Secoli e secoli di agricoltura hanno "indebolito" le piante commestibili: un caveau tra Norvegia e Polo Nord ne custodisce 860mila specie diverse
Oltre 860mila semi di piante diverse conservati in una "banca" nella profondità dei ghiacci artici per salvare l'umanità dai cambiamenti climatici. E' la missione dello Svalbard Global Seed Vault, una vera e propria "cassaforte" sotterranea situata sull'isola di Spitsbergenin, mille chilometri a nord della Norvegia, per preservare la biodiversità agricola in caso di catastrofi o cataclismi. Le cosiddette banche del germoplasma hanno però cominciato a diffondersi anche in molti altri Paesi del mondo, facendo crescere le chance di sopravvivenza alimentare per le generazioni future.
L'obiettivo delle banche dei semi è insomma quello di garantire la sopravvivenza delle più importanti colture della Terra, tra cui riso, mais, frumento, manioca, patate e mele. E salvaguardando tutte le loro varietà e il loro patrimonio genetico originario. Per far sì che questo avvenga (e duri potenzialmente in eterno) gli scienziati hanno stabilito una temperatura interna fissa di -18 gradi Celsius. Le minacce principali per la salvaguardia delle colture alimentari vanno dai cambiamenti climatici alle catastrofi naturali, alle guerre.
Uno studio pubblicato su Nature spiega come in secoli e secoli di agricoltura, le sementi si siano "abituate" a un dato ritmo produttivo, adattandosi alle caratteristiche ambientali di un Paese piuttosto che un altro e a quelle indotte dall'uomo. Tale meccanismo ha determinato una sorta di "indebolimento genetico", che con l'avvento degli effetti dei cambiamenti climatici ha messo a repentaglio la sopravvivenza di varie specie vegetali. Da qui la necessità di preservare i semi di milioni di piante alimentari in vista di un futuro che dire apocalittico è dir poco, stando agli studi scientifici recentemente prodotti.
"Tra pochi decenni, i sistemi alimentari del nostro pianeta dovranno soddisfare i bisogni di due miliardi di persone in più e produrre più cibo e più nutriente sarà reso ancora più arduo a causa del cambiamento climatico". A rivelarlo è José Graziano da Silva, direttore generale della Fao, che aggiunge: "La biodiversità agricola, come quella racchiusa dentro i semi di patata che vengono oggi depositati qui, è essenziale per affrontare queste sfide, aiutando a sviluppare colture migliori e più resistenti". (www.tgcom24.mediaset.it)
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