Siglati a Expo 2 protocolli, da lotta ad acidi grassi trans a messaggi in linea con stili vita sani
Una 'road map' per prodotti alimentari sempre più sani e a misura di bimbo, e per pubblicità che non li distolgano da stili di vita sani. È l'impegno condiviso all'Expo di Milano dall'industria agroalimentare italiana, che ha siglato due protocolli d'intesa con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al termine della Conferenza internazionale 'Nutrire il Pianeta, nutrirlo in Salute', che ha chiuso l'impegno del ministero all'esposizione universale. Da un lato la rielaborazione dei cibi di matrice industriale, secondo tappe scandite da un calendario preciso e già inserito nell'accordo che elenca gli obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare attenzione alla popolazione infantile (3-12 anni).
La carta è stata firmata da Federalimentare, federazione che rappresenta oltre 54 mila aziende agroalimentari italiane, e da Aidepi, Assobibe, Aiipa, Assolatte, Confida, Fipe e Mineracqua. L'impegno è prima di tutto per la lotta agli acidi grassi trans. "A compimento di un percorso volontaristico - spiega il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - stiamo arrivando all'eliminazione totale degli acidi trans, prevista entro il 2017, uno dei focus degli ultimi G7, dove si è parlato moltissimo su come lavorare per proteggere i bambini da un uso o consumo eccessivo di prodotti che possano mettere a rischio la salute o provocare l'obesità. Noi come Italia siamo orientati ormai da anni verso un approccio volontario che sta dando i suoi frutti. Quello che stiamo facendo nella nostra catena, tanti altri paesi non l'hanno ancora fatto, anche in assenza di una normativa più generale".
Il programma prevede di insistere sulla strada della riduzione anche di zuccheri aggiunti, sodio e grassi, dell'aumento delle fibre, e della riduzione delle porzioni in termini di apporto energetico totale. Misure da applicare su prodotti come cereali, biscotti, snack salati, crackers, merendine, soft drink, succhi, yogurt, gelati, e così via. Negli ultimi 10 anni l’industria alimentare italiana "ha migliorato il profilo nutrizionale di oltre 4.200 prodotti alimentari e riporzionato altri 3.600 prodotti, riducendo la quantità unitaria e la densità energetica in linea con gli attuali modelli nutrizionali", fanno notare le associazioni. "Con la firma dei protocolli con il ministero della Salute – afferma il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia – si rinnova un percorso virtuoso che l’industria alimentare italiana promuove da anni". L'impegno sancito oggi riguarda anche il modo in cui vengono pubblicizzati i prodotti. Nel protocollo siglato con l'Istituto di autodisciplina pubblicitaria, le raccomandazioni sono finalizzate a garantire che i messaggi veicolati ai più piccoli siano scientificamente fondati e non in contrasto con corretti comportamenti alimentari, all'insegna dell'equilibrio. Gli spot non dovranno ridicolizzare gli stili di vita sani, né suggerire che il mancato possesso o consumo di un prodotto comporti il rifiuto da parte degli amici o della comunità di appartenenza. (AdnKronos Salute)
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