LUOGHI
Agricoltura in fondo al mare; si può

Pesto acquatico coltivato negli abissi; e nel piatto arriva il profumo della natura

Il mare è una risorsa tutta da salvaguardare, in grado di creare cultura e esperimenti che hanno dell'incredibile. Su questa linea, che riporta al centro proprio la ricchezza dei fondali marini, si muove un curioso quanto innovativo esperimento.
Si tratta della coltivazione del primo pesto marino sott'acqua, una notizia che riporta al centro delle cronache, proprio la vita sommersa. E accade non lontano da casa, anzi vicinissimo. A Noli, in Liguria, Sergio Gamberini, esperto di immersioni e di cultura acquatica, ha curato da più di due anni, il primo orto acquatico degli abissi. Un'idea nella quale ha messo lungimiranza, voglia di sperimentazione a anche risultati. Infatti, a settembre, l'orto sottomarino ha dato come frutto, un gustoso basilico cresciuto in acqua. Ma come comincia la storia di sfruttare il fondale come terreno di coltura di cibi appartenenti alla tavola emersa? L'idea è stata quella di utilizzare delle biosfere trasparenti, in grado di mantenere la temperatura costante al loro stesso interno, attraverso l'evaporazione dell'acqua, e in questo modo far crescere la vita al proprio interno.
Tutto nasce dall'idea di Orto di Nemo, associazione di proprietà di Mestel Safety, che è impegnata, insieme alla figura di Gambarini, nella progettazione di coltivazioni sottomarine per l'alimentazione umana. E a quanto dichiarano gli esperti gastronomici della qualità Dop, il pesto marino sarebbe anche buono. 
Almeno a sentire il parere della Cersaa, Centro sperimentazione e assistenza agricola di Albenga. E oltre il gusto, a beneficiarne è anche l'ecosistema. Che si riscopre così in grado di stravolgere le abitudini del settore agroalimentare, sfruttando le risorse naturali al massimo della loro potenza e al minimo dei danni causati nei confronti dell'ambiente. E la prossima genovese che assaggerete, avrà tutta un altro sapore.  (www.lastampa.it)



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