimitero e Madonna delle Vigne - 2) Santa Maria di Lucedio - 3) La Chiesa del Popolo a Lucedio
Punta di diamante e prima visita, non poteva che essere il Principato di Lucedio con i suoi risi e i mille misteri di questo insolito angolo tra le risaie. Ed io, tra storia e leggende vi invito a scorrere il calendario delle visite con le modalità e le iscrizioni:
ATL Varallo, tel. 0163564404 - infovarallo@atlvalsesiavercelli.it
ATL Vercelli, tel. 016158002 - www.atlvalsesiavercelli.it
Oggi il complesso del principato di Lucedio è una rinomata azienda agricola con annesso spaccio dove acquistare il loro riso e i derivati: pasta, biscotti, ecc.
Ma prima rimanete davanti al computer e in mia compagnia viaggeremo verso uno dei luoghi misteriosi d’Italia dove oltre a produrre il riso nascono leggende e misteri: il Principato di Lucedio.
1) L’ingresso a Lucedio - 2) Il gruppo di visitatori e le organizzatrici dell’ATL
La costruzione del borgo di Lucedio è incerta e la data varia tra il 1120 o il 1123. Per volere del marchese Ranieri del Monferrato divenne la dimora dei monaci Cistercensi che iniziarono a disboscare la fitta boscaglia, trasformarono la pianura vercellese malsana e
paludosa dissodando il terreno e incanalando l’acqua che in questo territorio scorre
abbondante anche nel sottosuolo.
La loro opera in questo luogo inospitale fu grandiosa e trasformò radicalmente un territorio invivibile in uno dei centri più importanti per la coltivazione del riso. A quei tempi uno dei cibi base dell’alimentazione era il grano, mentre il riso era quasi sconosciuto, poco coltivato, ma i monaci seppero farne un alimento fondamentale per l’economia del territorio vercellese, tanto da sostituire il grano. Trasformarono paludi e acquitrini in una fertile e verdeggiante pianura coltivata a risaie che si estendono per chilometri e chilometri, nel comune di Trino in provincia di Vercelli.
1) La guida narrante - 2) Interno dell’Abbazia - 3) La misteriosa colonna
Le origini del nome Lucedio sono diverse e discordanti. C’è chi lo abbina alla parola luce-dio, chi a Lucifero, chi dando altre risposte genera però nuove domande!
Tra le leggende, la più ricorrente è quella che narra della regina di Patmos che troviamo anche nella tradizione Aleramica.
Andiamo indietro nel tempo e fermiamoci al 1204, durante la IV Crociata che si concluse con il saccheggio di Costantinopoli.
L’imperatore bizantino Alessio III e l’imperatrice Eufrosina, mitica figura della regina di Patmos, vengono catturati dall’esercito del marchese Bonifacio del Monferrato e condotti a Lucedio.
Secondo le varie leggende legate a questa misteriosa regina, imprigionata impazzì e morì dal dolore: venne sepolta a Montarolo. Si dice che sui resti della cappella funebre venne costruito l’attuale santuario della vicina Madonna delle Vigne. Altri vogliono che all’interno della misteriosa chiesa di Santa Maria di Lucedio si trovi il suo sepolcro e il sarcofago, ma altre leggende aleggiano intorno alla misteriosa figura di questa donna.
Un altra leggenda vuole che il complesso del monastero di Lucedio e la chiesa di Santa Maria siano collegati alla Madonna delle Vigne da un tunnel e che attraverso questo, la regina fuggì alle bieche attenzioni del padre e raggiunto il bosco si uccise. Simili gallerie sono piuttosto usuali, anticamente fungevano da via di scampo o uscita segreta e collegavano tra loro chiese e castelli. La stessa zona dove abito ne ha molti!
Ma l’abbazia di Lucedio pare racchiuda tra le millenarie mura altri segreti, altre leggende: ve ne narrerò alcune.
Il principato di Lucedio è un piccolo agglomerato di case a pochi chilometri da Trino (VC), nella pianura delle risaie del vercellese, con annessi l’abbazia, le due chiese e poco distante il piccolo cimitero di Darola.
Si dice che l’inizio delle gesta perverse e crudeli dei monaci ebbero inizio proprio in questo piccolo cimitero abbandonato e la chiesa di Darola dove le streghe si radunavano
durante i sabba in compagnia del Diavolo...
