La Svizzera, tra i 34 Paesi membri dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), è quello che più sovvenziona l'agricoltura.
Lo scorso anno ha scalzato dal primo gradino del podio la Norvegia, stando all'ultima edizione del rapporto dell'OCSE in materia, che tiene conto di tutti gli aiuti, dal sostegno all'esportazione ai pagamenti diretti per prestazioni ecologiche.
Nella Confederazione poco più del 60% del reddito contadino nel 2015 proveniva dallo Stato. La percentuale è d'un soffio inferiore per il Paese scandinavo.
Rispetto al 2014 il sostegno pubblico al settore primario in Svizzera è cresciuto di 3 punti percentuali, indica lo studio dell'OCSE, i cui risultati sono stati rivelati oggi dalla Berner Zeitung. La progressione è un effetto dell'abbandono del cambio minimo tra franco ed euro nel gennaio dello scorso anno da parte della Banca nazionale svizzera.
Per permettere ai contadini di far fronte alla forza del franco, la Confederazione ha aumentato gli aiuti finanziari per sostenere l'esportazione di prodotti agricoli trasformati nell'ambito della cosiddetta "legge del cioccolato".
Rispetto agli anni 1986-1988 la situazione è comunque sensibilmente cambiata: allora 78 franchi su cento guadagnati dai contadini provenivano dalle casse pubbliche.
Complessivamente nell'OCSE tra il 2013 e il 2015 all'agricoltura sono stati concessi aiuti per 538 miliardi di euro (circa 584 miliardi di franchi).
Nella graduatoria dello scorso anno, Svizzera e Norvegia sono seguite da Islanda, Corea del Sud e Giappone.
(sda-ats - www.swissinfo.ch)
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