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Processo alle carni rosse: assolte, ma moderazione!

Al processo organizzato dall’Ordine dei Medici di Milano “Assolte le carni rosse”. Ma ne è sconsigliato l’abuso

Il 19 aprile, al MAC di P.za Tito Lucrezio Caro a Milano, si è tenuto il processo alle carni rosse organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano. “Abbiamo voluto mettere in scena un processo simulato per parlare di temi scottanti e aggiornare i medici su una questione importante come la corretta alimentazione, in maniera sempre rigorosa e seria ma gradevole”, sottolinea Roberto Carlo Rossi, Presidente OMCeO Milano e ideatore della serata.
Un processo con veri magistrati: Fabio Roia, presidente di sezione del Tribunale di Milano, Paola Pirotta, sostituto procuratore, mentre la difesa veniva assicurata dall’avvocato Enrico Moscoloni, tutti affiancati da autorevoli periti: Massimo Zuin, professore di Medicina Interna UNIMI come Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU), Alberto Donzelli, Direttore Area Educazione alla appropriatezza ed EBM ATS Milano come CTP dell’Accusa e Antonio E. Pontiroli, Professore di Medicina Interna UNIMI come CTP della Difesa.
Sul banco degli imputati, in rappresentanza di tutti i componenti della filiera che produce e commercia carne rossa, lo Chef Matteo Scibilia, Ristoratore dell’“Osteria della buona condotta”, che ha accettato di difendersi nel processo.
Molte le argomentazioni a sostegno dell’accusa portate nel dibattimento dal PM, sostanzialmente riassunte dalla presa di posizione dell'International Agency for Research on Cancer (IARC)  di Lione, un'agenzia dell'Organizzazione mondiale della Sanità che, lo scorso Ottobre, ha valutato e classificato le prove di cancerogenicità delle sostanze, definendo la carne rossa come probabilmente cancerogena.
Sintetica ed essenziale la tesi a difesa dell’avv. Moscoloni: “Non esistono norme che statuiscano che la carne rossa sia pericolosa. Le leggi mettono sotto accusa solo le frodi alimentari”.
Tra i testimoni dell’accusa: Anna Villarini, biologa nutrizionista all'Istituto Nazionale Tumori, Laura Cavalluzzi, atleta di beach volley e vegana e Marco Olmo, maratoneta estremo. A testimoniare, invece, le ragioni della difesa: Guido Caprio, dietologo, già primario di laboratorio, Giuseppe Pastore, tecnologo alimentare  e Arnaldo Migliorini, medico legale.

Sentiti i testimoni e le relazioni dei Tecnici di parte, il PM Paola Pirrotta, citando il codice penale, ha chiesto la condanna a circa 6 mesi e a una multa di 2.800, con delle aggravanti per alcuni dei protagonisti della filiera, per la mancata informazione sui rischi determinati dall’abuso di carni rosse, mentre l’avvocato Enrico Moscoloni ha chiesto la piena assoluzione per i suoi assistiti perché il fatto non sussiste.
Prima che i Giudici si riunissero in Camera di Consiglio, il Prof. Massimo Zuin, consulente Tecnico d'Ufficio, ha esposto il suo punto di vista, concludendo che: “Non si può parlare di rapporto provato causa-effetto tra carni rosse e tumori, ma solo di una certa correlazione, peraltro comune a tantissimi altri alimenti”.
Un parere che non ha potuto essere ignorato dal Collegio giudicante che, subito dopo, per bocca del Presidente Fabio Roia, ha comunicato l’assoluzione per non aver commesso il fatto degli imputati, a partire dallo chef Matteo Scibilia. (http://omceomi.it)


 



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