FATTI E PERSONE
Nei corsi d’acqua padovani si “seminano” lucci italici, trota fario e marmorata

Veneto Agricoltura avvia da domani una serie di operazioni per ripopolare alcuni corsi d’acqua della provincia. L’importanza di tutelare il luccio italico che vive solo nel nostro Paese.

Domani, martedì 4 aprile, e poi ancora il giorno 12 aprile, l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario effettuerà in alcuni corsi d’acqua della provincia di Padova una serie di operazioni di ripopolamento ittico nell’ambito dell’assolvimento degli obblighi ittiogenici cui sono tenuti annualmente i concessionari di derivazioni idriche regionali. Nello specifico, domani saranno seminati complessivamente 4.531 esemplari di luccio italico di 4/7 cm nel Tergola e canali adiacenti a valle della SR 307 Campodarsego-Vigonza (1.100 esemplari), nel Lusore a Borgoricco (100), nel Fiumicello a Campodarsego (100), nel Rio dell’Arzere (180), nel Rio Nigrisia (180) e nel Rio Cognaro a Vigonza (171), nel Muson dei Sassi a Campodarsego (350), nel Brenta (1.700) e nel Brentella (650) a Limena, Vigodarzere, Cadoneghe e Vigonza. Si tratta di un’operazione molto importante sotto il profilo della tutela della specie Esox flaviae, appunto il luccio italico, presente solo nel nostro Paese e “scoperto” nel 2010 dai ricercatori dell’Università di Perugia con la collaborazione di Veneto Agricoltura che lo hanno identificato come specie autoctona e distinta rispetto al luccio europeo o danubiano. Le operazioni di ripopolamento risultano dunque estremamente importanti proprio per la salvaguardia della specie.

Per il 12 aprile è invece prevista l’immissione di 55.000 avannotti di trota fario e precisamente nelle rogge Grimana Nuova e Lama a Carmignano Brenta, roggia Cognarola, Rio Pila e Rio Chioro a San Giorgio in Bosco, roggia Cumana e Uselino a San Pietro in Gù; roggia Michela a Cittadella e affluenti del Tergola in località San’Anna Morosina. Inoltre, nella stessa giornata saranno liberati 15.600 avannotti di marmorata del ceppo Brenta provenienti dal Centro Ittico di Valdastico di Veneto Agricoltura dove, da diversi anni, si tutelano le linee genetiche originarie di questa specie classificata come in pericolo critico nella Lista Rossa dei Vertebrati Italiani 2013. Gli avannotti di trota marmorata ceppo Brenta verranno immessi sul fiume Brenta a San Giorgio in Bosco, Carturo, Grantorto, Fontaniva, Fontanivetta e Santa Croce Bigolina, cosi come nella roggia Rezzonico dove, dopo avere raggiunto l’anno di età, saranno liberati nel fiume Brenta.

Tutte le operazioni di ripopolamento saranno effettuate grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Provinciale di Padova, degli agenti di Polizia Provinciale e delle guardie volontarie dell’Associazione di Pesca Sportiva  “La Sorgente”.

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