L’Organizzazione Mondiale della Sanità è arrivata ad una conclusione importante, sia pure tardiva, è cioè il dichiarare che il 75% delle malattie ha origine nella cattiva alimentazione. Ci chiediamo quando arriverà ad un’altra importante conclusione e cioè che l’alimentazione inquinata, ad esempio quella della carne di allevamento intensivo, con il suo carico di antibiotici legali e illegali, anabolizzanti ecc., è la causa primaria dell’ aumento di patologie e dell’ indebolimento del sistema immunitario delle popolazioni del Globo.
La gente ha già iniziato da un bel po’ di tempo e continua sempre di più ad allontanarsi dalle rotte dei sistemi agricolo-alimentari e medici dominanti come farebbe da qualsiasi altra relazione violenta. Negli ultimi 5-10 anni i mercati alimentari biologici sono esplosi, tanto che molte multinazionali cercano di seguire questa tendenza per non rischiare difficoltà finanziarie. Inoltre anche le aziende farmaceutiche ne avvertono il peso perché sempre più gente vuole farmaci meno tossici e senza effetti collaterali.
Nel tentativo di frenare la corsa di massa verso un cambiamento e una riforma del modo in cui si mangia, alcuni ambienti psichiatrici, sostenuti da alcuni top media, hanno iniziato una campagna per diffondere una nuova parola d’ordine: "ortoressia nervosa".
Essa è definita come "ossessione patologica per un’alimentazione biologicamente pura e sana". In altre parole gli esperti cercano di dirci che la richiesta di alimenti sani e nutrienti è un disturbo mentale che deve essere curato. L’ortoressia nervosa è un’etichetta destinata a coloro che si preoccupano di mangiare sano, caratterizzato da un disturbo alimentare basato sul desiderio di cibi "sani" e "genuini", chi ne è affetto appare troppo preoccupato dalla composizione nutrizionale di ciò che mangia.
In breve se volti le spalle al cibo di bassa qualità e pieno di additivi tossici sei un "malato di mente". La cosa interessante è che se sei affetto da ortoressia ti consigliano i soliti farmaci notoriamente tossici prodotti dalle stesse società da cui stai cercando di sottrarti.
Forse è vero che esistono alcuni individui che si stanno spingendo verso forme di autolesionismo alimentare, magari ce ne sono e sono casi sporadici, qui si tratta di un tentativo di criminalizzare chi non si adegua a degli standard imposti. In verità ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale di sensibilità e di attenzione al proprio reale benessere che fa paura al sistema perché si traduce in scelte operative.
Questa campagna "informativa" ricorda un’altra avvenuta negli anni ’70, quando una parte della comunità psichiatrica definì persino la creatività come una malattia mentale, associandola ripetutamente a molti disturbi come bipolarismo, schizofrenia e altri tipi di psicosi….
Questa ultima campagna per diffondere l’ortoressia nervosa come disturbo mentale allo scopo di marginalizzare o sabotare la rivoluzione alimentare in atto sembra comunque morta in partenza!
(Claudia Del Vento - www.agenziaradicale.com)
ASA Press / Le notizie di oggi