Philadelphia è la prima grande città statunitense ad aver introdotto una tassa sulle bevande zuccherate comprese quelle con dolcificanti artificiali. La tassa sarà di 1,5 centesimi di dollaro per oncia, equivalente a 29 ml. Prima di Philadelphia, solo Berkeley, città ben più piccola, aveva introdotto una soda tax negli Usa.
Il sindaco di Philadelphia, Jim Kenney, ha difeso il provvedimento presentandolo come uno strumento per migliorare la qualità urbana nelle zone povere della città. I proventi della soda tax non saranno destinati a programmi sulla salute ma a investimenti per la realizzazione di asili e centri ricreativi.
Come riferisce il New York Times, il Dipartimento delle finanze di Philadelphia stima che la soda tax genererà entrate pari a 91 milioni di dollari l’anno. Sono già stati previsti studi per misurare l’impatto immediato della nuova tassa sulle vendite delle bevande interessate dal provvedimento e sull’obesità.
Gli oppositori della soda tax hanno speso circa cinque milioni di dollari per cercare di impedire l’entrata in vigore del provvedimento da parte del Consiglio comunale di Philadelphia. L’American Beverage Association ha già annunciato iniziative giudiziarie per invalidarlo, definendo la tassa “regressiva, ingiusta, discriminatoria e fortemente impopolare”. (Beniamino Bonardi - www.ilfattoalimentare.it)
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