LUOGHI
Il territorio del Soave, con le sue colline vitate, è la prima Doc del vino del Belpaese ad entrare nel “Registro nazionale dei paesaggi rurali di interesse storico”

Il direttore del Consorzio, Aldo Lorenzoni: “grande risultato per la denominazione”

Il territorio del Soave e le sue colline vitate, dove nasce uno dei bianchi italiani di maggior successo, è la prima Doc del vino del Belpaese riconosciuta come “Paesaggio rurale di interesse storico”, ed ora inserita e tutelata nel “Registro nazionale dei Paesaggi Rurali di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali” del Ministero delle Politiche Agricole.

Un riconoscimento che, spiega il Consorzio di Tutela di Vini di Soave (www.ilsoave.com), che l’Osservatorio nazionale del Paesaggio rurale, delle pratiche agricole e conoscenze tradizionali, ha assegnato a “Le Colline Vitate del Soave”, dopo aver analizzato 123 zone produttive dell’agroalimentare italiano, e dopo aver considerato 35 candidature. E così, la denominazione veronese è entrata nel registro dei paesaggi nazionali considerati patrimonio storico-rurale d’Italia, insieme al Conegliano Valdobbiadene e al Parco Rurale del Paesaggio Appenninico di Moscheta.
“Evidente la valenza storico-rurale del comprensorio produttivo del Soave - si legge in una nota - al cui interno, nella zona classica, sono stati individuati 1700 ettari collinari, microparcellizati, coltivati secondo le tecniche della viticoltura eroica. Risale infatti al 1816 la prima mappa, tratta dal catasto napoleonico, che censisce i vigneti del Soave, in base alla quale poi nel 1931, con decreto regio, è stata istituita la prima denominazione italiana. In questa zona - percepita come isola non urbanizzata nella campagna veneta - sono ancora oggi presenti elementi di edilizia storica, capitelli votivi, forme di allevamento come la pergola, muretti a secco. Esistono, inoltre vigneti, di oltre 100 anni, tutt’oggi produttivi”.
“Si tratta di un grande risultato per la denominazione del Soave - sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio di tutela - che si vede riconosciuta a livello nazionale la primogenitura quale comprensorio vitato storico. Il Consorzio, con la collaborazione di Viviana Ferrario, docente allo Iuav di Venezia, è stato protagonista assoluto in questo percorso a partire dal 2006 quando, con la pubblicazione del volume “Un paesaggio Soave” ha di fatto aperto una riflessione a livello nazionale sul tema del paesaggio storico e della sua tutela. Questo riconoscimento - prosegue Lorenzoni - oltre che sottolineare una valenza ambientale storicizzata ed immutabile, pone le basi per un nuovo approccio soprattutto da parte del legislatore per una ridefinizione degli strumenti di sostegno per la viticoltura in areali tanto particolari ed estremi. L’auspicio è che nell’immediato futuro si possano mettere a disposizione dei viticoltori di collina opportunità di finanziamento specifiche per questi territori”.
Il Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali di interesse storico introduce di fatto un radicale cambiamento di visione che pone l’uomo al centro del contesto agricolo, non più come soggetto che turba l’ecosistema esistente con una forma di agricoltura intensiva ma, al contrario, come artefice principale nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione del paesaggio. Farne parte significa per il Consorzio del Soave operare insieme al Ministero per definire “la significatività, integrità e vulnerabilità” del paesaggio rurale, tenendo conto sia delle valutazioni scientifiche, sia dell’importanza delle comunità e dei soggetti che operano in questa zona. L'Osservatorio Nazionale del Paesaggio oltre a censire i paesaggi, le pratiche agricole e le conoscenze tradizionali ritenute di particolare valore, promuove le attività di ricerca che approfondiscono i valori connessi con il paesaggio rurale, la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione, anche al fine di preservare la diversità bio-culturale. Elabora inoltre i principi generali e le linee guida per la tutela e valorizzazione del paesaggio rurale con particolare riferimento agli interventi previsti dalla politica agricola comune. (www.winenews.it)



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