FATTI E PERSONE
Lavoro: "boom" occupati in agricoltura nel I trimestre. Settore sia centrale nell'agenda economica

Il presidente della Cia, Dino Scanavino, commenta i dati Istat relativi al periodo gennaio-marzo 2015: il comparto è strategico per avviare una ripresa consolidata, va valorizzato con un progetto organico. 

E' record per l'occupazione nel settore primario. A trainare il trend positivo del dato sul lavoro a livello nazionale è proprio l'agricoltura, che nei primi tre mesi dell'anno cresce di oltre 6 punti percentuali. Lo afferma il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino, commentando il rapporto dell'Istat diffuso oggi.

Mentre industria e costruzioni arretrano, l'agricoltura mette a segno 45 mila nuovi occupati, soprattutto per effetto della spinta proveniente dalle aziende agricole del Nord Italia (+16%) e del Mezzogiorno (+4,4%). In controtendenza il Centro Italia dove gli occupati agricoli diminuiscono dell'11,5%. I dati dell'Istat sull'occupazione -sottolinea Scanavino- dimostrano ancora una volta che l'agricoltura è uno dei settori più importanti e strategici su cui puntare per avviare una ripresa consolidata del sistema economico nazionale.

Quella agricola, è infatti un'attività unica in termini di virtuose relazioni economiche e sociali con i territori di riferimento. Non solo -continua il presidente della Cia-, sempre di più oggi gli agricoltori sono tra i principali protagonisti dei processi di cambiamento e delle sfide globali della società moderna: assicurano il cibo, contribuiscono all'educazione alimentare con effetti positivi sulla salute e in termini di lotta agli sprechi, gestiscono capillarmente le risorse naturali come suolo e acqua, forniscono un contributo importante alla salvaguardia ambientale e al mantenimento della biodiversità.

Per tutte queste ragioni -conclude Scanavino- è urgente che oggi le imprese agricole siano messe al centro dell'agenda economica nazionale. Nonostante mille difficoltà, dopo un anno non facile che ha visto crollare i redditi agricoli italiani e ridursi il valore aggiunto, i dati odierni dimostrano che il settore è vitale e pronto a raccogliere la sfida della ripresa. Ecco perché ora va valorizzato con un progetto organico di rilancio. (www.cia.it)



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