Il fiume Adda che scorre lento e solenne ai tuoi piedi ha la sua importanza per far piacere a tutti – ma proprio a tutti – una sosta allo storico ristorante Terrazza Manzotti di Canonica d’Adda (Bg), a ridosso del ponte che separa la provincia di Bergamo da quella di Milano. Se poi alzi gli occhi, ecco un’altra visione di bellezza: l’antica Villa Melzi d’Eril, sull’altra sponda del fiume, dove soggiornò anche Leonardo da Vinci nel periodo dei suoi studi idraulici nella zona. Il fascino della location va a braccetto con la bontà della cucina e del servizio in sala.
Lo storico locale inizia la sua vita nel 1907. Oggi la gestione è affidata a Francesco Manzotti, quarta generazione, che, dopo aver frequentato l’Istituto Alberghiero di San Pellegrino Terme, è subentrato a mamma Enrica, che rimane insostituibile presenza nel locale. Terrazza Manzotti fa parte dell’associazione no-profit Gruppo Ristoranti Regionali - Cucina Doc (www.ristorantiregionali.it), associazione, guidata da Marinella Argentieri, che da oltre 40 anni sostiene l’importanza dell’enogastronomia regionale intesa come espressione di cultura ed elemento indispensabile per un’offerta turistica di qualità.
Disponendo di diverse sale, Terrazza Manzotti può ospitare incontri e serate di vario genere: dal banchetto al ritrovo tra amici o la romantica cena a lume di candela (solitamente il lunedì e venerdì sera Francesco organizza un evento, anche musicale, con possibilità di cenare con le specialità giapponesi di sushi e sashimi).
La cucina è garantita dallo chef Mauro Civiero, classe 1966, che si è fatto una preziosa esperienza in locali di buon livello in Italia ma anche all’estero (Mosca, Malta, Arabia Saudita e Giappone). Suo valido aiuto è Eriseld Spahiu. Terrazza Manzotti, oltre a una cucina più raffinata e in continua evoluzione, offre anche i tipici piatti della tradizione lombarda, come i casoncelli, il risotto giallo con l'ossobuco, la cassoeula, la cotoletta panata ed il coniglio al forno con la polenta. D’estate va molto il pesce di mare mentre per le carni la scelta cade sulla prelibata “fassona” piemontese. Vanno inoltre menzionati i dolci preparati in casa ogni giorno: la delizia di mele (da un’antica ricetta di famiglia), la torta al cocco e il tiramisù, per citarne alcuni. Sopra il ristorante è il Bed and Breakfast Enrichetta con due graziose camere e vista panoramica sul fiume. La cantina, curata dall’instancabile maitre sommelier Diego Martinelli, propone circa 200 tra le migliori etichette italiane e francesi. Nell’ultimo periodo vi è una giusta attenzione per i vini biologici o comunque a bassissimo contenuto di solfiti.
Una dimostrazione di grande professionalità è stato il convivio per suggellare l’adesione di Terrazza Manzotti alla associazione Ristoranti Regionali-Cucina Doc. Un menù estivo, ovviamente, puntato sul mare, che ha dimostrato equilibrio e capacità nell’uso delle materie prime e che ha inteso anche valorizzare l’abbinamento con i vini sardi della Cantina Santa Maria La Palma di Alghero, che per l’occasione ha presentato due prodotti nuovi riservati al settore Horeca, due classici oggetto anche di restyling di immagine: Palmì Vermentino frizzante Doc, ottenuto con spremitura leggera di uve da vendemmia anticipata e Cantavigna Rosato frizzante Doc ottenuto da uve rosse della zona di Alghero, vendemmiate in anticipo e vinificate in bianco. Vini da tutto pasto, perfetti per la stagione estiva, valorizzati da una bottiglia Champagnotta. Leggeri e “beverini” hanno accompagnato un menù di pesce realizzato con le eccellenze del mare rielaborate in gustose ricette proposte nell’elegante veranda del ristorante affacciato sull’Adda. Apertura con carpaccio di merluzzo nero dissalato servito con gambero rosso, salmone marinato alla vaniglia e polvere di olive verdi. Sono seguiti saporiti gnocchetti di patate ed erbette in intingolo di piovra e fiori di zucca, che hanno preceduto la lombata di pescatrice leggermente affumicata arrostita su caponata di verdure solari e fumetto di vongole. Il parfait al cocco e maracuia su meringa croccante ha concluso l’eccellente menu.
I VINI DI ALGHERO - La storia della Cantina Santa Maria la Palma di Alghero inizia nel 1946 con la consegna ai contadini di terreni bonificati nella regione della Nurra, in seguito alla riforma agraria che interessa la Sardegna nel primo dopoguerra. Identificata la vocazione al vino del territorio, cento di loro decidono di diventare soci e nel 1959 fondano la cooperativa. Oggi i soci sono circa 300, il terreno coltivato è di 700 ettari per una produzione di circa 4.500.000 bottiglie, il 50% delle quali di Vermentino declinato in diverse etichette, tra le quali : il Brut Akenta, il Gran Cru Papiri, il vino da dessert Soffio di Sole, il fresco Blu e la famosa “Aragosta frizzante”: questi ultimi due si sono aggiudicati la medaglia di bronzo al prestigioso Decanter World Wine Awards 2016 .
Roberto Vitali - ASA
ASA Press / Le notizie di oggi