AZIENDE E PRODOTTI
Olio tunisino, via libera dell'Ue all'import extra di 70mila tonnellate in due anni

L’Europarlamento ha approvato le misure per aiutare la Tunisia colpita dal terrorismo con importanti modifiche che tutelano anche i produttori nostrani

Nelle scorse settimane aveva scatenato molte polemiche l’ipotesi dell’esecutivo Ue di incrementare l’import extra di olio tunisino per aiutare il Paese mediterraneo colpito dal terrorismo. Alla fine l’ok del Parlamento europeo è arrivato. Ma le proteste di associazioni agricole italiane e spagnole sono state tenute in conto, almeno in parte. Il testo approvato, infatti, contiene alcune modifiche importanti rispetto a quello originario a tutela anche dei produttori nostrani.
 
Ma procediamo con ordine. L'Europarlamento oggi ha dato il via libera all'import extra di 35mila tonnellate di olio d'oliva per il 2016 e altrettante per il 2017 dalla Tunisia nell'Ue a dazio zero. Ma sono state poste due condizioni: la prima è che la misura sia limitata solo a questi due anni escludendo possibilità di proroghe. La seconda è che in Europa potrà arrivare solo olio originario della Tunisia, interamente ottenuto in loco e poi trasportato nell'Unione. Questo per scongiurare, o almeno limitare, il rischio che qualche produttore europeo poco trasparente possa modificare nazionalità al prodotto tunisino con origine non certificata e riesportarlo come olio italiano, spagnolo, greco, e così via.
 
Il provvedimento, approvato ad ampia maggioranza, in seguito agli emendamenti apportati dagli eurodeputati dovrà ora essere riesaminato dal Consiglio Ue.

"Si tratta di modifiche fondamentali che riaprono la partita sull’olio tunisino – spiega Paolo De Castro, coordinatore per il gruppo dei socialisti e democratici della commissione Agricoltura del Parlamento europeo - Il sostegno della plenaria a due dei quattro emendamenti della commissione Agricoltura che riguardano l'obbligo di origine del prodotto importato e il divieto di proroga del provvedimento – continua  de Castro - si traduce automaticamente in uno stop alla proposta iniziale e riporta la discussione in Consiglio per l'avvio dei triloghi", cioè i negoziati con Europarlamento e Commissione europea.
 
Per l'eurodeputato del Pd si tratta di "un successo importante per i produttori Ue e per gli stessi produttori tunisini che, attraverso ong e associazioni di rappresentanza, avevano ribadito la necessità di misure di sostegno della loro economia di natura diversa e distribuite nel medio-lungo periodo. L'esito del voto di oggi - conclude De Castro - va essere letto come la consapevolezza che non possiamo mettere a rischio il già fragile settore olivicolo europeo senza peraltro essere sicuri dei veri beneficiari delle misure che erano state previste".

"Ho posto la questione durante l'ultimo Consiglio europeo - aggiunge il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina -  Bene che oggi il Parlamento abbia rivisto il dossier. Ora continuiamo a lavorare a difesa del nostro olio".

Anche il capo della diplomazia Ue Federica Mogherini plaude al "giusto compromesso", trovato oggi a Bruxelles: "Si è scelta la risposta più efficace per la Tunisia e di minore impatto sull'economia europea e anche italiana", ha detto rispondendo in una lettera al recente 'appello' per rivedere la misura rivoltole dalla delegazione del M5S all'Europarlamento. Mogherini ha ricordato la motivazione chiave della misura, proposta dopo gli attacchi terroristici per "sostenere

la democrazia tunisina in un momento difficile. La stabilità della Tunisia è interesse dell'Europa intera, a partire dall'Italia", considerando che le coste del Paese si trovano a meno di 200 km dalla Sicilia.

(Monica Rubino - www.repubblica.it)

 



ASA Press / Le notizie di oggi