IL FALSO ITALIANO
A cura di Roberto Rabachino / presidente@asa-press.com

La Brexit preoccupa seriamente l’agroalimentare italiano



L’Italia potrebbe essere pesantemente penalizzata dall’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e dalle conseguenze economiche della Brexit. A sollevare il problema è Coldiretti che ha reso noti i dati dell’export agroalimentare italiano nel Regno Unito: esportazioni record da 3,4 miliardi di euro. Il mancato accordo, con l’inserimento di dazi, o in ogni caso il mancato snellimento delle procedure, rischia di costare caro al Made in Italy agroalimentare in terra britannica.

Dopo il vino, che fattura sul mercato inglese quasi 827 milioni di euro, spinto dal Prosecco Dop con 348 milioni di euro, al secondo posto tra i prodotti più venduti c’è l’ortofrutta fresca e trasformata, come i derivati del pomodoro con 234 milioni.

Rilevanti sono anche pasta, formaggi e olio d’oliva. Importante anche il flusso di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, per un valore di 85 milioni di euro.

L’impatto della Brexit preoccupa anche gli inglesi che stanno facendo scorte in vista di possibili aumenti: quasi 1/3 del cibo nel Regno Unito proviene dall’Unione Europea.

La Gran Bretagna produce appena la metà del cibo che consuma ed è costretta a ricorrere alle importazioni dall’Unione Europea (30%), dalle Americhe (8%), dall’Africa (4%), dall’Asia (4%), da altri paesi del mondo.

Fonte Coldiretti

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