Il Consorzio Franciacorta ha deciso di festeggiare i 50 anni della DOC con un convegno dove presentare i risultati della ricerca, affidata e condotta dal Prof. Domenico De Masi, sul futuro della e del Franciacorta da qui a 10 anni. Pertanto ci si è ritrovati lunedì 18 settembre presso l’Albereta di Erbusco (BS) , moderatore Maria Latella giornalista, blogger e conduttrice televisiva.
Relatori del dibattito:
Domenico De Masi (sociologo )
Andrea Illy (presidente Altagamma)
Oscar Farinetti (fondatore e ideatore di Eataly),
Roberta Garibaldi (docente Università degli studi di Bergamo)
Andrea Rea (docente Università Bocconi di Milano),
Federico Quaranta (giornalista Decanter - Rai Radio Due)
Karin O' Keefe (giornalista Wine Enthusiast).
Roberto Maroni (presidente della Regione Lombardia)
Maria Latella, dopo il saluto di benvenuto ai partecipanti, ha dato subito la parola a Vittorio Moretti, Presidente Consorzio Franciacorta.
Vittorio Moretti ha sostenuto che l’impegno comune è servito in questi 50 anni a creare un territorio che sia anche terroir. Oltre alla piantumazione delle vigne in cui si è lavorato alacremente, è stato necessario ridisegnare il territorio con una serie di infrastrutture oltre ad orientare la ricerca di nuovi mercati dove far conoscere ed apprezzare il Franciacorta. Nasce anche l’esigenza di avere più visibilità nei mercati interni e soprattutto in quelli esteri facendosi sempre garanti verso la clientela dell’ottima qualità del vino. Il Franciacorta deve dare gioia e piacere. La ricerca – conferma Moretti – è stata affidata al Prof. De Masi che con la collaborazione di 35 Associati/Ricercatori ed il contributo del personale del Consorzio ha ipotizzato come sarà la Franciacorta negli anni futuri e cioè che sarà sempre più importante, mentre il Consorzio sarà sempre più coeso per realizzarne la crescita.
De Masi: “da molti anni c’è stata una virata verso la società post-industriale in cui importante l’industria ed i servizi ma c’è bisogno di programmare il futuro e se non lo facciamo noi lo fanno gli altri, e per progettare il futuro c’è bisogno di previsioni”. Nella ricerca è stato applicato il sistema Delphi e si è chiesto ai Soci del Consorzio Franciacorta di autocandidarsi . Quindi 35 Soci sono divenuti Ricercatori , io ho dato il metodo -afferma De Masi- e loro hanno dato il contenuto, alla ricerca hanno dato il proprio contributo 11 collaboratori del Consorzio.
Farinetti: bisogna distinguersi -dice Farinetti-, ed il Franciacorta va in tale direzione. Elogi agli imprenditori bresciani per il dinamismo e la lungimiranza che ha permesso la crescita di questo territorio in pochi anni. Si deve creare ora più che mai un’identità territoriale che sia segno di distinzione da altre zone. Bisogna puntare sempre più sul biologico e biodinamico, cosa che già si fa, ma che bisogna incrementare in percentuale. Franciacorta , conclude Farinetti, sta lanciando la sfida per essere il numero 1 degli spumanti italiani.
Illy: vorrei precisare che non sarà il Prosecco a rappresentare l’Altagamma - afferma Andrea Illy-, sicuramente lo sarà il Franciacorta con la sua identità ed unicità sempre più riconosciuta. Perciò il Franciacorta dovrà rappresentare la dolce vita della nostra Italia ricca di bellezza, luoghi incantevoli e cultura.
Rea: crede ci voglia lungimiranza, per questo Franciacorta deve diventare un brand. La posizione geografica della Franciacorta favorisce il facile raggiungimento di questo territorio, quindi migliorando il processo di accoglienza il Franciacorta può diventare veramente lo spumante italiano per eccellenza. Chi acquista il Franciacorta vuole fare un’esperienza emozionale unica e memorabile, ed è su questa identità specifica che bisogna investire per essere indimenticabile per il consumatore. L’approccio ai mercati internazionali ancor prima della Cina deve rivolgersi al mercato degli Stati Uniti.
