Presentate all’Expo le misure per salvare un milione di tonnellate di prodotti dalla spazzatura
Partirà dall'Expo dell'alimentazione, la battaglia contro gli sprechi di cibo. Un paradosso. Anche qui, anche in Italia. Con i sacchi dell'immondizia che si gonfiano come le file davanti alle mense dei poveri. "Un insulto alla società, al bene comune, all'economia del nostro come di ogni altro Paese", l'ha definito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da quegli stessi padiglioni. Ed è proprio dall'Esposizione milanese, che oggi il governo presenterà il progetto "Spreco zero". Un piano che vuole "accelerare " questa lotta. E che inizia dai numeri dello scandalo.
Ogni anno, in Italia si recuperano 550mila tonnellate di prodotti che non possono essere più venduti ma sono ancora commestibili. Altri 5,5 milioni di tonnellate, però, finiscono nelle discariche. E sono questi gli scarti che, adesso, si punta a ridurre. Raddoppiando la quantità di alimenti "salvati" e distribuiti a chi ha bisogno. "Entro la fine del 2016 vogliamo portare a un milione le tonnellate di cibo recuperate e donate agli indigenti. Siamo pronti a semplificare le leggi per rendere le donazioni più convenienti per chi produce e distribuisce", dice il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Che a Expo, insieme al sottosegretario all'Economia Paola De Micheli, oggi riunirà il "coordinamento per gli indigenti", un tavolo di lavoro con istituzioni, enti caritatevoli, industria alimentare e grande distribuzione, e presenterà la strategia in più mosse.
Con la Carta di Milano (il documento che racchiude i contenuti dell'evento), Expo ha fatto del "non sprecare" una sorta di comandamento ideale.
Che ora, però, deve diventare il più possibile concreto. Dalla Francia è arrivato un segnale forte: una legge che sostanzialmente istituisce per i supermercati il "reato di spreco". L'Italia punta su un modello diverso, da rafforzare. Il governo vuole approvare - "il più presto possibile ", spiega Martina, già questa estate - una norma che renda più conveniente far arrivare i prodotti a chi ha bisogno. Oggi, se un'azienda vuole distruggere cibo non più in vendita deve seguire adempimenti burocratici quando il valore della merce è superiore a 10mila euro. Per donarlo, invece, quello stesso obbligo scatta già a 5mila euro. Il governo vuole innalzare a 15mila euro la soglia per quanti regalano: in questo modo, è l'obiettivo, sarà più semplice salvare gli alimenti che buttarli. È un punto che potrà anticipare una legge ad hoc da approvare entro la fine dell'anno.
La proposta "SprecoZero" è quella presentata alla Camera dai deputati del Pd Maria Chiara Gadda e Massimo Fiorio che con le commissioni inizierà il viaggio in parlamento la prossima settimana e su cui l'esecutivo è pronto a lavorare. Nel testo ci sono incentivi fiscali come lo sconto sulla tassa dei rifiuti per chi inverte la rotta degli scarti, un taglio dell'Irap per le imprese virtuose sul fronte ambientale e un ampliamento a farmaci, abiti e giocattoli dei beni da rimettere in circolo.
Nel piano generale, c'è anche il rafforzamento degli aiuti ai 6 milioni di persone assistite con il programma del ministero dell'Agricoltura: con 12 milioni
di euro in più, nel 2015 saranno consegnate non più le 65mila tonnellate di cibo inizialmente previste ma 100mila. Per ridurre gli sprechi in agricoltura, poi, si studiano incentivi per finanziare progetti di filiera, come quello pilota che trasforma le mele in succhi da donare.
(Alessia Gallione - www.repubblica.it)
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