Secondo l’analisi del centro studi Confagricoltura, consolidando il +7,3% dello scorso anno, raggiungeremmo quota 52,4 miliardi.
Il percorso verso l’obiettivo dei 50 miliardi di export agroalimentare nel 2020 è iniziato nel migliore dei modi: rispetto all’anno precedente, nel 2015 si è registrata una crescita a due cifre per i prodotti agricoli (+11,2%) e un robusto +6,5% per l’industria alimentare (dati Istat). Complessivamente un +7,3% che, se fosse confermato nei prossimi anni, porterebbe il valore delle esportazioni di settore a 52,4 miliardi nel 2020, ben oltre l’obiettivo fissato dal governo.
E’ quanto sottolinea il centro studi di Confagricoltura, valutando più realisticamente, sulla base delle tendenze registrate negli ultimi anni, che il traguardo dei 50 miliardi si taglierebbe ugualmente con una media degli incrementi annui del 5% per l’export agricolo e del 7% per i prodotti dell’industria alimentare.
In particolare, rispetto alla crescita media annua degli ultimi 5 anni, si tratterebbe di consolidare un ulteriore incremento del 1,5% per i prodotti agricoli e dello 0,6% per i prodotti dell’industria alimentare: entrambi i settori hanno dimostrato, sia pure nel quadro di risultati altalenanti, di avere le potenzialità per conquistare quote di mercato anche più consistenti.
L’analisi del Centro Studi di Confagricoltura prospetta anche l’evoluzione del saldo export-import del settore agroalimentare: dai -5,9 miliardi del 2015, nel 2020, con un valore esportato di 50,8 miliardi, il saldo potrebbe ridursi a -3,2 miliardi (-46%).
Negli ultimi anni il deficit della bilancia dell’agro-food è sicuramente migliorato riducendosi da oltre 10 miliardi di euro a meno di 6 miliardi di euro lo scorso anno. Ciò deriva da un netto miglioramento delle partite di scambio dei prodotti trasformati, che per la prima volta mostrano un saldo attivo, e ad un peggioramento invece del saldo import-export dei prodotti agricoli. E questo in un anno in cui le esportazioni agricole sono cresciute di oltre l’11%.
Dobbiamo quindi prestare attenzione, sottolinea Confagricoltura, al comparto agricolo. Ad esempio favorendo l’export di ortofrutta fresca e di fiori e piante, prodotti importanti per la bilancia commerciale, sviluppando l’export di prodotti alimentari trasformati in maniera da coinvolgere in questa crescita l’utilizzo di materie prime nazionali e riducendo l’import di prodotti agricoli.
Un ruolo decisivo, infine, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati avranno le iniziative di promozione del Made in Italy agroalimentare e di contrasto alla contraffazione e alla imitazione dei prodotti italiani, recentemente avviate dal governo e sostenute da Confagricoltura già in occasione di Expo 2015.
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