Scaffidi: «Abbiamo il diritto di scegliere il nostro cibo e di sapere cosa contiene»
Con 403 voti favorevoli e 238 contrari il Parlamento europeo riunito in seduta plenaria si è opposto alla decisione della Commissione europea di autorizzare l’uso del mais geneticamente modificato NK603xT25 della Monsanto, sostenendo come la decisione non fosse coerente con il diritto comunitario che intende preservare alti livelli di salute e tutela ambientale all’interno dei suoi confini. «Nonostante il parere del Parlamento non sia giuridicamente vincolante», dichiara Cinzia Scaffidi, vicepresidente di Slow Food Italia, «questo voto manda un chiaro segnale alla Commissione europea, che ha ignorato il parere della Commissione ambiente del Parlamento, secondo cui il NK603×T25 non doveva essere autorizzato proprio in quanto tollerante agli erbicidi glifosati e glufosinati. Ancora una volta, quindi, la Commissione europea non ha preso in considerazione le preoccupazioni e la volontà di tutti i cittadini, che eleggono i loro rappresentanti in Parlamento, e delle organizzazioni che si sono espresse contro gli Ogm. C’è in gioco la sovranità alimentare dei cittadini europei, a cui deve essere riconosciuto il diritto di scegliere il proprio cibo sapendo esattamente cosa contiene e di vedere tutelata la propria salute. Il parere del Parlamento europeo è chiaro. Evidentemente occorre rivedere le modalità del processo di autorizzazione che consentono sempre nuove revisioni lasciando ampi spazi di manovra alle lobby che tutelano gli interessi delle multinazionali e consentono di ignorare chi vuole tutelare gli interessi dei cittadini», conclude Scaffidi.
Ufficio Stampa Slow Food Italia
Alessia Pautasso - a.pautasso@slowfood.it
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