Estate 2019: i ristoranti cedono il passo a street food o soluzioni più informali e le parole d’ordine dell’eating out vacanziero sono “salute, instagram e Puglia”.
L’Ufficio Studi Foodiestrip, l’app dedicata all’eating out fondata da Fabrizio Doremi e Alessio Poliandri, ha pubblicato i dati relativi al quarto bimestre 2019 del Report sull’Eating Out in Italia. E’ stata un’estate all’insegna dello street food, della Puglia e di Instagram!
Tutti in Puglia!
I 18 mila intervistati (50% uomini, 50% donne equamente distribuiti tra Nord – Centro – Sud e di età compresa fra i 18 e i 65 anni) con gli oltre 35 gradi di questa estate 2019, prima ha cominciato ad abbandonare la cucina e poi, con l’arrivo delle ferie, a chiudere casa e godersi un periodo di vacanze che mai come quest’anno sono state tanto agognate. E oltre il 35% dei nostri Foodies si è riversato in Puglia. Questa regione infatti ha visto consolidare il successo già iniziato nell’estate 2018, soprattutto fra i giovani di età compresa tra i 25 e 34 anni (che sfiorano quasi il 55% del totale, seguiti dalla fascia 35-44 a quota 35%). Seguono Emilia Romagna (a quota 22% e virata su una fascia d’età più alta, quella del turismo famigliare) e Toscana (al 20%). Merito del Salento che è diventato un po' la nuova Romagna: divertimento a mille, buon cibo ma con qualcosa in più. Un patrimonio artistico-culturale di grande eccellenza e tutto da scoprire. E trattandosi di giovani, le loro scelte in termini di eating-out hanno sterzato in modo deciso verso formule meno strutturate. Approfondendo l’argomento, i nostri millennial ci hanno infatti risposto (per oltre il 60%) di aver abbandonato la classica agenda alimentare colazione, pranzo, cena a favore di uno “stile libero” dettato semplicemente da istinto e voglia del momento. Fatto che spiega (e non solo in Puglia) una certa flessione dei pasti al ristorante (che si assestano al 34% per il pranzo e al 43% per la cena) in favore di scelte più informali e “libere” come streetfood, chioschi in spiaggia, focaccerie ecc. (a quota 60% a pranzo e 52% a cena).
Salute, dolcezza e colori.
Se gli italiani nei primi bimestri del 2019 hanno rivelato una certa attitudine alla tradizione, in vacanza hanno virato decisivamente verso la sperimentazione. Cominciata nel terzo bimestre con l’esplosione del poke hawaiano, proseguita per tutta l’estate con la “bowl-mania”. Letteralmente “bowl” significa ciotola, in questo caso riempita con prelibatezze all’insegna dell’equilibrio e della salute. I mille versioni (vegana, vegetariana o onnivora) e senza particolare preferenza tra dolce e salato. Il 61% dei nostri Foodies di età compresa tra i 25 e i 45 anni lo ha definito senza remora “il cibo dell’estate 2019” e di averne fruito per almeno 10 dei pasti settimanali. Sia in versione insalatona tradizionale (37%), oppure più esotica con i superfood edamame, avocado, quinoa e acai, spaziando tra oriente e occidente (25%) o fusion mettendo, ad esempio, su una base di acai, yogurt muesli e pesche fresche. E per gli spuntini? Centrifugati, smoothies e cocktail funzionali (depurativi, energizzanti ecc.). Magari con un tocco di alcool (gin, rhum o vodka) per un po’ di meritato edonismo. Insomma possiamo dire che Gallipoli è diventata la nuova “Copacabana”? “In un certo senso si”, afferma Fabrizio Doremi, CEO di Fooodiestrip. “Il nostro ufficio studi, per questo bimestre, ha voluto infatti sondare anche gli esercenti. Hanno puntato tutto sull’esperienziale. Abbiamo esaminato 200 menu di 20 località balneari da nord a sud. L’offerta per un 25% era composta da invitanti composizioni dai nomi allusivi e sensuali, al cui fianco venivano esplicitati, oltre agli ingredienti, anche informazioni nutrizionali. Il classico stereotipo italiano dieta ferrea pre-spiaggia che prelude ad abbuffate no-limits una volta in vacanza sembra caduto in favore di un deciso salutismo che non punisce l’edonismo, ma, anzi, lo sostiene”.
Foodporn che passione
Le foto dei tramonti? Dei mari cristallini? Dei corpi abbronzati? Ne abbiamo a quintali. Ma i nostri Foodies quest’anno più che mai hanno raccontato le loro vacanze attraverso ciò che hanno mangiato. Il 33% dei nostri intervistati ha ammesso di aver postato sui profili social oltre 10 immagini di cibo e cocktail a settimana. Percentuale che sale al 40% nella fascia 5-10 immagini. Ma c’è di più: la passione per il “foodporn” non ha rapito solo i giovani della quota “millennials” (che rappresenta il 59%), ma anche gli over 45 (28%) ormai abituati e felici di condividere i loro momenti felici sui social media. E per quanto siano diventati salutisti e attenti a mode e tendenze, per gli italiani in vacanza, il momento felice per eccellenza rimane quello in cui si mangia.
Per ulteriori informazioni:
Wedo PR On Demand
Elena Cornacchia – ecornacchia@wedopr.it
Pier Lodigiani – achtung1966@gmail.com