Karin O' Keefe: bisogna rivolgersi al mercato degli Stati Uniti -conferma anche O’Keefe -poiché al momento il Franciacorta non è conosciuto e non è presente nemmeno in enoteche che hanno 15.000 etichette da proporre ai consumatori. Bisogna fare un marketing mirato con i somellier , i ristoratori e operatori del settore perché possa essere presente e conosciuto in quel mercato. Per differenziarsi bisogna proporre il dosaggio zero molto apprezzato e consumato nel mercato americano, e sperimentando i vitigni autoctoni , come l’Erbamat.
Garibaldi: ha spiegato che per valorizzare il territorio “East Lombardy” ha perseguito un progetto che ha dimostrato che è possibile fare rete, valorizzando l’enogastronomia che favorisce un turismo con approccio ecosostenibile. Oltre il 30 % delle persone fanno turismo enogastronomico ed è su questo che la Franciacorta deve scommettere nei prossimi anni utilizzando il vino come appeal al gastroturista che unitamente alle visite in cantina, in cui degustare il Franciacorta, potrà visitare palazzi, monasteri, abbazie, lago ed altre bellezze paesaggistiche di cui è ricca la Franciacorta.
Quaranta: sostiene che il messaggio raccolto tramite il sondaggio lanciato da Decanter , trasmissione di Rai Radio 2, che ha coinvolto 1 milione e 200 mila persone bisogna ripartire dal valore autentico del territorio. Nel sondaggio è emerso che il 23% vuole un Franciacorta biologico, il 18% un Franciacorta sostenibile, il 17% un Franciacorta che sia etico ed estetico, il 10% identitario mentre il 12% degli ascoltatori che hanno risposto al sondaggio non conosce il Franciacorta. Le nuove generazioni, contrariamente a ciò che spesso si pensa, sono sempre più consapevoli che bisogna trasmettere valori di eccellenza. La sfida futura sarà quella di saperli raggiungere e convincere.
Maroni: il Presidente della Regione Lombardia ha sottolineato come la Regione Lombardia sia consapevole del valore e potenzialità del turismo e di come ci sia interesse ad un ulteriore incremento. Ha ricordato che dei 53 siti Unesco ben 11 sono in Lombardia, ultimo fra i quali le mura veneziane di Bergamo. Lo scorso anno è stato dedicato al Turismo e proprio sul Lago d’Iseo si è svolto l’evento mondiale del Floating Pier’s che ha dato visibilità e fatto conoscere questo territorio. Maroni sottolinea che è stata approvata un legge regionale contro il consumo del suolo. In Franciacorta è stato approvato a fine luglio il Piano Territoriale Regionale d’Area siglato da 22 comuni per il governo del territorio e per la valorizzazione anche del vino e dell’olio. Per migliorare la viabilità nel lago d’Iseo è stato siglato un accordo con 13 comuni per la realizzazione di 60 km di pista ciclabile. La Regione Lombardia sta facendo la sua parte dice Maroni e chiede al Consorzio Franciacorta di essere lo strumento di tutela ma anche di promozione e valorizzazione di questo territorio che ha tante potenzialità che possono essere sviluppate con la sinergia di pubblico e privato.
In definitiva la ricerca del Prof. Domenico De Masi ha tracciato i punti di forza e i punti di debolezza. Il Consorzio Franciacorta dovrà ora fare tesoro di questa ricerca , raccoglierne la sfida e perseguire sempre più ambiti traguardi, diventando il leader italiano con il suo Franciacorta e conquistando sempre più una fetta del mercato mondiale di eccellenza.
Margherita Peta – ASA
ASA Press / Le notizie di oggi