Sbocceranno nel 2016 e serviranno a capire come sfruttare al meglio le condizioni di microgravità per produrre frutta e verdura fresche nello Spazio
Dopo l’insalata nello Spazio arrivano le zinnie. Veggie, il piccolo orto a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss), è stato di nuovo messo al lavoro. Scopo: far sbocciare i primi fiori nello Spazio, quelli delle zinnie appunto, appartenenti alla famiglia delle Asteracee. A dar via all’esperimento, piantando i semi, è stato l’astronauta della Nasa Kjell Lindgren, che regolando led, acqua e nutrienti seguirà coi colleghi lo sbocciare dei fiori e la crescita delle piantine, attesi tra circa una sessantina di giorni. Pronti a salutare il nuovo anno.
La crescita delle zinnie, così come quella della lattuga (già provata e assaggiata in orbita) è un test per mettere a punto le capacità dell’orto spaziale Veggie e, più in generale, per capire come ottimizzare la crescita di verdura e frutta in condizioni di microgravità, in un ambiente come la Iss. Con lo scopo, un giorno, di poter contare su alimenti freschi sempre disponibili, da consumare soprattutto nelle missioni di lunga durata (sì, parliamo sempre guardano al futuro, verso Marte e nello stile di The Martian). Dopo le zinnie a esser cresciuti – e magari assaggiati in orbita – saranno probabilmente i pomodori.
Crescere delle piante a fiore, spiegano gli scienziati di Veggie, è più complicato rispetto a far crescere della lattuga, oltre a richiedere molto più tempo. Al di là del dimostrare se possiamo farcela o meno, far crescere delle piante a fiore nello Spazio servirà anche a capire se, come e per quanto tempo si mantengono i semi lassù, come riescono a germinare e se il polline può essere un problema per l’equipaggio. E, perché no, tutto questo potrebbe servire per comprendere quanto coltivare fiori e prendersi cura delle piante nello Spazio in generale possa avere dei benefici sull’umore degli astronauti. (Anna Lisa Bonfranceschi - www.wired.it)
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