La Costa d’Avorio e la sua storia del Cacao, ieri e oggi
E’ questo il titolo della conferenza stampa che si è tenuta mercoledì 17 giugno a EXPO, presso il Media Centre, alla presenza dell’Ambasciatrice della Costa d’Avorio a Milano, Signora Janine Tagliante Saracino e il Commissario Generale della Sezione Costa d’Avorio Victor Oulouphohi (alla sua destra nella foto). Il Paese è il maggiore produttore al mondo di cacao e vanta una leadership più che ventennale per la sua capacità produttiva, con la sostenibilità come punto di forza nella gestione dell’industria agroalimentare interna, sottoprodotti del cacao compresi, grazie anche all’utilizzo di innovazioni tecnologiche per il miglioramento della qualità.
A Thai Gnion Mathias, Ricercatore e Genetista del Centro Nazionale di Ricerca Agronomica d’Abidjan (nella foto a sinistra dell’Ambasciatrice), il compito di illustrare ai presenti la storia del cacao in Costa d’Avorio, la cui cultura è stata introdotta nel Paese nel 1888 dai Francesi, con la conseguente distribuzione delle fave di cacao organizzata dall’amministrazione coloniale. L’amministrazione coloniale contribuì inoltre allo sviluppo delle coltivazioni, obbligando la popolazione a procurarsi i semi di cacao necessari e stabilendo prezzi d’incentivo. Con il tempo, vinta l’iniziale reticenza, la coltivazione del cacao si è trasformata in una strabiliante operazione economica che ha portato la Costa d’Avorio al primo posto in questo settore, pur se nel Paese il cacao è tuttora considerato un prodotto economico e non da consumo.
Oggi, la produzione media annuale in Costa d’Avorio è di 1.300.000 tonnellate di fave di cacao, cioè il 72% dell’intera produzione mondiale, pari a circa il 15% del PIL e il 40% dell’export del Paese, dando reddito a più o meno 6 milioni di persone, circa il 29% della popolazione. Questa leadership è dovuta anche alla ricerca agronomica nel settore che continua a lavorare per migliorare geneticamente le piante di cacao e la loro diffusione razionalizzata, con vantaggi per tutti gli attori della filiera. Rispetto le antiche coltivazioni, per le quali venivano impiegati superfici molto estese, oggi è possibile intensificare la produzione di fave di cacao senza per questo aumentare le superfici coltivate grazie ai nuovi ibridi selezionati. Inoltre, le piante hanno un buon livello di tolleranza ai principali parassiti e malattie ed è quindi possibile limitare l’utilizzo di prodotti fitosanitari nocivi all’uomo e all’ambiente. Non a caso il tema della partecipazione della Costa d’Avorio a EXPO è "Nutrire in maniera sostenibile l’umanità a partire dal migliore Cacao della Costa d’Avorio e dagli altri prodotti agricoli".
Il padiglione della Costa d’Avorio, all’interno del Cluster del Cacao, di cui Eurochocolate è Official Content Provider, è concepito come un museo virtuale con le varie fasi della produzione, dalle piante fino al prodotto finale, alimentare, cosmetico o medico.
Dentro e fuori EXPO / Archivio