ENTI E MINISTERI
Il ministero cambia nome (e cancella i forestali)

Il dicastero delle Politiche agricole, alimentari e forestali diventa dell’Agroalimentare

In principio fu il ministero dell’Agricoltura. Poi si aggiunsero le foreste e gli alimenti. Dal 1993 a oggi il nome è cambiato sei volte: Coordinamento delle Politiche Agricole; Risorse agricole, alimentari e forestali; Politiche agricole; Politiche agricole e forestali; Politiche agricole alimentari e forestali. Oggi l’ultima giravolta: Agroalimentare.  

La novità è stata annunciata dal presidente del Consiglio. Dice Matteo Renzi che, comunque si chiami, «è un ministero centrale nello sviluppo e nell’identità del sistema Paese». Cambia quindi il nome, ma poco altro. Sulla poltrona resta ben saldo Maurizio Martina, quarantenne con dna diessino, (ex) bersaniano ammorbiditosi col tempo nei confronti del premier: «Il passaggio al ministero dell’agroalimentare italiano è il nostro approdo naturale per valorizzare al massimo la spinta di Expo - assicura Martina - Stiamo parlando di un lavoro strategico per il Paese».  

A ben guardare la notizia è un’altra: la fine del Corpo forestale, nato nel 1822 per opera di re Carlo Felice. Diventato Corpo Reale delle foreste con l’Unità d’Italia, venne soppresso e militarizzato nel 1926 da Benito Mussolini, che istituì al suo posto la Milizia Nazionale Forestale. Nel 1948 nacque l’attuale Corpo forestale dello Stato. Spesso eretto a simbolo degli statali “fannulloni”. Ora è destinato a sciogliersi nell’Arma dei Carabinieri. È tutto dentro il decreto legislativo della riforma Madia che andrà in Consiglio dei Ministri venerdì prossimo. (Gabriele Martini

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