Boom di orti e serre sui tetti. Tra i grattacieli della Grande Mela si coltivano ortaggi a km zero
C’è chi la chiama “la città che non dorme mai” e chi, invece, preferisce definirla la Grande Mela ma, a prescindere dal nome, lei, New York, è sempre e comunque una fonte inesauribile di novità. Non solo grattacieli e locali modaioli, la frenetica realtà a stelle e strisce ha qualcosa di incredibile da raccontare: chi è rimasto affascinato dai condomini lussuosi con tanto di concierge in quel di Manhattan, alzando gli occhi al cielo qualcosa di diverso desta l'attenzione di coloro che si trovano a passeggiare per Brooklyn. Ebbene sì, grazie all’azienda agricola newyorkese Gotham Greens, va in scena un nuovo concetto di agricoltura urbana, un progetto nato nel 2009 con l’obiettivo di fornire cibo locale e sostenibile durante tutto il corso dell’anno.
Data l’assenza di terreni coltivabili, perché non pensare di sfruttare altri spazi? Il campo d’azione sono i tetti metropolitani che, come per magia, si colorano di verde: in quel di Greenpoint ha preso piede nel 2011 il primo impianto su scala commerciale di serre idroponiche costruito negli Stati Uniti là dove, utilizzando energia rinnovabile e metodi naturali che dicono addio a fertilizzanti e pesticidi, si coltivano verdure a chilometro zero permettendo così una notevole riduzione delle emissione di anidride carbonica legata al trasporto della merce che finisce sulle tavole dei cittadini grazie alla collaborazione di grandi catene distributive come Whole Foods Market. Proprio qui, in questo grande colosso bio che, nel 2013, si è sviluppata una nuova area verde: sul tetto del punto vendita delle grande catena di supermercati di Gowanus si trova infatti una serra pronta a contribuire alla mission aziendale, ovvero permettere agli abitanti della Grande Mela di avere sempre a disposizione prodotti freschi e sostenibili.
A Hollis invece, nel Queens, si trova la terza realtà newyorkese completata nel 2015: là dove un tempo c’era la fabbrica di giocattoli Toy Company, nota per la creazione e la commercializzazione del cubo di Rubik, ora spicca una serra automatizzata che funziona grazie a tecnologie avanzate. Ebbene sì, i vantaggi dell’agricoltura idroponica sono notevoli, si riduce l'inquinamento nonchè i rifiuti, si evita la dispersione dell'acqua, si lotta contro il riscaldamento globale e si migliora la sicurezza alimentare etc. Si tratta insomma di una soluzione interessante in quanto, sebbene la città possa avvalersi di una ricca, ricchissima offerta alimentare, mai prima d’ora i cittadini avevano avuto modo di reperire prodotti freschi coltivati a livello locale in inverno, periodo critico date le rigide temperature con cui sono soliti misurarsi.
A quanto pare però il progetto non riguarda solo New York in quanto anche Chicago ha dato grandi soddisfazioni ma l’azienda non intende fermarsi, sta infatti pensando di coinvolgere anche altre città degli Stati Uniti e chi lo sa, magari questa rivoluzione sostenibile potrà contribuire a cambiare la mentalità degli americani insegnando loro l’importanza di mangiare sano e trovare una valida e salutare alternativa ai classici e gettonatissimi fast food.
(Livia Fabietti - www.lastampa.it)
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