L'ITALIA DEI SAPORI
A cura di Marina Cioccoloni / cioccoloni@asa-press.com

A Jelsi si festeggia il grano



E’ a Jelsi, una piccola località molisana non lontano da Campobasso che alla fine del raccolto si celebra una festa della mietitura tra le più suggestive e particolari d’Italia.

Jelsi è una cittadina che è sempre vissuta sull’agricoltura, in particolare sul raccolto del grano, che come simbolo del lavoro della terra fin dalla preistoria ha rappresentato la sicurezza della sopravvivenza ai rigori dell’inverno e quindi il prodotto principale con cui ringraziare gli dei per la loro benevolenza. Se una volta la dea della terra e della fertilità era Cerere, che tutelava i raccolti e regalava abbondanti messe, con l’avvento del cristianesimo i culti pagani sono stati sostituiti con nuovi simboli religiosi che si sono inseriti nelle millenarie tradizioni inglobandole e facendole proprie ma mantenendo sempre la riconoscenza degli uomini a qualcosa di soprannaturale che veglia sulla loro vita.



E così la festa della mietitura di Jelsi, così come si celebra oggi, ricorda la devozione aSant’Anna e un episodio risalente al 26 luglio 1805: quel giorno l’alto Molise fu colpito da un violento terremoto che causò circa 6.000 morti. Sebbene il violento sisma a Jelsi avesse distrutto numerosi edifici, soltanto 27 abitanti persero la vita. Non solo, una pericolosa frana che rischiava di distruggere completamente il paese si arrestò miracolosamente.

A chi rendere merito di quello che fu considerato un vero miracolo? Sicuramente a Sant’Anna, patrona del paese e di cui proprio quel giorno si celebrava la ricorrenza. Qualche anno dopo, nel 1814, una nuova calamità: il 24 e 25 luglio Jelsi viene colpito da un terribile uragano che come per miracolo si placa proprio il 26, giorno della festa di Sant’Anna. Non ci sono dubbi, la festa del grano viene trasformata in una festa sacra in onore della patrona, che in due occasioni aveva vegliato sull’incolumità dei suoi devoti.


E’ da allora che ogni anno a Jelsi il 26 luglio si celebra una festa del grano in onore di Sant’Anna e la sua statua viene portata in processione circondata da carri riccamente addobbati con spighe di grano. Solo lo spettacolo vale il viaggio. Già settimane prima durante la trebbiatura le spighe più belle vengono messe da parte e poi immerse in acqua per fargli acquistare quella morbidezza necessaria per le ulteriori lavorazioni. Dopo di che si dà sfogo alla fantasia ed è tutto un gan daffare all’ombra di cantine e garage per realizzare le numerose composizioni floreali che sfileranno il giorno della festa sopra le traglie, slitte di legno montate su pattini. Anche i bambini vengono coinvolti nella preparazione. Sono loro infatti quelli che sfileranno per primi, con le loro composizioni sulle traglie in miniatura. Tutti si mettono all’opera per realizzare scene sacre, edifici, animali, fiori e ogni cosa che può suggerire la fantasia, da fare sempre rigorosamente con le spighe di grano, replicando ogni anno una tradizione che passa di generazione in generazione.

La sera del 25 luglio, la vigilia della festa, il paese è un brulicare di vita, con bancarelle, stand gastronomici e luminarie lungo tutto il centro cittadino. La festa di Sant’Anna è per molti jelsesi che lavorano lontano l’occasione per tornare a casa e iniziare le vacanze estive. In vendita sulle bancarelle ci sono i prodotti locali, scamorze e formaggi e diversi prodotti lievitati, come i pani, bianchi, di grano duro, alle olive, le freselle, i panzerotti, i mostaccioli. E’ proprio a Jelsi che ha sede la panetteria artigianale Cianciullo, nota in tutto il Molise per i suoi prodotti artigianali e che nel 2017 festeggerà 50 anni di esistenza.


Il corteo sfila la mattina del 26 dopo la messa. Lo aprono i bambini con le traglie in miniatura tirate da ovini, seguite dai carri degli adulti, tirati da buoi addobbati a festa. Seguono i carri con le composizioni più grandi, tirati dai trattori. Arrivano infine le trasportatrici, che sono le ragazze in costume con in braccio grandi covoni di grano e che distribuiscono, in cambio di un’offerta, il “pane di Sant’Anna”, grosse pagnotte di pane preparate in precedenza dalle donne del paese. Alla fine del corteo arriva la traglia più imponente di tutte, quella di Sant’Anna, che porta la statua che fino ad alcuni decenni fa veniva condotta a spalla. Ai suoi piedi sono esposti tutti i gioielli donati nel corso degli anni dai devoti e dai miracolati e per sicurezza alcuni carabinieri fiancheggiano il carro sfilando al suo fianco.

Finita la festa in genere le magnifiche opere realizzate con il grano vengono smantellate. Per conservarne almeno alcune si è deciso di aprire un museo che potesse ospitarle. I locali adatti sono stati individuati nel Convento Santa Maria delle Grazie appena fuori paese dove nel luglio 2015 è nato il MuFeG, Museo di Comunità della Festa del Grano. In alcune sale del museo sono esposti diversi esemplari delle precedenti edizioni (c’è anche un’enorme Basilica di San Pietro con colonnato annesso) mentre in altre sono stati raggruppati manufatti e attrezzi dell’antica vita contadina e attraverso documenti, video ed immagini viene presentata la festa, la sua origine e le diverse fasi di lavorazione delle traglie e dei carri addobbati. Chi vuole può partecipare anche a laboratori pratici, lezioni e percorsi didattici, interessanti in particolare per avvicinare i bambini ad un mondo ormai scomparso.


Per ulteriori informazioni:

Comune di Jelsi – Piazza Umberto I, 40 – 86015 Jelsi (CB) Tel. 0874-710134 , www.comune.jelsi.cb.it, www.jelsi.com

MuFeG, Museo di Comunità della Festa del Grano, Convento Santa Maria delle Grazie, Contrada Convento snc, 86015 Jelsi, CB. www.mufeg.it, info@mufeg.it, tel. 328 9523834.