Il Pisco, diamante peruviano, non poteva avere un palcoscenico migliore per farsi conoscere nel mondo di ExpoMilano 2015, manifestazione universale che ha accolto oltre 40 nazioni e quasi 25 milioni di visitatori.
Il Perù, nell’ambito dell’incontro Il Pisco è Perù, tenutosi il 19 ottobre, si è reso protagonista grazie alla tenacia e l’impegno dell’associazione Las Damas del Pisco, in collaborazione con Slow Food, la FISAR - Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori e il patrocinio istituzionale di ASA - Associazione Stampa Agroalimentare Italiana.
L’evento si è svolto nello spazio ufficiale di Slow Food e ha visto la partecipazione di 31 giornalisti e di un foltissimo gruppo di curiosi: i posti disponibile - già prima dell’inizio dell’evento – si sono subito esauriti!
Il Pisco, distillato bandiera del Perù, è il frutto di una storia plurisecolare. Le sue radici risalgono all’epoca coloniale di fine XVI secolo.Tradizione, ma anche innovazione. Il Pisco, infatti, è ormai soprattutto donna. E non tanto perchè a promuovere l’evento è Las Damas del Pisco, che in un anno è stata capace di creare 19 filiali nel mondo. Il vero motivo è che l’economia peruviana poggia sul contributo del gentil sesso, anche in settori una volta considerati maschili. Basti pensare che gran parte della filiera produttiva del Pisco è rappresentata dalle donne peruviane. Che sono anche le principali protagoniste della migrazione peruviana. In Lombardia costituiscono il 61 per cento delle oltre 46mila presenza della comunità peruviana.
La forza, la passione e l’impegno delle donne – infatti - è stato il motore del salto di qualità del Pisco.
A dirlo Gladys Torres Urday, giornalista ASA e Presidente dell’Associazione Las Damas del Pisco del Perù (nella foto), che ha raccontato le origini peruviane del Pisco. E’ appunto la città peruviana di Pisco a dare origine al nome. Il luogo si trova nella parte centro-meridionale del Perù, di fronte ad una grande baia dove per secoli nidificavano molti uccelli del Pacifico. Pisku significa proprio uccello nella lingua quechua degli Inca.
Da lì questa bevanda ha spiccato il volo e ha raggiunto l’Europa e il resto del Mondo. In fondo, però, è rimasto se stesso. Il distillato bianco simbolo del Perù, prodotto con lo stesso metodo di produzione da secoli.
Alla base ci sono sempre e solo le 8 varietà di “uva pisquera”: quattro aromatiche (Italia, Torontel, Moscatel e Albilla) e quattro meno aromatiche (Negra, Criolla, Mollar, Quebranta e Uvina).
Tre sono le tipologie: Puro da uva aromatica e meno aromatica, Acholado (mescolanza delle prime due, mosto, uva o piscos) e il Mosto Verde (da mosto a fermentazione interrotta), la più raffinata ed originale considerata da scuola peruviana.
Cinque le Regioni selezionate per la Denominazione d’Origine, tutte nella fascia costiera centro-meridionale del Paese: Lima, Ica, Arequipa, Moquegua e Tacna. Circa 430, infine, i produttori certificati e centinaia i marchi in commercio. Unica, invece, la gradazione alcolica, 42 gradi.
Anche se il prodotto può oscillare tra i 38 e i 48 gradi “vogliamo insegnare il bere responsabile – afferma Gladys Torres Urday – perché il Pisco si beve a piccoli baci”.
Nella presentazione non potevano mancare le autorità peruviane. L’Ambasciata del Perù in Italia è stata rappresentata dall’On. Evelyn Miyagui, Console Aggiunta del Perú a Milano, e il Ministero di Commercio e Turismo è stato rappresentato da Amora Diana Carbajal Schumacher, Consigliere commerciale del Perú in Italia, che hanno portato i saluti istituzionali. Roberto Rabachino, Presidente Associazione Stampa Agroalimentare Italiana, ha ricordato come il Perù ha raggiunto il riconoscimento mondiale non solo per la sua crescita economica sostenuta bensì per il suo livello sempre più competitivo nella gastronomia e nella enogastronomia. Non a caso il ristorante peruviano Central è primo nella classifica dei migliori ristoranti in America Latina. Luisella Rubin, Consigliere Nazionale della Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori FISAR, ha sottolineato la passione delle donne italiane e peruviane che diffondono i loro prodotti bandiera. Un gemellaggio immancabile dato che la Fisar in Rosa rappresenta dalla Rubin promuove la sensibilità femminile nel mondo della sommellierie, della produzione e della distribuzione.
L’unione delle donne peruviane è stato dimostrato con la presenza dalle rappresentanti delle filiali di Firenze, Torino e Milano.
L’incontro, moderato da Angela Roig, giornalista peruviana e presidente della filiale di Milano, si è concluso con la degustazione guidata di Pisco Moscatel (250 bicchieri distribuiti) offerta da Las Damas del Pisco, accompagnato da “alfajores”, tipico dolce peruviano offerto dal Ristorante ChikenRiko di Flor de Liz Zaavedra di Torino e da Play City Kids di Gladys Matos di Milano.
Il fotografo ufficiale è stato il giornalista ASA Jimmy Pessina. Presente anche la V.Presidente ASA Enza Bettelli.
Ufficio Stampa Las Damas del Pisco
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