Cantina Cuvage e GlobArt gallery - Acqui Terme (Alessandria)
1) “Cuvage” il logo - 2) L’invito, con l’opera di Mimmo Robella
Per me il vino ha un’anima! Quella della sua terra con tutta la storia che è racchiusa nel Tempo, e quella di chi lo produce, ma il vino è anche arte!
Nella narrativa, come nella poesia, pittura e scultura, o nell’opera, nel cinema e persino nelle fiabe, non mancano accenni al vino! Pagine di storia sono nate nelle osterie, davanti ad un bicchiere di vino o alla tavola imbandita. Feste paesane, canti e danze sull’aia, cerimonie e altre festività hanno riempito i bicchieri accompagnando il buon cibo e il... vino buono, nei brindisi.
Nascita, comunione, matrimonio, compleanni, festività e ogni altra occasione era buona per brindare, ma anche solo in nome dell’ospitalità verso chi veniva a farti visita. Al battesimo era antica usanza conservare alcune bottiglie dell’annata, si sarebbero stappate in occasione della festa di leva!
In cucina è uno degli ingredienti di molte ricette e allora non... sprecatelo per cucinare un delizioso brasato... spremendolo da un tubetto di... vino liofilizzato, di quei famigerati kit -fai da te- presentati a “Striscia la notizia”!
Il vino è un’arte che nasce dalla terra e si perfeziona nelle botti. E’come l’opera di un poeta, un pittore, creata dalla penna o dal pennello, nasce da un’idea nella mente, come “L’ultima cena” di Leonardo da Vinci, o il racconto di Polifemo, del viaggio di Ulisse narrato nell’Odissea di Omero! Anche una semplice bottiglia di vino può essere un piccolo capolavoro.
Ci sono luoghi dove le bottiglie di vino fanno da contorno-culturale ad opere d’arte, come ad Acqui, dove una delle più prestigiose cantine, la “Cuvage”, ha presentato in anteprima per la stampa la mostra “Marilyn per sempre”, con un brindisi di Cuvage, la presentazione del catalogo della mostra e una visita alle cantine.
La mostra si inaugurerà sabato 28 Novembre alla “GlobArt gallery”.
Marilyn Monroe e la Cuvage... due primedonne, una dello schermo e l’altra dei vini, quale presentarvi per prima?
Bionda come il grappolo dei vitigni, frizzante come le bollicine di una coppa di Spumante penso che per dovere di ospitalità tocchi alla mitica Marilyn ricevere l’applauso dei giornalisti presenti.
L’età di una donna non si dovrebbe mai dire, ma le... spie informatiche del web, un pò... birichine, dichiarano: Los Angeles 1926!
Il Tempo non l’ha invecchiata, e fermandosi al 1952, l’ha resa immortale, sempre giovane e sorridente!
Marilyn, entrò nell’immaginario maschile divenendo leggenda e icona della sensualità e in quella delle donne come modello da seguire.
Questa mostra non vuole essere la celebrazione di un mito, ma semplicemente una esposizione di opere d’arte di alcuni artisti che con le loro opere hanno contribuito a mantenere vivo il mito di Marilyn Monroe.
1) Marco Lodola - 2) Il catalogo della mostra - Andy Warhol - 3) Lady Be
Si sa che gli artisti sono immortali perchè continueranno a sopravvivere attraverso le loro opere lasciando sempre viva la loro immagine.
Dalle immagini fotografiche scattate dai “paparazzi” del secolo scorso, ai film, libri, ritratti, sino al nostro secolo che tutto plastifica e trasforma, lei è li, sorridente! Spesso l’arte si degrada in immagini informali, prive di vita ed essenza, altre volte apre nuovi orizzonti a tecniche moderne, come questa mostra all’avanguardia con opere spesso surreali per il materiale che le compone.
A rappresentare la mitica Marilyn non poteva mancare l’opera di Andy Warhol, che ha stravolto ogni regola pittorica.
Non manca anche quella che gli stessi organizzatori descrivono “una sorta di ibernazione nella plastica” che come un involucro protettivo la rende immortale, inalterata nel tempo. Una immagine destinata a rimanere sempre viva, come l’immagine di Marilyn: la sua scomparsa prematura non ha fermato un mito, come afferma il titolo della mostra stessa “Marilyn per sempre”.
