Messa a punto dalla società Key4 per il Banco alimentare Roma, l'applicazione è finanziata con 200 mila euro dalla fondazione Telecom. Nasce dal primo bando interno rivolto ai nostri dipendenti e sfrutta al massimo la tecnologia per semplificare procedure di solito lunghe e che richiedono un grande sforzo organizzativo
Promuovere la cultura del cambiamento e dell'innovazione digitale facilitando l'integrazione, la comunicazione e la crescita socio-economica. Questa la mission che Fondazione Telecom Italia si è data dalla fine del 2014, decidendo di mettere a disposizione le nuove tecnologie per un progetto che "ci è piaciuto molto e risponde in pieno ai nostri obiettivi". Parola di Laura De Carlo, project manager in Social empowerment, che si occupa di riunire idee per supportare in modo innovativo i bisogni di chi è in condizioni di disagio, spaziando dai problemi di comunicazione (come autismo e dislessia), all'inclusione dei migranti, passando per le risposte alle nuove emergenze sociali.
Tecnologia, supporto, aiuto ai più bisognosi. In una sola parola, 'BeeApp'. Questo il nome dell'applicazione per smartphone messa a punto dalla società Key4 per il Banco alimentare Roma, la onlus che dal 1990 si occupa di sostenere persone in difficoltà nella Capitale e in tutto il Lazio ridistribuendo le eccedenze alimentari. Come agisce concretamente? Facile: in appena un minuto l'app raccoglie le segnalazioni di eccedenze dai comparti dell'industria alimentare e della grande distribuzione organizzata (Gdo), facendo arrivare i prodotti in modo più efficiente e veloce alle associazioni di volontariato.
Un salto in avanti reso possibile grazie al finanziamento di 200mila euro stanziato dalla Fondazione Telecom Italia. 'BeeApp', spiega De Carlo, "nasce dal primo bando interno rivolto ai nostri dipendenti e sfrutta al massimo la tecnologia per semplificare procedure di solito lunghe e che richiedono un grande sforzo organizzativo". In sostanza parliamo di una app e di una piattaforma web "che consentono di ottimizzare la filiera portando vantaggi proprio in termini di costi e pianificazione. Tanto per fare un esempio, eliminando la fase di immagazzinamento da parte del Banco alimentare Roma. Anzi, accorciando i tempi aumentano le risorse a disposizione e c'è la possibilità di tracciare tutti i prodotti, vedere chi lavora meglio tra le associazioni del terzo settore, chi ha più bisogno di determinati alimenti, chi prenota e magari non ritira la merce".
Un'iniziativa che guarda al futuro ed è pronta anche ad eventuali upgrade: "Io mi aspetto l'innesco di un meccanismo virtuoso- spiega De Carlo- Abbiamo iniziato coinvolgendo il gruppo di grande distribuzione Doc e speriamo che altri seguano l'esempio, anche perché i cittadini sono sempre più sensibili a iniziative etiche e di solidarietà". E perché no, anche ad arrivare sugli smartphone di ciascuno di noi: "Sensibilizzare il consumatore attraverso una app sul telefono, quindi a disposizione di tutti, semplifica il gesto della donazione e lo 'riduce' a due clic. Sarebbe davvero un valore aggiunto e una 'buona pratica' che potrebbe convenire a tutti: a chi dona, a chi riceve e al negoziante che magari ha un cliente che spende un po' di più".
Il progetto 'BeeApp' contro gli sprechi e la fame sara' presentato il 24 novembre: appuntamento alle 10.30 nell'aula magna di Architettura di Roma Tre (largo G.B. Marzi 10). Interverranno tra gli altri Marcella Logli, direttore generale Fondazione Telecom Italia, Massimo Perrotta, presidente Banco alimentare Roma, Francesco Cuscino di Cto K4, Sonia Ricci, assessore regionale all'Agricoltura, insieme a rappresentanti di associazioni di volontariato e di punti vendita. (DIRE) (www.redattoresociale.it)
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