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Orti subacquei verso il mare abruzzese Se ne parla a Casa Abruzzo. Erbe e ortaggi in 'bolle'galleggianti

Erbe aromatiche e ortaggi, coltivati in mare all'interno di 'biosfere', cioè 'bolle' galleggianti ancorate al fondo. Dopo la sperimentazione nella Baia di Noli (Savona), il progetto degli 'orti' subacquei potrebbe essere replicato anche in Abruzzo, nell'Area marina protetta 'Torre del Cerrano'. Dell'iniziativa si è parlato nei giorni scorsi a Casa Abruzzo, a Brera, nell'ambito del fuori Expo.

Gli 'agrinauti', ovvero gli esperti che si occupano delle coltivazioni subacquee, vengono seguiti da un punto di vista medico e della sicurezza dalla Fondazione Dan Europe, il cui ufficio principale si trova a Montepagano, frazione di Roseto degli Abruzzi (Teramo). La Fondazione, con i suoi 150mila iscritti, si occupa in tutto il mondo di pronto intervento dedicato ai subacquei.

Nato nel 2012 per idea di Sergio Gamberini della Ocean Reef, il progetto degli orti subacquee, proseguito nelle estati 2013 e 2014, è finalizzato a ingegnerizzare e installare delle strutture in cui coltivare dei vegetali terrestri destinati all' alimentazione umana. L'idea è quella di creare fonti alternative di produzione di vegetali laddove le condizioni ambientali terrestri particolarmente estreme e le forti escursioni termiche rappresentano un ostacolo all'agricoltura convenzionale.

Le biosfere ideate per la sperimentazione sono delle 'bolle' ancorate al fondo e galleggianti, tra i sei e i dodici metri di profondità, con una serie di semenzai collocati al loro interno per la crescita delle colture. (www.ansa.it).



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