Scoprire i vini adulterati e falsificati
si può!
I vini europei sono minacciati da adulterazioni sempre più sofisticate, per questo è necessario sviluppare metodi più efficaci per verificarne l’autenticità.
Questo lavoro di indagine, coordinato dal Joint Research Center dell’Unione Europea, viene svolto usando i dati sulla composizione dei vini delle varie regioni.
In Italia gli ispettori del Ministero delle politiche agricole raccolgono campioni d’uva per poi farli analizzare da laboratori specializzati, come quello dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Catania (ICQRF).
“Sul campione ufficiale determiniamo i rapporti isotopici, confrontiamo i dati riscontrati con i dati di riferimento – ci spiega Grazia Laura Gambino, chimico dell’ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) -. Come? Andremo nella banca dati, faremo una selezione dei campioni di riferimento, per quell’origine, per quell’annata, per quella DOC, e faremo un confronto dei parametri che abbiamo ottenuto in fase di produzione della banca dati con i parametri riscontrati su quel dato campione”.
Dopo avere raccolto i campioni d’uva i ricercatori li trasformano attraverso una procedura di minivinifazione (più breve rispetto alla vinificazione normale).
Successivamente, grazie a tecnologie sofisticate, si determinano le caratteristiche isotopiche (riferite a particolari tipi di atomo) dell’alcol e dell’acqua contenute nel vino.
Si tratta di una verifica importante, in quanto le pratiche illecite più diffuse sono la diluizione con acqua e l’aggiunta di alcol e zucchero.
I risultati ottenuti sono poi inviati alla Banca Dati del Vino dell’Unione europea, basata nel centro di ricerca di Geel, in Belgio.
Nei laboratori del JRC, come nelle altre strutture analoghe nel resto dell’Europa, per determinare la carta d’identità di un vino autentico vengono utilizzate tecnologie di tipo nucleare.
Risonanza magnetica e spettrometria di massa sono infatti gli strumenti analitici più efficaci per l’autenticazione del vino, in quanto forniscono informazioni sul campione a livello atomico (basate sugli isòtopi).
Fonte: Euronews.com