IL FALSO ITALIANO
A cura di Roberto Rabachino / presidente@asa-press.com

Brexit, crolla l'export di olio italiano in Gran Bretagna (-13%)



A pagare un conto salato per la Brexit sono per ora le esportazioni di olio di oliva Made in Italy in Gran Bretagna che con l’esito del referendum sono crollate con una riduzione record del 13%, dopo essere aumentate del 6% nella prima metà del 2016, E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat relativi ai primi undici mesi del 2016.

A pesare sugli acquisti di olio di oliva italiano che nel 2015 ha fatto segnare un valore delle esportazioni di 57 milioni di euro è stato sicuramente il rapporto di cambio sfavorevole della sterlina che ne ha reso più oneroso l’acquisto da parte degli inglesi che hanno ripiegato su olii alternativi come quello di girasole. 

Complice è anche il sistema di etichettatura a semaforo che la Gran Bretagna ha deciso di far adottare al 98% dei supermercati inglesi sul quale l’Unione Europea si appresta a chiudere senza conseguenze la procedura di infrazione alla luce della nuova situazione. 

L’obiettivo del semaforo era quello di diminuire il consumo di grassi, sali e zuccheri ma, non basandosi sulle quantità effettivamente consumate ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti come l’olio extravergine d’oliva e promuovere, al contrario, le bevande gassate senza zucchero, fuorviando i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale.

Una delle preoccupazioni dell’uscita dall’Unione Europea della Gran Bretagna è proprio legata alla moltiplicazione di normative tecniche che di fatto ostacolano alla libera circolazione delle merci. In gioco per l’agroalimentare Made in Italy ci sono 3,2 miliardi di valore delle esportazioni raggiunto del 2016 tra bevande e alimenti (fonte Coldiretti).