L’agricoltura rappresenta oggi la prima causa di deforestazione nelle aree tropicali e subtropicali del nostro pianeta e risulta ormai indispensabile la transizione verso sistemi agricoli più sostenibili, meno impattanti in accordo anche con gli obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 e con quanto stabilito dalla Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici (COP 21).
Questo è quanto emerge dal rapporto annuale sullo stato delle foreste nel mondo (SOFO) della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) e presentato il 18 luglio in occasione della 23esima sessione della Commissione FAO sulle foreste.
Secondo il rapporto l’agricoltura risulta oggi responsabile del 73% della deforestazione nelle aree tropicali e subtropicali del nostro pianeta, di cui il 40% da agricoltura commerciale e il 33% da agricoltura di sussistenza. Il restante 27% si deve in primis alla crescita urbana e all’espansione delle infrastrutture che rappresentano il 20% mentre l’industria mineraria contribuisce per il 7%. In particolare, rivela il rapporto, tra il 2000 e il 2010 si è registrata una perdita netta di sette milioni di ettari all’anno nei paesi tropicali con un aumento delle terre agricole pari a sei milioni di ettari.
La FAO ricorda il ruolo centrale che le foreste svolgono nello sviluppo agricolo sostenibile attraverso una serie di proprietà fondamentali come il ciclo dell’acqua, la conservazione del suolo, il sequestro del carbonio, il controllo dei parassiti, influenzando il clima locale e proteggendo gli habitat per gli insetti impollinatori essenziali per la vita degli ecosistemi.
Inoltre, le foreste, aggiunge la FAO, oltre ai loro contributi ecologici vitali, rappresentano un mezzo di sussistenza per le popolazioni locali e contribuiscono alla riduzione della povertà attraverso il reddito generato dalla produzione di beni forestali e di servizi ambientali. Circa 2,4 miliardi di persone nel mondo, ricorda la FAO, fanno ancora affidamento sul legno come principale combustibile per cucinare e sterilizzare l’acqua.
La sicurezza alimentare, afferma la FAO, può essere raggiunta attraverso l’intensificazione della produzione agricola e con altre misure come la protezione sociale, piuttosto che attraverso l’espansione delle aree agricole a scapito delle foreste. Per far questo bisogna però puntare su un miglior coordinamento intersettoriale delle politiche in materia di agricoltura, silvicoltura, alimentazione e uso del suolo, una migliore pianificazione dell’uso del suolo, quadri giuridici efficaci, e, non ultimo, un maggiore coinvolgimento delle comunità locali e dei piccoli proprietari
Dal rapporto SOFO emerge che, dal 1990, oltre venti paesi sono riusciti a migliorare i livelli nazionali in materia di sicurezza alimentare, e allo stesso tempo, a mantenere o addirittura aumentare la copertura forestale a dimostrazione che non è necessario tagliare le foreste per produrre più cibo. Dodici di questi paesi hanno aumentato la copertura forestale di oltre il 10%. Tra questi figurano l’Algeria, il Cile, la Cina, la Repubblica Dominicana, il Gambia, l’Iran, il Marocco, la Tailandia, la Tunisia, la Turchia, l’Uruguay e il Vietnam.
(Andrea Campiotti - www.agoravox.it)
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