BIO 2017
Riprendiamo, con gentile permesso dell’editore, alcuni passaggi illuminanti dal libro

I miti dei pesticidi sicuri

di André Leu, con prefazione di Vandana Shiva

Di particolare interesse abbiamo trovato la chiarezza delle spiegazioni sull’effetto di dosi molto bassi di veleni (in questo caso, pesticidi tra i più usati in tutto il mondo e diventati praticamente ubiquitari nel nostro cibo quotidiano, che però l’industria dei fitofarmaci ci presenta come “innocui, a causa delle dosi limitate”)



MITO # 2: DOSE MOLTO PICCOLA

“I residui sono troppo bassi per creare problemi.”


CURVE DOSE-RISPOSTA

Le curve dose-risposta misurano l’effetto che determinate quantità di una sostanza hanno su di noi. I grafici in questo capitolo danno un esempio visivo di queste curve.

Risposta dose monotonica: la risposta diminuisce con il diminuire del dosaggio.

Risposta dose non-lineare: la risposta non cambia in proporzione diretta con il dosaggio.

Risposta dose non-monotonica: la risposta inizia a diminuire con la diminuzione del dosaggio, ma poi comincia a crescere, mentre il dosaggio diminuisce.

  • La meta-ricerca eseguita dall’OMS e dall’UNEP (United Nations Environment Programme - Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente) del 2013 indica chiaramente che vi sono molte lacune negli attuali metodi di testaggio, usati per definire la sicurezza delle sostanze chimiche, compreso il fatto che gli attuali test non sono in grado di verificare gli effetti ormonali delle sostanze chimiche. “E forse la cosa più importante: i periodi di esposizione non tengono conto dei periodi critici di sviluppo con maggiore sensibilità di cui ora si è a conoscenza!

Vi sono numerose eccezioni all’assunzione di una diminuzione costante e lineare nella tossicità; una delle più importanti è l’evidenza di risposte non-monotoniche in molte sostanze chimiche quando a livelli molto bassi iniziano ad agire come ormoni,

I dosaggi più bassi di alcune sostanze chimiche possono essere più tossici anziché meno tossici. Pertanto è problematica l’attuale regolazione sulla metodologia per determinare l’ADI (acceptable daily intake – assunzione quotidiana accettabile), abbassando la soglia dell’assunzione.

Una importante meta analisi è stata pubblicata nel marzo 2012 da diversi scienziati esperti tra i più importanti del settore nel mondo, i quali nella rivista peer reviewed Endocrine Reviews. Vandenberg et al. Dimostrarono che ci sono centinaia di ricerche pubblicate che documentano dosaggi non-monotonici e non-lineari nei quali le sostanze chimiche erano più tossiche a dosaggi bassi, e spesso ai dosaggi più bassi.



Dopo le stime del 2008, i nuovi casi di tumore al seno sono aumentati di più del 20%, mentre la mortalità è aumentata del 14 %. Il tumore al seno è anche la causa di morte femminile più comune (522.000 morti nel 2012) e il tumore più spesso diagnosticato nelle donne, nel mondo, in 140 su 184 nazioni.

Molti ricercatori hanno trovato che anche se alcuni di questi chimici di sintesi erano considerati relativamente sicuri in parti per milione, nei test tossicologici standard di tossicologia, invece a dosi di parti per miliardo o trilione (più di mille volte inferiori) essi agivano come ormoni. Ciò era dovuto al fatto che a livelli molto bassi essi potevano agire come molecole ormone-simili diventando ligandi per specifici recettori ormonali, mentre a livelli più alti essi venivano come “ignorati” dai recettori ormonali probabilmente perché perdevano di specificità. Quando queste sostanze chimiche si attaccano a degli recettori ormonali, essi mandano dei segnali al sistema endocrino, attraverso i quali agiscono o come l’ormone, o come antagonista all’ormone, o bloccando il normale lavoro dell’ormone. Ciò interrompe i normali segnali di funzione del sistema ormonale (endocrino), da cui il nome “interruttore ormonale”. Una buona analogia per comprendere questo processo: guardate una porta che può essere aperta solo da una chiave dalla forma specifica. Un pezzo di metallo posto contro la serratura non può aprire la porta perché è troppo grande per infilarsi nella serratura. Un fil di ferro più piccolo piegato nella forma giusta, anche se diverso dalla forma della chiave, può lavorare come grimaldello. Il fil di ferro può anche bloccarsi nella serratura ed impedire alla chiave normale di aprirla.

La maggior parte dei recettori ha una forma tale per cui solo specifici ormoni possono passare ed agire come chiave per “aprirle” e mandare il segnale che attiverà una risposta specifica in una cellula, un tessuto, un organo o un gene.




il glifosato a livelli residui comunemente trovati nelle persone induceva le cellule tumorali del seno umano a moltiplicarsi a velocità da cinque a tredici volte.


Delle sperimentazioni scientifiche hanno dimostrato che a dosaggi molto bassi, i pesticidi atrazina, clorpirifos, glifosato, maneb, paratione e vinclozoline si comportano come INTERRUTTORI ENDOCRINI.

PRESSOCHE’ 800 SOSTANZE CHIMICHE sono sospettate di oppure riconosciute per essere in grado di interferire con i recettori ormonali, la sintesi ormonale o di interferire con l'equilibrio ormonale. Comunque, solo su una piccola parte di queste sostanze sono stati eseguite delle ricerche.


Nella cronaca troviamo già conferma di quanto affermato da André Leu.
Evidentemente i consumatori iniziano a prestare maggiore attenzione.

Birra sotto accusa
Dopo il vino, anche la birra finisce alla sbarra: come rivela un’analisi dell’Istituto per l’ambiente di Monaco su 14 marche fra le più note in Germania, diversi marchi tedeschi contengono il diserbante glifosato, “probabile cancerogeno per l’uomo” per lo Iarc. I livelli registrati oscillano fra 0,46 e 29,74 microgrammi per litro, 300 volte superiori a 0,1 microgrammi, il limite consentito dalla legge per l’acqua potabile, ma per l’Istituto federale per la valutazione del rischio non c’è pericolo per la salute dei consumatori.


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