Se riuscissimo a capire in tempo reale quanti inquinanti e gas ad effetto serra gli alberi sono in grado di sottrarre all’aria che respiriamo? E se riuscissimo, inoltre, anche a valutare quale sia la combinazione di verde più adatta, la ricetta migliore, in una determinata zona per ottenere i maggiori benefici per l’ambiente e per la salute dell’uomo? Grazie alle nuove tecnologie sviluppate dal CREA oggi è possibile dare risposta a queste domande.
L’applicazione di droni e satelliti al monitoraggio delle foreste rappresenta, infatti, una delle nuove frontiere della selvicoltura di precisione, che consente, attraverso l’impiego di tecnologie innovative, di effettuare una stima integrata delle loro caratteristiche e dei servizi ecosistemici. Su tali temi si sta discutendo in questi giorni (20-22 settembre) in occasione del workshop Nuove tecnologie per il monitoraggio dei servizi ecosistemici delle foreste urbane, organizzato dal CREA con il suo centro di ricerca Foreste e Legno, nell’ambito del progetto URBANFOR3.
I ricercatori del CREA presenteranno le proprie tecniche all’avanguardia in grado di misurare con elevata precisione i principali parametri del bosco e le caratteristiche strutturali degli alberi. L’attività di ricerca è frutto di un duplice lavoro: misurazioni in bosco e telerilevamento. Per la misura in bosco sono state impiegate tecniche micrometeorologiche che stimano in tempo reale la capacità delle foreste urbane di sequestrare gas ad effetto serra ed inquinanti. Il telerilevamento, effettuato da satelliti e da droni, ha restituito dati inerenti alla firma spettrale della vegetazione (una sorta di impronta digitale, un tratto distintivo unico e tipico di ciascuna superficie), o allo stato di salute dei boschi, al loro accrescimento e alla composizione specifica all’interno di un ecosistema forestale. Questo è stato possibile grazie al drone del CREA, che è un prototipo unico nel suo genere perché, diversamente dagli altri, concentra in un unico strumento sia i sensori tipici del telerilevamento sia quelli impiegati per la misurazione di inquinanti.
Infine verrà presentato uno strumento web-Gis di supporto alla pianificazione del verde urbano. Grazie all’impiego di tale tecnologia, l’utente potrà identificare un’area verde, capire la sua capacità di sottrarre inquinanti ed ozono dall’atmosfera, simulando inoltre la composizione di verde più adatta per quella specifica area di interesse. A breve questo strumento sarà, inoltre, in grado anche di quantificare il valore monetario dei servizi che il verde offre al cittadino.
«La ricerca del CREA - ha dichiarato Salvatore Parlato, Presidente del CREA – ha saputo cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per mettere a punto soluzioni all’avanguardia per rendere più semplice affrontare la sfida della sostenibilità ambientale. Droni e satelliti, infatti, possono essere impiegati per il monitoraggio dello stato di salute, segnalando eventuali zone affette da malattie o da parassiti, o per il monitoraggio e la rilevazione di incendi, consentendo in entrambi i casi un intervento tempestivo. Siamo solo agli inizi, ma possiamo già intravedere un futuro in cui le nostre scelte saranno orientate sempre più verso una gestione ancora più razionale delle risorse naturali».
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