E’ doveroso lo stop alla pecora Dolly nel piatto con la stragrande maggioranza dei cittadini italiani ed europei che ritengono la clonazione a fini alimentari insicura per le future generazioni, che non faccia bene alla salute e che sia innaturale secondo l’ultimo sondaggio di Eurobarometro. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il voto congiunto delle commissioni per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) e per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo che hanno adottato il Progetto di Relazione sulla clonazione che trasforma la proposta direttiva in regolamento ed esprime parere contrario alla clonazione di animali per la produzione alimentare, inclusi i loro discendenti e materiale da riproduzione e anche gli alimenti derivati come latte e carne, nell'Unione europea od importati da Paesi terzi, che dovranno adeguarsi alle regole comunitarie. La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati - sostiene la Coldiretti - è un rischio da non correre, non accettabile dai consumatori, che pone insormontabili problemi anche di natura etica. La decisione delle commissioni dell’Europarlamento sono anche un segnale chiara nei confronti delle trattative sugli accordi di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti dove la pratica della clonazione animale si è rapidamente diffusa, al pari di Brasile e Argentina. La prima clonazione animale annunciata risale alla pecora Dolly, pubblicata sulla rivista Nature del febbraio 1997 ma da allora si è intensificato lo sfruttamento commerciale di tale tecnica in molti Paesi ed oggi - conclude la Coldiretti - è possibile clonare un animale con una spesa attorno i diecimila euro e la tecnica - sottolinea la Coldiretti - riguarda già molti animali da allevamento dalle pecore ai maiali, dai tori ai cavalli. La decisione finale dell’Europarlamento sarà assunta in seduta plenaria a settembre. (www.coldiretti.it)
ASA Press / Le notizie di oggi