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Sulle colline astigiane dell’UNESCO, a Cocconato con “Cocco Wine”


Siamo in Piemonte, a Cocconato in provincia di Asti per “Cocco... Wine” una manifestazione all’insegna del buon vino, del cibo della tradizione locale e dell’allegria scandita dalla buona musica, dal jazz alle dolci note dell’arpa. Cocconato è un piccolo comune, ma frenetico, vivo, malgrado gli abitanti siano poco più di 1500, grazie anche al turismo legato al paesaggio agreste, ai suoi rinomati ristoranti, agli scorci delle sue viuzze lastricate a pietra e alle antiche insegne delle botteghe.



Per il suo clima particolare viene denominato “La riviera del Monferrato”, non a caso crescono palme, mimosa e ulivo.

Terra di pregiati tartufi bianchi che ben si abbinano sui piatti locali delle locande del buon gusto dove primeggiano i piatti del Monferrato! Si degusta la tipica robiola di Cocconato, di una piccola produzione locale. Di puro latte vaccino viene venduta fresca.

Ottima la versione a pasta molle di latte vaccino e a volte misto capra e pecora su cui si forma una crosta marroncino. La pezzatura è medio-grande e si consuma a media stagionatura.

Ancora oggi oltre la tipica robiola sono rinomati i torcetti e le torte di nocciole, i salumi e in particolare il prosciutto crudo.

Tra gli edifici storici degni di interesse notiamo il Palazzo Municipale del XV secolo che si presenta in un insolito e raro esempio di edificio civile in stile Tardogotico, mentre la parrocchiale ha origine Secentesca.

Le origini di Cocconato risalgono all’epoca Romana. La sua storia è legata particolarmente al Medioevo e alla nobile famiglia dei Radicati.

Alle origini dei Cavalieri e Conti Radicati di Primeglio troviamo i discendenti di Manfredo XII di Brozolo che la storia vuole fosse sposato con la figlia di re Arduino che gli portò in dote

alcuni feudi tra cui Brozolo, Vezzolano, Aramengo, Albugnano, Cocconato e altri.

Come ogni paese, anche a Cocconato c’è una leggenda da raccontare: quella di Marcellina, la leggendaria città romana collocata nel fondovalle e distrutta durante le invasioni barbariche (dal 166 al 476). Insediamento dei Liguri, fu distrutta durante i saccheggi e le scorrerie delle orde che invasero l’Italia.

Pare che un simulacro d’oro massiccio a forma di cane, detto Pietra Gagnola, messo sull’erpice avesse il potere di rendere fertile la terra. Secondo la credenza popolare questo oggetto e un busto d’oro dell’imperatore, vennero nascosti in un pozzo dove sarebbero tutt’ora celati.

Una leggenda simile la si trova nel territorio del Roero, nel cuneese, però narra di un grosso blocco di terracotta la cui sagoma ricorda vagamente un cane, da qui nasce il nome “pietra cagna” che all’interno conterrebbe sette cagnolini d’oro, ma in realtà forse era una vaga forma di terracotta contenente monete d’oro.

Un’altra “pietra cagna” è nella leggenda del vercellese nelle zone di Tronzano, Crova e Salasco.

Ma altre se ne riscontrano ovunque, e sarebbe interessante e curioso risalire alle origini!

Nel X secolo venne costruito il castello dei Conti Radicati e l’antico nucleo abitato venne spostato in alto, intorno al maniero dove si era più al sicuro.

Nel 1556 durante le guerre franco-spagnole il castello viene distrutto. Anche per il paese inizia il declino nel XVII secolo, tra saccheggi, carestie e pestilenza. Con il dominio napoleonico rinasce grazie a Napoleone che lo sceglie come sede di una stazione del telegrafo ottico che collegava Milano a Parigi e Venezia.

I segnali provenivano in sequenza dalla vicina Torino al colle di Superga e riflessi ad Albugnano e da colle a colle giungevano sino a Milano.

Verso la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si ebbe un periodo florido per l’economia del territorio. L’incremento del commercio vide la necessità di creare locande e alberghi per ospitare i forestieri e fino ad un secolo fa se ne contavano venti, nel concentrico e nelle vicine borgate.



Oggi sono qui per un gentile invito del sindaco Monica Marello, il Vicesindaco Anna Maria Villa e Silvia Pezzuto dell’Ufficio Eventi Go Wine che mi ha trasmesso il loro invito alla degustazione guidata, presso la locanda Martelletti dove la degustazione vedrà protagoniste le aziende vinicole locali. Peccato che altri impegni mi trattengano.

A tarda sera riesco a fare una veloce puntata nel paese, ma è impossibile anche solo fermarsi e

parcheggiare, tanta è la gente e decido di tornarci il giorno dopo.

Risaliamo le tortuose strade che conducono a Cocconato, tra prati coltivati, vigneti, boschi e irti saliscendi ed eccoci giunti a destinazione e... colpo di fortuna un comodo parcheggio, ma è perchè siamo in anticipo. In breve il paese si riempirà di gente.

Anna Maria ci attende e ci accompagna a conoscere gli espositori e iniziamo la salita per le strade del borgo lastricate a pietra. Lungo il cammino le bancarelle espongono i loro prodotti e lei ce li presenta elencando le loro produzioni.

L’incontro con il Sindaco è una inattesa immagine di giovanissima... primo cittadino: bene, i

giovani hanno idee innovative e Cocconato offre molti spunti per il turista e il gourmet, il buongustaio! Basta saperli cogliere.