In un documento del 1684 si narra che il Diavolo entrasse nei sogni delle novizie domenicane della vicina chiesa per tentarle! E così le monache-tentatrici riuscirono a corrompere abati e preti dell’abbazia di Santa Maria di Lucedio trascinandoli in perverse demoniache tentazioni, non prive di satanismo, vizi spregevoli tra cui la pedofilia, crudeltà e piacere nel torturare e uccidere. Non occorrono i frati di Lucedio: è bastata la caccia alle Streghe e l’Inquisizione!
1) Attrezzi della tenuta agricola - 2) Il canale all’interno della tenuta
Il Papa venuto a conoscenza della vita dissoluta di questi uomini e donne di Dio, fece chiudere l’abazia, sconsacrandola e disperdendo i satanisti.
1) dolci tentazioni allo spaccio - 2) il riso della Tenuta Principato di Lucedio
A pochi passi da Lucedio si trova il santuario della Madonna delle Vigne che appare al viandante come una graziosa e strana chiesetta campestre, racchiusa in un paesaggio agreste che emana una strana quanto misteriosa atmosfera.
Uno dei misteri di Lucedio è visibile in uno strano affresco con un organo a canne, la decorazione è rappresentata da una corona reale sorretta da due leoni stilizzati. Al centro si nota un pentagramma e il rigo con le note parzialmente leggibili. La leggenda vuole che le note musicali trascritte sul pentagramma siano quelle di una musica capace di respingere e racchiudere una presenza demoniaca che pare sia imprigionata nelle cripte sotterranee sotto l’altare della chiesa di Santa Maria, custodita dalle mummie degli abati, e solo suonandola al contrario questa forza malefica verrebbe liberata.
“Revolution 9” dei Beatles, “The wall” dei Pink Floyd, anche Led Zeppelin e altri gruppi rock e metal usano questo metodo per inviare messaggi sublimali, anche satanici: si chiama Blackmasking, comunque io non proverei a suonarla...
Un’altra stranezza di questo luogo è la torre del campanile di Santa Maria. Stranamente a pianta ottagonale, chiaramente non è un simbolo cristiano, ma esoterico! Insolita, ma non unica, personalmente ho visto quella del Castello di Monticello d’Alba (CN), e quella di Corneliano d’Alba (CN), ma siamo nel territorio denominato Roero, e la storia cita tra i nobili locali molti Cavalieri Templari e quindi l’esoterismo qui è... di casa!
Ma altro motivo di perplessità è che la chiesa di Lucedio non si presenta con la tipica forma a croce volta a Nord, come vuole la tradizione cristiana, ma è costruita con l’ingresso a Sud, che è come disegnare una croce capovolta, simbolo del Diavolo!
Il Principato di Lucedio è racchiuso dentro solide mura, quasi fortificato e l’accesso avviene
attraverso l’arco d’ingresso. Appena varcata la soglia si nota sulla destra la chiesa detta “del popolo”, con il tipico campanile a pianta quadrata, oggi adibita a deposito attrezzi, e dinanzi, oltre il grande spiazzo, la misteriosa chiesa di Santa Maria, con la torre ottagonale.
Nell’abbazia possiamo vedere “la stanza del giudizio” dove, secondo una leggenda, in certe circostanze si vede... una delle colonne piangere... ricordando le orrende visioni di orrori, depravazione e torture a cui aveva assistito...
1) Pasta di riso - 2) dolcezze di riso
Gallerie sotterranee percorribili con cavalli e carrozze, stretti tunnel a volta bassa, pare colleghino il Principato di Lucedio ad altre chiese e località della zona. Passaggi sotterranei che conducevano oltre le mura o all’interno di esse: vie di fuga o vie di accesso per riti satanici o incontri galanti? Il turista ama questi luoghi misteriosi, insoliti, e anche a me piace sognare, fantasticare, sino a vedere fantasmi di giovani fanciulle e cavalieri pronti a liberarle da malefici di perfide streghe!
Vero o falso c’è chi giura di vedere fantasmi. Parla di sepolcri, di mummie guardiane, musiche da far rabbrividire e altre fantasie!
Chissà? io che ho avuto la possibilità di visitare questo principato mi sono creata la mia idea...
Forse un giorno ve ne farò partecipi...
Intanto voi andateci, è nei programmi dei tour dell’ATL...
Ma non rimanete da soli girovagando per la corte o nelle stanze del convento e se sentite aliti di vento gelido, o strani rumori, ... scappate in fretta o rovesciate in terra sacchetti di riso, i folletti e le streghe si fermeranno a raccoglierli e lo “spaccio vendita”... ve ne sarà grato! di Alexander Màscàl - foto Matteo Saraggi - ASA