1) Lady Be accanto alla sua opera - 2) Vittorio Valente
Per me è un “ritorno... al futuro”! “Ritorno”: perchè ogni mostra mi riporta indietro alle mie origini pittoriche, “...al futuro” perchè l’arte oggi è in bilico tra scienza, fantascienza, stilistica e riciclaggio! Come una delle opere presenti nella cantina Cuvage, su cui mi sono soffermata perchè l’artista era presente e vedendo la sua giovanissima età e l’opera avanguardista la curiosità mi ha condotta davanti al quadro di Lady Be, dove il volto di Marilyn è composto da una strana aggregazione di piccoli oggetti di plastica policromi, tipici della Pop Art americana: l’effetto muta secondo la distanza e l’angolatura da cui la osserviamo.
Non mancheranno altre opere d’arte moderna a stupirvi per il materiale utilizzato e la tecnica, ma vi lascio alla sorpresa quando visiterete la mostra alla “GlobArt gallery” e proseguo il viaggio nell’anima dei vini, per presentarvi le bollicine metodo classico della cantina Cuvage.
1) La facciata - 2) L’enoteca-emporio
Se le storiche Cattedrali Sotterranee di Canelli (Asti), patrimonio dell’UNESCO si snodano sotto la cittadina, la prima impressione che ne ho avuto entrando nell’atrio della Cantina Cuvage è di varcare la porta di una enorme cattedrale Templare. Vuoi che sia quell’immensa vetrata che si innalza verso il cielo, vuoi che sia la sua stessa architettura a ricordare le cattedrali Gotiche, ma la mia mente ha molto fantasticato!
L’insieme che compone la struttura della Cuvage è imponente: circa 5000 mq tra settori produttivi gestionali e di rappresentanza.
Una enoteca-emporio dove potrete acquistare non solo i vini della cantina, ma anche prodotti tipici. Un grande gazebo, ampio parcheggio, uno spazio nell’atrio per la presentazione, il tutto realizzato esclusivamente con materiali naturali, come mattoni e legno. Un pizzico di fantasia su cui... sedervi: grandi tappi di spumante. Originale!
Sorta alla fine del 2011 in collaborazione tra la famiglia Ricagno e la società MGM Mondo del Vino, per produrre spumanti metodo classico di qualità in Piemonte, ha attualmente una produzione di 25.000 bottiglie.
Il titolare è Stefano Ricagno, l’enologo è Loris Gava.
A dare il nome a questa cantina è l’abbinamento delle parole “Cuvée” e “Perlage” che danno subito un chiaro richiamo allo spumantistica.
“Cuvage”, nome curioso, specie se abbinato ad una cantina italiana, piemontese!
Nasce dalla riduzione della parola francese “cru”, cioè “vigneti scelti”, e da “perlage” che indica l’effervescenza delle bollicine.
Tutto inizia già nei vigneti, che sono accuratamente selezionati, e dalle uve che vengono ulteriormente selezionate. Occorre anche il sapiente intervento del produttore e ovviamente l’aiuto naturale del clima, del terreno e di altri fattori determinanti.
Ci va anche bravura per estrarre il meglio da due uve autoctone, il Nebbiolo e il Cortese e creare quattro spumanti d’eccezione: Rosé Brut, Blanc de Blancs, Rosè, Pas Dosé e il Montecarlo Offshore, una edizione limitata di 1.500 bottiglie e 600 magnum, dedicata al mondo esclusivo della Costa Azzurra, per yacht e grandi barche a vela: preziose bollicine racchiuse in una bottiglia che imita la filigrana del carbonio e contiene uno spumante Cortese selezionato dai migliori vitigni del Piemonte!
L’accoglienza è ottima, mentre mi sovviene che proprio il giorno prima, ad Asti nel palazzo Civico, si è tenuta una Conferenza Stampa per presentare “Dopo l’Unesco, Agisco”, per promuovere i territori, e uno degli argomenti trattava proprio “l’accoglienza”.
