L’export del cibo lombardo vale oltre 10 mila euro al minuto.

La Lombardia è la prima regione di Italia per l’export dei prodotti agroalimentari e rappresenta il 22,3 per cento del totale nazionale. Numeri importanti, che sono stati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano sui dati Istat dei primi nove mesi del 2015 e 2014.
L’export del cibo lombardo nel mondo vale, secondo il report del 2015, oltre 10 mila euro al minuto, pari a circa 7 tonnellate di prodotti esportati ogni 60 secondi, tutti i giorni dell’anno. La seconda regione italiana per fatturato, dopo la Lombardia, è l’Emilia Romagna (16,4%), seguita dal Veneto (15,9%), mentre in coda alla classifica ci sono Basilicata e Valle d’Aosta con lo 0,1%.

I dati per provincia
Oltre un quarto dell’export parte da Milano, seguita da Bergamo e Mantova che superano il 10 per cento. Aumentano di più in un anno Bergamo (+26%), Sondrio (+18,5%) e Como (+7,3%). In generale le esportazioni sono stabili rispetto all’anno scorso (+0,2%), ma sono in forte crescita vini e bevande (+14,2%) e pesci, crostacei e molluschi lavorati e conservati (+12,7%).

Le destinazioni
La Francia è il primo partner per l’export dei prodotti agroalimentari lombardi, Paese privilegiato in particolare da Bergamo, Sondrio, Pavia e Lodi. Varese preferisce il Regno Unito, Como la Svizzera, Mantova e Lecco la Germania, Cremona e Monza e Brianza i Paesi Bassi, Milano gli Stati Uniti.
Sulle tavole francesi vanno, prevalentemente, la carne, la frutta, i formaggi e i prodotti farinacei lombardi, il pesce in Grecia, gli oli e i vini negli Stati Uniti, le granaglie e gli amidi in Germania, i prodotti per l’alimentazione degli animali nei Paesi Bassi. In crescita il Regno Unito, soprattutto per pane e prodotti da forno (+22%) e per vini e bevande (+11%), ma anche gli Stati Uniti (+14%), il Giappone per gli oli (+29,5%) e la Svizzera per le carni (+9,8%) e i pesci (+7,6%).

(www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it)