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Alle Origini del Gusto, l’equilibrio tra Natura e Gastronomia

L’evento “Alle origini del gusto, l’equilibrio tra natura e gastronomia”, che si è svolto il 18 giugno 2015 all’interno dell’EXPO Milano, Terrazza Coldiretti, in collaborazione con Coldiretti Umbria è stato dedicato alla riflessione sul corretto equilibrio tra salvaguardia dell’ambiente e utilizzo responsabile delle risorse naturali.

L’iniziativa sancisce l’ingresso di CNCN ( Comitato Nazionale Caccia e Natura ) nell’”Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul sistema agroalimentare”di Coldiretti, un’adesione che nasce dalla visione convergente ed inclusiva sulle tematiche ambientali e faunistiche in cui associazioni venatorie, mondo produttivo e agricoltori possono trovare nuove occasioni di collaborazione.

Sono intervenuti: Silvio Barbero ( Vicepresidente Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ), Ettore Prandini ( Vicepresidente nazionale Coldiretti e presidente Coldiretti Lombardia ), Maurizio Zipponi ( Coordinatore gruppo di lavoro “Filiera Ambientale” ).

Con l’obiettivo di preservare il fascino del patrimonio agricolo, forestale e pastorale italiano e di favorire una migliore gestione del territorio italiano sono nati 5 progetti per una “Nuova Filiera Ambientale e Territoriale”. Filiera che vede impegnati e alleati : ambientalisti, agricoltori, comunità scientifiche universitarie ed associazioni venatorie. Si è cercato di focalizzarsi su un problema vero e tangibile, cioè quello di superare la sfiducia e la conflittualità sulla gestione del patrimonio naturale italiano in modo da proporre modelli di gestione condivisa che siano in grado anche di creare nuove opportunità economiche e generare occupazione sul territorio.

I 5 progetti:

PercOrso insieme: Progetto a cura di Federparchi-Europarc Italia – Ha per oggetto la protezione dell’Orso Marsicano, il mammifero più in pericolo di estinzione fra quelli che hanno popolazioni presenti in Italia. Il cuore della sua conservazione è costituito dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. I motivi per i quali non si riesce a far crescere la popolazione sono vari e non tutti conosciuti, il più elementare è il fattore natalità: le nascite compensano appena le morti.

L’Europa della Fauna: Governance a confronto (Go Fauna): Progetto a cura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – Ha per oggetto l’istituzione e la gestione sul territorio italiano, delle “ Aree di Controllo e di Valorizzazione della Selvaggina – Aree CVS“, mediante la collaborazione con Università ed Enti Pubblici appartenenti al contesto Europeo. L’operazione verrà effettuata in collaborazione con Università ed Enti di gestione Amministrativi Pubblici di Spagna, Portogallo, Slovacchia, Grecia e Slovenia con i quali, sono già in atto accordi formali e ci si confronterà sulla normativa comunitaria e sulle differenze regolamentari di applicazione gestionali in realtà simili nel contesto Europeo.

Carta d’identità degli ungulati selvatici: Progetto a cura di ISPRA, Legambiente, Federcaccia, Arcicaccia, Anuu Migratoristi – Ha per oggetto la firma e l’implementazione di un accordo per il potenziamento e l’aggiornamento della BDU Banca dati ungulati selvatici nazionale. L’accordo di collaborazione tra ISPRA, Legambiente, Arcicaccia, Federcaccia e Anuu è finalizzato a promuovere una più capillare la raccolta dati e a velocizzare l’inserimento dei dati attraverso il coinvolgimento del mondo delle associazioni in questi compiti, con un diretto impegno anche del mondo venatorio.

Selvatici e buoni. Una filiera alimentare de valorizzare: Progetto a cura Dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva – Ha per oggetto sia attività di indagine scientifica sia attività pratiche volte alla creazione di una filiera alimentare dotata di normative nazionali per quanto riguarda i prodotti derivati dalle attività venatorie. La sfida è quella di creare un nuovo modello di gestione che integri ambiente, economia e coinvolgimento della comunità. Tale modello deve essere in grado di produrre reddito ed occupazione, migliorare la qualità della vita della comunità residente garantendole la possibilità di aprirsi ad un proficuo scambio con altre realtà, senza intaccare la biodiversità e il paesaggio. Un approccio di natura bio-economica, basato su una corretta pianificazione del prelievo venatorio e la gestione della filiera del prodotto carne, porterebbe a rendere la comunità maggiormente resiliente agli squilibri ambientali derivanti dal sovrannumero di ungulati selvatici e contemporaneamente fornirebbe nuova attrattiva turistica per il territorio.

Agricoltura territoriale, valorizzazione della biodiversità e controllo della fauna selvatica: Progetto a cura dell’Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura e sul Sistema Agroalimentare – Ha per oggetto l’attuazione, nel contesto locale, di soluzioni in grado di diffondere buone pratiche e sistemi di produzione agro ecologici, di riproporre ambiti diretti alla promozione dei profili culturali tipici di ogni comunità, specialmente, legati all’alimentazione e di tradurli in occasione di nuove iniziative di reddito. In Italia vengono abbattuti ogni anno circa 235.000 capi di ungulati selvatici (caprioli, cervi, daini, mufloni, cinghiali, camosci). Tali dati tengono conto solamente dei capi abbattuti e regolarmente tracciati. Il nostro paese dispone di un grande patrimonio faunistico che, ad oggi, non è stato valorizzato e reso economicamente vantaggioso.

Dunque l’Italia ha 5 progetti importanti per la salvaguardia del ambiente e del territorio, non solo a livello nazionale ma europeo, progetti che saranno presentati prossimamente anche a Bruxelles, davanti alla Commissione Europea.

Emilian Pascu - ASA



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