Siamo in anticipo, così Annalisa Ricagno, ha il tempo di dedicarsi a noi spiegandomi alcuni particolari e presentandomi l’ing. Eugenio Carozzi della “GlobArt gallery”che mi illustrerà le tecniche delle opere esposte.
1) L’ingresso - 2) L’atrio - 3) Un tappo-sgabello
Arrivano altri invitati e dopo i saluti inizia la visita in cantina, Stefano Ricagno, ci farà da
guida illustrandoci di volta in volta tutte le fasi della lavorazione.
Un tour in quella che definiscono “Un viaggio nel cuore pulsante del metodo classico Cuvage”, dalla linea di imbottigliamento alla galleria di affinamento dei metodi classici.
Una curiosità è stato leggere nel loro depliant che anche per il vino esiste uno “chef”, lo “chef de cave”, che è l’enologo che con cura e sapienza seleziona i vini di base che poi serviranno a creare le “cuvèe”. Ogni vino ha determinate caratteristiche che grazie al sapiente assemblaggio dello chef de cave sarà indispensabile per ottenere il prodotto finale.
Un’altra fase è il “Tiraggio”. Dopo la prima fermentazione si aggiunge il “liqueur de tirage”, ovvero una soluzione di vino, zuccheri, lieviti e sostanze minerali, che consentono di far ripartire la fermentazione in bottiglia.
1 e 2) L’interno dell’enoteca
Si passa quindi alla fase successiva, la “Spuma”. La tappatura con tappo a corona da inizio alla presa di spuma. Con un manometro verranno monitorate le atmosfere. Più sarà lenta la rifermentazione e più la spuma sarà fine e persistente. I lieviti tendono a sedimentare, per questo ogni sei mesi le bottiglie vengono agitate per riportarli in sospensione.
Nel “Remuage”, il periodo di maturazione sui lieviti, le bottiglie vengono posizionate sulle pupitres in posizione orizzontale e periodicamente si effettueranno delle piccole rotazioni delle bottiglie.
1) Pupitres - 2) Bottiglie... in attesa
Successivamente verranno posizionate verticalmente. Il sedimento raccolto nel collo, proprio sotto la chiusura deve essere eliminato con la “Sboccatura” o “degorgement”, rimuovendo il tappo provvisorio e il sedimento dei lieviti. Sboccando esce una piccola parte di vino che verrà ripristinato con il “Rabbocco”.
La fase del “Liqueur d’expedition”è composta da vino, zucchero finissimo, anidride solforosa e una piccolissima quantità di vini distillati. Questo rabbocco si effettua con lo stesso spumante e da il nome di: brut nature.
La “Colmatura” determina il residuo zuccherino e da il nome: brut, dry, demi-sec, ecc.
Nella fase “Estasi” le bottiglie riposano ancora, a temperatura controllata.
Nello Sparkling Ideas, il Cuvage è l’essenza degli spumanti.
Un perfetto e sapiente equilibrio tra “Cuvée” e “Perlage”, sono le due operazioni più importanti per gli spumanti.
Cuvage è il progetto della filiera, indispensabile per la produzione dello spumante aromatico, che è controllato dal grappolo fino alla bottiglia.
1) L’ing. Carozzi - 2) Ricagno, il sindaco di Acqui, Adolfo Carozzi e Lady Be - 3) Annalisa e Lady Be
La Mostra si inaugurerà con un brindisi di benvenuto sabato 28 novembre 2015 alle ore 18 e si concluderà il 10 gennaio 2016. Si potrà visitare nei locali di via Aureliano Galeazzo 38, ad Acqui Terme (Alessandria) il sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.30. Gli altri giorni su appuntamento telefonando al numero 0144 322706 mentre tutte le opere sono anche visibili sul sito: www.globartgallery.it.
Interessante il Catalogo della Mostra “Marilyn per sempre”, curato da Adolfo Francesco Carozzi.
Cantina Cuvage – Acqui Terme – Stradale Alessandria, 90 • tel. 0144371600
1) Le cantine - 2) La pubblicità del Montecarlo Offshore
di Alexander Màscàl e Matteo Saraggi - ASA
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