Sono sempre più numerose le imprese vitivinicole che stanno adottando buone pratiche sostenibili nei loro cicli produttivi, dal punto di vista economico ambientale e sociale, migliorando i processi produttivi per ottenere prodotti di qualità. È quanto è emerso nel seminario organizzato da Confagricoltura - a Milano alla Vigna di Leonardo - dedicato alla sostenibilità della filiera vitivinicola, dalla raccolta dell’uva alla distillazione. Fa parte del ciclo di incontri, “Appuntamenti sulla sostenibilità”, che Confagricoltura sta tenendo in occasione di Expo.
Le aziende vitivinicole e della distillazione sono all'avanguardia nell'applicazione di metodi produttivi sostenibili e sono un punto di riferimento anche per gli altri settori; lo hanno testimoniato – al seminario di Confagricoltura - le case history di tre vivaci realtà imprenditoriali: Antico Podere di Pomaio, Guido Berlucchi e Distilleria Bonollo. Dalle loro storie emerge l’attenzione alla riduzione delle emissioni di CO2, dei consumi di acqua e di sostanze chimiche, alla produzione di energia rinnovabile, alla valorizzazione dei sottoprodotti, ma anche alla tutela del paesaggio e dell’agricoltura sociale.
“La sostenibilità economica, ambientale e sociale della filiera vitivinicola – pone in evidenza Confagricoltura - è fortemente legata allo sviluppo del territorio, attraverso innovazioni e aggregazioni di imprese, nel rispetto delle tradizioni e della cultura”.
“Rilevanti i risultati che si ottengono per favorire le vendite, non solo in Italia ma anche all’estero – ha sottolineato Confagricoltura -. La presentazione sul mercato di vini che prestano particolare attenzione ai temi della sostenibilità, consente di accrescere il loro valore agli occhi degli acquirenti, sempre più attenti a queste tematiche nelle loro scelte d’acquisto”.
In particolare – ha osservato l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - dalle indagini effettuate dal Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli emerge che i vini certificati sostenibili, possono influenzare positivamente la percezione sensoriale e spuntare incrementi di quotazioni superiori al 20%. Comunicare questi risultati è dunque importante e i sistemi di certificazione attuali, tra cui ‘Viva’ e ‘Tergeo’, sono dei punti di riferimento.
Confagricoltura ha quindi ricordato che, anche in relazione agli obiettivi fissati dall'Unione Europea sulla sostenibilità ambientale delle produzioni agricole, con un focus specifico sul settore vitivinicolo, occorre fare ulteriori passi avanti per individuare disciplinari il più possibile omogenei e condivisi e che siano di semplice applicazione e controllo al fine di raggiungere il maggior numero di imprese vitivinicole e della distillazione.
“Siamo impegnati – ha concluso Confagricoltura – a rilanciare ancor più le pratiche sostenibili presso le aziende associate e a dare visibilità ad esse attraverso il sistema di ‘Ecocloud’. Favoriamo i processi che vedranno le nostre aziende sempre più virtuose e attente a ambiente, sociale, territori e innovazione”.
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