Una rete di imprese che si uniscono nel nome della ricerca, con un coordinamento scientifico unico,
per sviluppare nuovi protocolli e tecniche viticole ed enologiche capaci di dare al vino qualcosa in più in termini qualitativi, mantenendo un’attenzione particolare ai territori e all’ambiente in cui operano: ecco il Wine Research Team (www.wineresearchteam.it), progetto nato nel 2012 dall’obiettivo comune di 28 aziende (da Falesco a San Patrignano, da Coppo a Di Majo Norante, da Leone De Castris a Terre De La Custodia, da Villa Sandi a La Madeleine della famiglia D’Alema, da Genagricola a Futura 14 della famiglia Vespa, solo per citarne alcune), cui se ne aggiungeranno altre nei prossimi mesi.
Obiettivo che guiderà il lavoro di ricerca di un pool di esperti, tra cui spiccano i nomi del professor
Fabio Mencarelli, tecnico dell’alimentazione all’Università della Tuscia, del professor Riccardo Valentini, climatologo dell’Università della Tuscia e da Attilio Scienza, tra i massimi esperti di enologia italiani e docente di Viticoltura all’Università di Milano, riuniti dall’enologo Riccardo Cotarella, e coordinati dal giovane collega Nicola Biasi, come stabilito dal Comitato Scientifico riunito l’altro ieri, e che ha già portato alla produzione e alla commercializzazione di vini senza l’aggiunta di solfiti. Al centro, la ricerca del meglio, non solo del non utilizzo della solforosa, ma la scommessa su una tecnologia sempre meno invasiva a patto di mantenere elevatissima la qualità dei vini, con una sostenibilità “intelligente”, non ideologica, che dia soprattutto uve più che sane. Passando per la sterilizzazione totale di tutti gli ambienti di lavorazione delle uve e dei vini, e poi un gioco di sbalzi di temperatura per far lavorare i lieviti senza il “disturbo”, a volte dannoso, di batteri che intervengono dopo che lo zucchero è stato trasformato in alcol. Ma la vera novità del progetto è nel Comitato Scientifico sviluppato da aziende private, che si uniscono nel segno della ricerca, della scienza e della profonda convinzione che innovare sia l’unica strada per affermarsi sui mercati di tutto il mondo, spinti dal successo raccolto dai vini del “Wrt” ad Expo, dove Riccardo Cotarella era il presidente del Comitato Scientifico del Padiglione Vino. (www.winenews.it)
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