Perfetta accompagnatrice, Anna Maria, Vicesindaco, ci presenta tutti gli Assessori, la Giunta e ci porta a visitare il Palazzo del Comune. Molto bella la sala consiliare, con l’esposizione di una divisa... risorgimentale, mobili d’epoca, bandiere, stendardi e uno stupendo lampadario di Murano!

La giornata trascorre tra i banchi delle degustazioni. Per me è un pò una novità, non ricordavo una sagra o fiera di paese perchè giornalisticamente mi occupo di altri argomenti di interesse nazionale.

Mi piace osservare la gente, cogliere gli attimi e i particolari più insoliti o divertenti e i clic si susseguono. Non mancheranno anche atteggiamenti curiosi, altri simpatici.



Le ore passano veloci e si avvicina quella del rientro a casa.

Ecco una giornata per me diversa, tutta da ricordare e lo farò rivedendo gli scatti e ve ne farò partecipi, ma voi restate ancora accanto a me e attraverso i nostri scatti fotografici vi porterò a Cocconato, dove per tutto il mese si farà gran festa.



Cocconato in festa proseguirà Venerdì 11 settembre con l’apertura del Luna Park e una “Apericena” organizzata dalla ProCocco in tarda serata e per finire la nottata con una band dall’insolito nome “DitaLunghe & Co. Society”, musica blues, rock e funk.



Sabato 12 con inizio nel primo pomeriggio lungo le vie del centro si potranno degustare i prodotti tipici delle bancarelle, vedere mostre di pittura, acquistare prodotti di artigianato e nel mercatino delle “mini-pulci”, dove i protagonisti saranno i bambini. Non mancherà una partita di calcio in amichevole. E per cena potrete approfittare dello “Stand delle ghiottonerie” gestito dalla ProCocco e finire la nottata con “Dejavu Live in concerto”, dance music degli ultimi anni.



Domenica 13 per i patroni Fausto e Felice in mattinata ci sarà la messa, seguita dall’Aperitivo in Piazza, offerto da ProCocco e Coccosport, allietato dalla Banda Aurora.

Nel primo pomeriggio, “Giochi e mini olimpiadi dei bambini” con gli animatori del centro estivo.

Una cena sfiziosa allo “Stand delle ghiottonerie”.

Nottata musicale con “Acustic Power” e il meglio della musica internazionale, rock anni ’60-’90 in versione acustica.

Lunedì 14 dalle 8 inizierà la Festa Patronale.
Nel primo pomeriggio una partita di tamburello nel campo sportivo.
Per gli sportivi della bici la “Cronoscalata”, gara ciclistica.
E la sera “Cena del lunedì” con intrattenimento musicale (cena su prenotazione).

Ma il Settembre Cocconatese proseguirà sabato 19 con la Fiera Medioevale; sabato 26 con la Cena Medioevale Propiziatoria e domenica 27 con il XLVI Palio degli Asini.

E per un Buon natale, domenica 6 dicembre con il “Mercatino di Natale”
Info: Proloco “ProCocco” - tel. 3286635774
Comune di Cocconato tel.0141907007
e-mail: amministrativo@cocconato.at.it



Ma cos’è questa Corsa degli asini?

La corsa ha radici storiche ed è diffusa in molte località dell’Italia, ma per Cocconato è legata ad una leggenda che risale alla storia Medioevale del paese.

Un violento incendio divampò nel castello e per spegnere le fiamme gli abitanti formarono una colonna che scendeva a valle dove scorreva il ruscello, caricando botti d’acqua sui basti dei somari e trasportandoli al castello, contribuendo a salvare la roccaforte dal rogo.

Per ricompensare la popolazione, i Conti Radicati indissero un torneo con una corsa degli asini e come premio il vessillo del casato.

E’ nel 1970 che prende vita il Palio degli Asini anche se la sfilata non ha nulla di rievocazione medioevale, ma piuttosto di un mascherone casalingo.

Banda musicale e majorette sono gli unici interventi, ma ben presto si inizia a seguire un filo storico... logico.

Tra goliardiche presenze, momenti goderecci per il palato e vignaiuole bevute, anno dopo anno la festa diventa una rievocazione storica in costume Medioevale. Si arricchisce sempre di più di costumi e storia che richiama spettatori provenienti dalle località vicine.

La cura dei costumi i particolari curati nei minimi dettagli, tutto contribuisce a trasformare una rievocazione, iniziata scherzosamente, in una rievocazione storica con “Fiera Medioevale”, “Banchetto di Corte” con suggestiva cena con piatti della cucina duecentesca.

Non mancano trasmissioni televisive come “Sereno Variabile” ad occuparsi di un Palio... ragliante che diventa un evento storico, una parte del folclore della nostra bella Italia.

Anche la “Federazione Italiana Giochi Storici” riconosce il Palio di Cocconato.

Si formano i membri del Comitato Palio, i direttivi delle Pro Loco, le Associazioni Palio e cresce l’interesse dei borghigiani che lavorano tutto l’anno per qualcosa che dura solo un giorno, ma che loro portano nel cuore ogni giorno, per 12 mesi... tutto l’anno!

I nostri clic fanno man bassa di immagini e allora non mi resta che lasciarvi in compagnia degli scatti fotografici e dei produttori, ma mi raccomando: bevete con moderazione! E guidate piano che Lassù qualcuno vi aspetta... ma il più tardi possibile! L’alcol e la velocità vi rovinerebbero una bella giornata!



di Alexander Màscàl - foto Matteo Saraggi e Alexander Màscàl – ASA


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