Intesa dopo 4 anni negoziati, ora imprimatur istituzioni Ue
Accordo tra i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri dell'Ue per vietare le pesca nelle acque profonde, oltre gli 800 metri.
L'obiettivo: proteggere un habitat particolarmente fragile, i cui stock ittici sono depauperati, dove sono presenti spugne e coralli insieme ad altre specie che si riproducono lentamente.
Il compromesso, raggiunto dopo quattro anni di negoziati, dovrà ora ottenere l'imprimatur delle rispettive istituzioni europee. Le nuove norme si applicano ai pescherecci che operano nell'Atlantico del Nord-est e in alcune aree dove la pesca d'altura veniva già attuata in periodi precedenti.
Tra le novità, c'è appunto il bando completo delle reti da strascico al di sotto degli 800 metri nelle acque dell'Ue. Negli ambienti marini vulnerabili il divieto per la pesca a strascico é invece limitato a 400 metri di profondità, e i pescatori saranno tenuti a riferire il numero di spugne o coralli catturati in quanto, raggiunto un determinato quantitativo, dovranno passare ad altre zone di pesca.
"Sono contento dell'accordo raggiunto oggi - ha commentato il commissario europeo per la pesca e la protezione dell'ambiente Karenu Vella - in quanto "e' un compromesso equilibrato" in grado di proteggere quegli habitat, e a ""porre fine ad una situazione d'incertezza per i pescatori europei".
Ora l'intesa informale dovrà essere approvata dal Consiglio dei ministri Ue e dalla Commissione pesca del Parlamento europeo prima di passare al voto all'Assemblea plenaria a novembre. (www.ansa.it)
ASA Press / Le notizie di oggi