Glifosato nell'acqua e nel cibo: una roulette russa
Glifosato, il pesticida che ha conquistato il mondo. La rivista di consumatori Il Test-Salvagente presenta i risultati delle prime analisi italiane. Dalla pasta ai biscotti, dai corn flakes alle fette biscottate: non si salvano né i consumatori né le aziende
Sconosciuto fino a un anno fa, oggi il glifosato è al centro di una querelle scientifica e politica. Mentre si attende una risposta definitiva della Ue chiamata a decidere tra la posizione dello Iarc (Agenzia dell’OMS), che lo ha classificato come “probabile cancerogeno per l’uomo”, e quella dell’Efsa, che invece lo ha assolto, in molti paesi si allarga la schiera di chi è contrario all’uso del pesticida più diffuso al mondo. E da Bruxelles proprio oggi arriva un'anticipazione sulla decisione che la Commissione europea prenderà ufficialmente a maggio: si va verso il rinnovo dell'autorizzazione per altri 10 anni, invece che di 15 come previsto in partenza. Una settimana fa il Parlamento europeo contrariamente alle aspettative, non si è pronunciato per la messa al bando del glifosato, come prevedeva la risoluzione votata dalla commissione Ambiente di Strasburgo, ma ha votato per rinnovare l’autorizzazione per altri 7 anni.
Quanto glifosato finisce sulle nostre tavole? Il Test-Salvagente ha condotto le prime analisi italiane per scoprire il livello di contaminazione dei prodotti che troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati. Il risultato? Una roulette russa in cui né i consumatori né le aziende possono stare tranquilli. Per una stessa marca, infatti, sono stati trovati lotti in cui è stato rintracciato l’erbicida accanto a lotti che non lo contenevano. Il Test-Salvagente è partito con analizzare diversi prodotti a base di cereali dalla pasta ai biscotti, dai corn flakes alle fette biscottate. Per quanto riguarda i corn flakes, è stato rintracciato sotto i limiti il glifosato nei Kellogg’s All brain plus bastoncini, dove è stato rilevato 0,140 mg/Kg di glifosato (il limite di legge è 0,1). Presente sempre sotto i limiti anche nelle Fette integrali Gentilini (0,130 mg/Kg), nelle Farine magiche Manitoba La Conte (0,023 mg/Kg) e nella Farina d’America Manitoba Molino Spadoni (0,098 mg/Kg). Per quanto riguarda la pasta, tracce di glifosato, sempre sotto i limiti, sono state trovate negli Spaghetti Colavita (0,019 mg/Kg), negli Spaghetti del Verde (0,083 mg/Kg), nelle Penne ziti rigate Divella (0,033 mg/Kg), negli Spaghetti Divella (0,038 mg/Kg), nella Mafalda corta Garofalo (0,043 mg/Kg), negli Spaghetti Italiamo Lidl (0,070 mg/Kg), nelle Farfalle rigate La Molisana (0,160 mg/Kg) e negli Spaghetti La Molisana (0,056 mg/Kg).
Discorso diverso e ben più allarmante sull’acqua che beviamo tutti i giorni. Il Test-Salvagente ha analizzato 26 campioni provenienti da diverse città italiane e in due casi, nel comune di Brusnengo (Biella) e di Campogalliano (Modena), l’Ampa, un derivato del glifosato che con l’erbicida condivide la tossicità e gli effetti a lungo termine sulla salute umana, è risultato superiore ai limiti di legge. Nessuna Regione italiana - denuncia il mensile dei consumatori- analizza la presenza di glifosato e del suo metabolita Ampa nelle acque potabili, nonostante le raccomandazioni comunitarie.
Spiega Riccardo Quintili, direttore de il Test-Salvagente: “L’Europa non sacrifichi agli interessi di pochi uno dei suoi principi fondamentali, quello di precauzione che stabilisce che di fronte a un possibile pericolo per la salute si debba vietare un prodotto o una sostanza. È il caso, chiaro, del glifosato, un pesticida che rischia di avvelenare anche i simboli del made in Italy”.
La senatrice del Movimento 5 stelle Elena Fattori ha ribadito: "Nel momento in cui il Parlamento europeo approva la risoluzione per il rinnovo di 7 anni del glifosato e la Commissione europea proprio oggi ci fa sapere che potrebbe autorizzarlo per altri 10 anni: una decisione non proprio casuale. In questo modo si tradisce il principio di precauzione e si fanno gli interessi delle grandi lobby. Così come sta succedendo con le pressioni sul Ttip e sulla mancanza di regolamentazione delle nuove biotecnologie, che di fatto sono Ogm. Invito il ministro Martina a prendere una posizione netta su tutti questi elementi con atti concreti che, ribadisco, rispettino il principio di precauzione e quindi i diritti dei cittadini".
Mariagrazia Mammuccini, portavoce della coalizione Stop Glifosato cui aderiscono 38 associazioni, dichiara: "Le anticipazioni sulle intenzioni della Commissione Ue non vanno nella direzione degli interessi dei cittadini. Continueremo la nostra battaglia e chiediamo alle Regioni di togliere il glifosato dai disciplinari di produzione che ottengono finanziamenti Psr".
Carlo Modonesi dell'Università di Parma e membro dell’Isde ha spiegato: "Con i pesticidi rischiamo che succeda come con gli antibiotici ovvero che si sviluppi una forte resistenza. Questo è un grande problema per la medicina: le resistenze sono un fattore darwiniano e assolutamente naturale e la soluzione non è quella di aumentare la dose o sperimentare nuovi mix di pesticidi, ma di controllare gli infestanti con i loro nemici naturali e senza la pretesa di eliminarli tutti".
Ermete Realacci (Pd) presidente della commissione Ambiente della Camera ha inviato un messaggio alla conferenza stampa di oggi in cui ha ribadito: "Mi auguro si faccia un ulteriore passo avanti nella prossima riunione del Comitato permanente sui fitofarmaci, decidendo di non rinnovare l’autorizzazione all’uso del glifosato".
L'Italia dal canto suo sta andando nella direzione giusta, salvaguardando gli interessi del consumatore e anche dell’industria: il nostro Ministro per le Politiche Agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina proprio al mensile dei consumatori ha anticipato il piano “glifosato zero”.
di C. S.
pubblicato il 22 aprile 2016 in Tracce – Salute - www.teatronaturale.it
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