Sono numerosi i riconoscimenti internazionali ottenuti da diverse regione in Europa, che dimostrano il valore dell’aggregazione e collaborazione di enti e soggetti locali, volti alla promozione e valorizzazione del territorio. Il Convegno “Cibo è Cultura. Cultura è Cibo. Food& Tourism: why not?”, che ha luogo venerdì 12 febbraio dalle ore 10.30 alle ore 12.20, presso la BIT- Borsa Internazionale del Turismo, Fiera Milano, World Meeting Room, presso il Meeting Center, Padiglione 14, presenta alcuni esempi d’eccellenza a livello internazionale e nazionale con iniziative legate all’integrazione tra food e turismo, oltre che uno strumento innovativo per la fruizione.
Quattro destinazioni in Italia e in Europa hanno deciso di intraprendere percorsi differenti, ma comunque importanti per mettere in risalto il proprio territorio, ma non solo, sono buone pratiche e gli enti hanno capito che tali riconoscimenti permettono di diffondere il valore della cultura, della conoscenza, delle tradizioni, dell’enogastronomia e dei saperi locali per una maggiore coesione sociale, per la conservazione delle identità, a favore della creatività e dell'innovazione, ma anche per la crescita e lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.
Aahrus in Danimarca, Riga-Gauja in Lettonia e la Lombardia Orientale in Italia, che cosa hanno in comune? Nel 2017 saranno Regione Europea della Gastronomia, un titolo riconosciuto a livello internazionale da IGCAT, volto a migliorare la qualità della vita nelle regioni europee a livello locale, attraverso la valorizzazione delle culture alimentari tipiche, la sollecitazione all’innovazione gastronomica e l’educazione ad una migliore salute e sostenibilità; dall’altro a livello internazionale vuole essere una piattaforma di scambio di conoscenze delle regioni d'Europee di cui fanno parte dei soci fondatori. Un premio che pone dunque le destinazioni vincitrici ai vertici dell’enogastronomia in Europa, dove l’enogastronomia e la food experience rappresentano il centro focale d’azione, per sviluppare un’offerta turistica più accattivante, creativa e targetizzata, sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità e al rispetto del territorio.
I numeri raccontano la ricchezza del patrimonio enogastronomico offerto dalla Lombardia Orientale che riunisce i territori di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova: 22 ristoranti stellati (di cui due 3 stelle), 10 tra i migliori ristoranti nella guida Gambero Rosso, 22 ristoranti Identità Golose. E poi, la Franciacorta, che è solo il nome più conosciuto di un panorama davvero di rilievo con 2 vini DOCG, 13 vini DOC e 10 vini IGT, presenti in tutto il territorio; o delle acque minerali, come la S. Pellegrino. 16 prodotti DOP, 9 IGP, 11 Presìdi Slow Food, e tanti prodotti artigianali di qualità, valorizzati anche attraverso l’importante presenza delle 8 Strade del Vino e dei Sapori, che offrono percorsi del gusto e permettono la riscoperta di prodotti di nicchia. 753 agriturismi e 115 fattorie didattiche permettono di presentare a pieno titolo un territorio enogastronomicamente rilevante a livello europeo. Con questi numeri la Lombardia Orientale si posiziona ai vertici delle classifiche relative alla gastronomia. Come spiega il Coordinatore scientifico della Lombardia Orientale, Roberta Garibaldi, “La domanda di una crescente personalizzazione della fruizione, affinché i prodotti siano sempre più unici, emozionali e soddisfino appieno le esigenze del turista, ha spinto il nostro gruppo di lavoro ad elaborare una targetizzazione del turista, orientata alla proposta di prodotti turistici precisi. Partendo dalle risorse presenti sul territorio, incrociando la domanda attuale e i profili relativi al turista potenziale. Ne è nata una offerta molto attrattiva. Il prossimo passo sarà lavorare a stretto contatto con gli operatori locali, affinché si riescano a progettare nuovi prodotti esperienziali innovativi attrattivi, e facilmente commercializzabili”.
“Rethinking Good Food” questo il titolo individuato da Aahrus/Central Denmark Region per il 2017. Il titolo rappresenta il riconoscimento per la forte attenzione dedicata all’innovazione nel food e all’eccellente enogastronomia dell’area. Sua altezza, il Principe Henrik di Danimarca è il patrono ufficiale dell’anno, proprio per sottolineare il valore di tale premio. La regione Central Denmark spazia dalle fredde acque della costa ovest fino a raggiungere i prolifici campi nel cuore della regione, e ha il proprio epicentro nella produzione della cibo e nel settore della ricerca. Nel 2017 le tavole sono imbandite con ingredienti quali gli sforzi verso la conservazione, la raccolta, la buona coltivazione e crescita di prodotti e materie prime d’eccellenza. Il programma viene arricchito da esperienze gastronomiche, come ad esempio, uno dei principali eventi della Nordic Region, quale il Food Festival; il più grande pasto comunitario di tutta la Danimarca, il People Feast; una cena che mette in mostra le sfide globali relative al food attraverso utopie, il Catastrophic Meal; un viaggio alla ricerca dei prodotti del mare, Oyster Safari; un programma di formazione alla cultura gastronomica, per tutte le scuole della regione, Rethink your schoolfood culture; e molto altro ancora....
