Priorità: la protezione e la salute dei cittadini e degli animali. Proibire la clonazione ai fini alimentari è una questione di valori e principi europei.
Il Parlamento europeo vuole vietare la clonazione degli animali per fini alimentari in UE. Un progetto di legge sostenuto in giugno dalle commissioni per l'Ambiente e per l'Agricoltura, che verrà discusso e votato in seduta plenaria martedì 8 settembre. I relatori sostengono il divieto della clonazione a fini di allevamento e di approvvigionamento alimentare, e vogliono aggiungere alcune regole sulla progenie degli animali clonati. Guarda il dibattito in diretta a partire dalle 9.
Cosa contiene il rapporto?
Alcuni studi scientifici dimostrano la cattiva salute degli animali clonati. Per questo motivo, la relazione suggerisce vietare la pratica su tutti gli animali da allevamento.
Inoltre, il tema pone delle questioni di carattere etico e di salute per i cittadini dell'Unione europea.
A questo proposito, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare si è espressa nel 2008 e ha riconfermato le sue dichiarazioni nel 2009 e 2010, esprimendo delle preoccupazioni sui tassi di mortalità associati alle tecnologie di clonazione.
Il rapporto quindi propone che i prodotti alimentari provenienti dai cloni o dalla progenie degli animali clonati debbano essere banditi dal mercato alimentare nell'Unione europea.
Inoltre la tracciabilità obbligatoria deve essere un requisito fondamentale. L'applicazione del divieto sarebbe compromessa se fosse impossibile rintracciare gli animali clonati, la loro progenie e i prodotti provenienti da paesi terzi in cui si applica la clonazione animale per scopi alimentari.
L'Europa oggi
Attualmente nell'UE la commercializzazione di alimenti da cloni richiede una approvazione sulla base di una valutazione scientifica della sicurezza alimentare da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Secondo la relatrice italiana Giulia Moi (EFDD) della commissione per l'Agricolture: "Le questioni chiave che hanno guidato il nostro lavoro fin dall'inizio erano due: la protezione e la salute dei nostri cittadini e dei consumatori europei e quelle degli animali (per i quali l'Europa è legata anche dai trattati). Non siamo caduti in compromessi come il marketing e la possibilità di introdurre prodotti derivanti da animali clonati e dalla loro progenie negli Stati membri. Inoltre, abbiamo escluso la possibilità che la clonazione di animali possa diventare una pratica comune all'interno dei confini dell'Unione Europea. Siamo consapevoli del fatto che in alcuni paesi terzi con cui l'Unione europea ha rapporti commerciali, la clonazione animale e la commercializzazione dei prodotti dalla loro progenie è possibile".
Il relatore della commissione all'Ambiente Renate Sommer (PPE): "A causa degli effetti negativi sulla salute degli animali, la clonazione a fini di allevamento è stata respinta dalla maggioranza dei consumatori. Inoltre, non abbiamo bisogno di clonazione per garantire l'approvvigionamento di carne nell'UE. Proibire la clonazione è una questione di valori e principi europei. Di conseguenza, il divieto non dovrebbe includere solo i cloni stessi ma anche i loro materiali di moltiplicazione (sperma ed embrioni), della loro progenie e tutti i prodotti da essi derivati. Questo è necessario per evitare di promuovere la tecnica di clonazione nei paesi terzi".
Prossimi passi
Il Parlamento voterà martedì la sua posizione in prima lettura. Il Consiglio ha adottato la sua posizione in merito alla proposta. In questa fase, il disegno di legge dovrebbe entrare in vigore nel 2016.
La clonazione non sarà comunque vietata per scopi quali la ricerca, la conservazione di razze rare o l'uso di animali in via di estinzione per la produzione di prodotti farmaceutici e dispositivi medici.
(www.europarl.europa.eu)
ASA Press / Le notizie di oggi