Oggi più che mai, l’agroalimentare si conferma settore “privilegiato” dalla criminalità organizzata, ed il terzo tra i prodotti più contraffatti, per un giro d’affari di 1 miliardo di euro (14,8% del totale), dopo l’abbigliamento e gli audiovisivi. Tanto che nel 2015, secondo il Rapporto annuale sulle frodi agroalimentari di FareAmbiente, edizione n. 7, sono stati 36.864 i controlli eseguiti sui generi alimentari, su 53.490 prodotti e 24.003 produttori. Nel dettaglio, accanto ai controlli igienico-sanitari dei Carabinieri del Nas, di Ministero-Icqrf in particolare sulla qualità e sul biologico (25.974 controlli, 59.480 provvedimenti amministrativi, 1.028 notizie di reato), Capitanerie di Porto, su Dop e Igp del Corpo Forestale (8.486 controlli, 179 reati e 1.589 illeciti amministrativi accertati e sanzionati, per 1.900.000 euro, 160 tonnellate e 4.000 litri sequestrati delle filiere olearia, lattiero-casearia e vitivinicola), Guardia di Finanza (i prodotti maggiormente oggetto di illecito sono risultati il vino con 31.094.942 litri sequestrati, ed i cereali con 7.443.219 kg), tra i fenomeni più gravi c’è l’agropirateria, che ha portato i Carabinieri del Nac ha controllare 586 imprese agricole sequestrando 722.837 kg di merce, elevando 52 sanzioni penali e 273 sanzioni amministrative, con 55 persone segnalate nei settori lattiero-caseario e vitivinicolo, tra i prodotti più colpiti per valore economico rispettivamente di 3.884.780 e 285.950 euro. Infine il web: l’Icqrf ha avviato 561 procedure, 220 su prodotti in vendita su e-Bay, 65 su Alibaba, 63 con segnalazioni come Autorità ex-officio, e 213 come Organismo di contatto per il settore vitivinicolo. Tra questi, 4 casi hanno interessato Paesi extra Ue, con l’intervento della Commissione Ue. Sono stati bloccati flussi di falso Parmigiano per 99.000 tonnellate al mese, 11 volte la produzione mensile di quello autentico, mentre su siti web irlandesi e svedesi sono stati intercettati wine kit evocanti le Denominazioni Barolo, Brunello di Montalcino, Chianti, Piemonte, Vino Nobile di Montepulciano e Amarone della Valpolicella. Il prodotto più “falso” sul web è stato il Prosecco. Il sito web più “illegale” è stato e-Bay. (www.winenews.it)
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