In Italia lo spreco di cibo, dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura domestico, vale 8,4 miliardi di euro all'anno, ovvero "6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato". Questi sono solo i dati, del Rapporto 2015 Waste Watcher che riguardano il consumo e l'acquisto degli italiani. La catena dello spreco è infatti ben più lunga se si considera che ben 3 italiani su 4 fanno la spesa al supermercato. Ed è anche da lì che si dovrebbe ripartire.
L'ha fatto la Francia che il mese scorso è stato il primo paese europeo ad introdurre una legge contro lo spreco di cibo, che obbliga negozi a donare cibo in scadenza o invenduto a enti di beneficenza e alle banche alimentari.
Incredibile ma vero, l'Italia diventerà il secondo paese europeo a introdurre una legge per recuperare tutto il cibo invenduto dei supermercati e renderlo ai bisognosi. La legge è stata approvata alla camera la settimana scorsa e passerà ora al senato. Il disegno di legge ha ricevuto ampio sostegno bipartisan con 277 voti a favore, nessun contro e 106 astensioni.
A differenza della Francia, che multerà i supermercati che scarteranno il cibo, l'Italia vuole premiare le imprese con incentivi per contrastare nel belpaese un problema che vale € 12 miliardi di euro.
Al momento - qualsiasi bar, ristorante o al supermercato italiano che voglia donare il cibo deve dichiarare le donazioni in anticipo. La nuova legge dovrebbe invece offrire riduzioni delle imposte per la spazzatura, che variano a seconda di quanto le aziende daranno in beneficenza. Inoltre, 17 articoli del disegno di legge modificano le norme di sicurezza alimentare che consente attualmente alle aziende di donare cibo dopo che sia oltrepassato il termine di scadenza. L'obiettivo, come ha dichiarato il Ministro Martina, è arrivare nel 2016 a 1 milione di eccedenza recuperata all'anno.
Il piano "spreco zero", così soprannominato, prevede di assistere a livello alimentare 6 milioni i cittadini italiani in difficoltà a con il supporto dei Ministeri del Lavoro e delle Politiche agricole ed enti caritativi per la distribuzione di pasti e pacchi alimentari.
Secondo i termini della proposta di legge, le autorità pubbliche, così come le organizzazioni non-profit, avranno diritto a ricevere donazioni da supermercati. Il cibo che è stato etichettato in modo errato sarà disponibile per essere donato, facendo sì che le irregolarità non incidano sulla data di scadenza del prodotto o sulle indicazioni di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Una gran bella notizia che sarà consentita la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo
gratuito.
La legge sarà completata con l'introduzione dell'educazione alimentare nelle scuole e una diffusa campagna di sensibilizzazione, mentre 1 milione di € sarà fornito per aiutare lo sviluppo del packaging alimentare nei prossimi tre anni.
È stato invece bocciato in Aula l'emendamento presentato dal M5S riguardante la possibilità di finanziare la promozione dello stile alimentare vegetariano tramite la diffusione dell'utilizzo "di prodotti agroalimentari ecologici, a base preferibilmente vegetale, provenienti da filiera corta e a chilometro utile". Nonostante un certo accordo tra le parti durante l'esame del testo in Commissione il Movimento 5 Stelle rimane su una posizione molto critica a proposito del DDL Sprechi perché sono stati bocciati tutti gli emendamenti concernenti l'olio di palma.
Erano anni che sui media internazionali non si sentiva parlare in positivo dell'Italia in materia di politiche alimentari. Sembra che qualcosa stia cambiando, e che possiamo dare l'esempio ad altri paesi europei, e distinguerci non solo in negativo. Del resto la questione alimentare sta prendendo slancio in tutta Europa, soprattutto nel contesto globale di povertà ed insicurezza alimentare in cui si trovano milioni di persone che nonostante la grande quantità di cibo prodotta non riescono tuttora ad accedere alle risorse.
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ASA Press / Le notizie di oggi