Ha avuto inizio nel 1879 e terminerà nel 2100. Si tratta dell’esperimento botanico e dello studio scientifico più lungo del mondo. Fu avviato dai ricercatori della Michigan State University verso la fine del 19esimo secolo e continua ancora oggi.
Iniziò nell’autunno del 1879, quando il dottor William James Beal, esperto di botanica, decise di provare a rispondere alla domanda: quante volte di fila dovremmo estirpare le erbacce prima che smettano di ricrescere?
Beal si rese conto che per rispondere alla domanda sarebbe stato necessario un lungo lavoro per comprendere per quanto tempo i semi sarebbero rimasti dormienti nel terreno pur risultando ancora produttivi.
Ha dunque deciso di riunire 23 tipologie di semi di piante diverse e di lasciarli in sospeso per anni prima di controllare se avrebbero di nuovo germogliato. Ha riposto 50 semi per ogni varietà in 20 bottiglie di vetro dal collo stretto, che ha riempito con della sabbia umida e sepolto in un luogo segreto del campus universitario.
Ogni bottiglia è stata posizionata stappata e con l’imboccatura rivolta verso il basso. Il piano era di andare a controllare una bottiglia ogni cinque anni per verificare se dai semi si fossero sviluppate delle piante.
Beal riuscì a controllare sei bottiglie prima di andare in pensione e passò il suo esperimento ad un collega più giovane – Henry Darlington – che in seguito lo lasciò in eredità ad altri scienziati. Attualmente se ne occupa Frank Telewski, che è anche il curatore del giardino botanico dell’università dedicato a Beal.
Secondo il piano originario, l’esperimento sarebbe dovuto terminare nel giro di 100 anni, nel 1979. Ma i successori di Beal si sono resi conto che occorrevano tempi più lunghi. Telewski ha aperto l’ultima bottiglia nella primavera del 2000 e le bottiglie continuano a trovarsi interrate nello stesso luogo dell’inizio dell’esperimento, una zona del campus che viene mantenuta segreta.
Dall’ultima bottiglia estratta soltanto 2 specie di piante su 23 avevano germogliato con successo. L’esperimento risultava davvero importante ai tempi di Beal, quando gli agricoltori non avevano a disposizione diserbanti e dovevano sempre occuparsi di rimuovere le erbacce a mano.
Gli ambientalisti però sono ancora molto interessati ai risultati che l’esperimento botanico più lungo del mondo potrà portarci. Infatti molte specie di piante ora estinte a livello locale potrebbero essere sopravvissute grazie ai semi inseriti nelle bottiglie.
Se tutto andrà in base ai piani, l’ultima bottiglia verrà portata alla luce nel 2100, ma secondo Telewski l’esperimento potrebbe durare anche più a lungo. Il prossimo scavo avverrà nel 2020 per recuperare una nuova bottiglia.
Può darsi che nessun seme abbia germogliato o che molti semi si siano risvegliati dopo una pausa di molti anni. Come ha spiegato alla National Public Radio, Telewski ha già scelto il proprio successore per proseguire l’esperimento quando andrà in pensione e ha sottolineato che tutti i botanici dell’università sono curiosi di attendere ciò che succederà nel 2020 con il controllo dei semi della prossima bottiglia.
(Marta Albè - www.greenme.it)
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