La regione della Gauja-Riga ha deciso di dedicare il titolo del 2017 a “Food is culture. Wild at palate”, proprio per sottolineare l’attenzione alla conservazione della cucina e delle tradizioni, in costante relazione con l’innovazione ed il turismo. Il concept Wild at Palate è basato sul desiderio di promuovere prodotti e cibi naturali che si possono trovare nei ricchissimi territori, nelle foreste, vicino ai fiumi, ma comunque semplicemente aprendo la finestra e dando uno sguardo all’esterno. In particolare, sono stati selezionati 12 prodotti che diventano la piattaforma di scambio di esperienze e cooperazione tra le comunità della regione, contadini, imprese, centri di formazioni e chef professionisti. Acetosella e rabarbaro, così come il succo d’acero in primavera; il pesce gatto, le amarene e le more selvatiche, in estate; selvaggina e funghi porcini in autunno; così come il pane nero, le rape e il sorbo in inverno diventano una sorta di tavolozza con sui andare a colorare i palati dei locali e dei turisti con sapori selvaggi, ma allo stesso tempo autentici.
Mauro Carbone, Direttore dell’Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero e del Centro Nazionale Studi Tartufo, affronta il tema dell’UNESCO, proprio in quanto i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono stati riconosciuti nel 2014 come parte integrante della World Heritage List dell’UNESCO. Con Langhe-Roero e Monferrato sono saliti a 50 i siti italiani che fanno parte della World Heritage List dell’Unesco, il patrimonio artistico e ambientale dell’umanità. È un altro prestigioso riconoscimento per l’Italia che ha il maggior numero di siti al mondo nell’elenco. È la prima volta, infatti, che l’Unesco riconosce un paesaggio vitivinicolo italiano quale bene unico al mondo, patrimonio dell’umanità per la sua eccezionalità rurale e culturale, un riconoscimento fondamentale per affermare il valore culturale della nostra agricoltura Cristiano Casa, Assessore al Comune di Parma presenta il caso della città emiliana, che a fine 2015 è stata insignita del marchio UNESCO per la creatività dimostrata a livello della gastronomia. Essendo la prima città italiana ad avere ottenuto questo prestigioso riconoscimento, sarà interessante ascoltarne la storia di eccellenza, così come le azioni che seguiranno il conseguimento del titolo. La città non è solo nota nel mondo per il parmigiano reggiano e per il prosciutto di Parma, ma anche per altri prodotti della gastronomia locale e il marchio Unesco è anche la conferma che il futuro di Parma passa anche dalla gastronomia e dalla valorizzazione dei prodotti locali.
Per concludere, uno strumento innovativo per fruire all’avanguardia dei propri territori. Eugenio Signoroni, Slow Food Italia, presenta l’applicazione Slow Food Planet e di come il cibo possa fortemente contribuire alla valorizzazione del territorio.
Slow Food Planet è l'applicazione di Slow Food Editore pensata per raccontare il meglio che il panorama gastronomico mondiale offre secondo il punto di vista di Slow Food. Uno strumento in italiano e in inglese per sistemi operativi iOs e Android che consente in modo semplice di scoprire ristoranti, osterie, botteghe, bar, mercati, produttori e tanto altro segnalati dalla rete di Slow Food in tutto il mondo. I contenuti di Slow Food Planet sono forniti dalla rete di Slow Food distribuita in giro per il mondo che, proprio come farebbe un amico, seleziona i luoghi che ritiene adatti a essere consigliati all’utente. Il locale segnalato non deve contribuire in nessun modo se non continuando a lavorare con la qualità che gli è riconosciuta e che gli è valsa la segnalazione. All’interno di Slow Food Planet, oltre alle schede di ogni locale, è presente un dizionario interattivo delle tradizioni gastronomiche locali. Il mondo all’interno di Slow Food Planet è organizzato in aree che l’utente può scaricare man mano ne ha bisogno. La prima area è gratuita, mentre il costo delle altre aree è di 1,99 €.
Ornella Gamacchio, Direttore Circuito Città d'Arte della Pianura Padana
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