È la Lombardia la regione dove si mangia meglio (58 ristoranti, a Milano tre nuovi ingressi importanti e due perdite pesanti), al secondo posto la Campania (37 ristoranti, con tre novità) e al terzo posto il Piemonte e il Veneto con 36 stellati. Napoli è la provincia più stellata
Questa è stata la mattinata dedicata agli chef. Ai migliori d’Italia, a quelli che (finalmente) riescono a conquistare la prestigiosa Stella Michelin e a chi, nella Guida rossa, sale di livello. Durante la presentazione, a Milano, tante conferme (otto quelle da tre Stelle), qualche perdita e, soprattutto, ventiquattro new entry. In totale, 334 ristoranti. E così l’Italia si conferma come la seconda selezione più ricca al mondo: 288 hanno una stella, 38 locali con due stelle, 8 con tre stelle. È la Lombardia la regione dove si mangia meglio (58 ristoranti, a Milano tre nuovi ingressi importanti e due perdite pesanti), al secondo posto la Campania (37 ristoranti, con tre novità) e al terzo posto il Piemonte e il Veneto con 36 stellati. Napoli è la provincia più stellata (venti i ristoranti nella Guida 2016 che sarà in vendita da oggi). Tra le particolarità, la presenza di dieci chef che hanno meno di 35 anni.
Confermati i ristoranti con tre Stelle: Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano. Si aggiudicano le due stelle il Gourmetstube Einhorn (Mules) e Casa Perbellini (Verona). Prendono la prima stella quest’anno I Due Buoi (di Alessandria, è il ristorante di Andrea Ribaldone), La Tana Gourmet (è di Alessandro Dal Degan, Asiago), Aqua Crua di Barbarano Vicentino, il Bacco di Barletta, Meo Modo di Chiusdino, L’Argine di Vencò (Dolegna del Collio), Signum a Salina (isole Eolie), Acquerello a Fagnano Olona, Borgo San Jacopo (Firenze), Marc Lantieri al Castello a Grinzane Cavour, Atman a Villa Rospigliosi (Lamporecchio), Shalai a Linguaglossa, l’Armani di Milano, Seta e anche Tokuyoshi (sempre Milano). Poi Dolce Vita Stube (Naturno), Vespasia a Norcia, Cielo a Ostuni, l’Enoteca al Parlamento Achilli (Roma), Re Maurì a Salerno, Don Geppi (Sant’Agnello), Aga (San Vito di Cadore), Alpenroyal Gourmet a Selva di Val Gardena, l’Osteria Arbustico (a Valva), il Dopolavoro e Oro Restaurant a Venezia.
Perde le due stelle (per chiusura) Il Mosaico di Ischia, a Napoli; passano da due stelle a una il Combal Zero di Rivoli (Torino, è quello di Davide Scabin) e il Perbellini di Isola Rizza che ha cambiato chef. In tredici perdono la stella: sono La Gallina di Monterotondo di Gavi e Donatella di Oviglio (entrambi in provincia di Alessandria, ma Donatella ha una sua storia particolare), il Gimmy’s di Aprica, il Trussardi alla Scala e il Pont de Ferr di Milano, Al Vigneto di Grumello, La Passion di Vandoies, Kleine Flamme di Vipiteno, La Badiola di Castiglione della Pescaia, Paolo Teverini di Bagno di Romagna, The Cesar di Ladispoli, L’Enoteca di Macerata e Il Poeta Contadino di Alberobello. (Valentina Frezzato - www.lastampa.it)
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