E per questo nasce il corso di formazione “Italian Wine Professional”, ideato da Geralyn Brostrom, responsabile della formazione per “Winebow”
“Nonostante la popolarità del vino italiano negli Stati Uniti, l’Italia è sempre considerata una delle regioni vinicole più difficili da comprendere sia per i consumatori che per gli operatori del settore. La fiducia è fondamentale. Abbiamo creato questo programma per permettere al pubblico di superare paure e incertezze nei confronti del vino italiano e per aiutare chi vende a sentirsi più sicuro della propria conoscenza della materia prima”. Così Geralyn Brostrom, ideatore di “Italia Wine Professional” che dopo anni di esperienza come vice presidente di “Wine Education” per “Winebow”, tra i più importanti importatori e distributori di vini del Belpaese in Usa, ha deciso di creare un programma rivolto specificamente alle esigenze del settore del vino Italiano.
L’esperienza di Brostrom sui modelli di formazione, insieme alla sua esperienza nella formazione degli operatori del settore, la rendono una figura unica in un settore complesso che spesso insiste troppo su fatti e dettagli. “Con il giusto modello di istruzione, crediamo di poter contribuire ad ampliare l’accesso dei consumatori a tutta la gamma del vino italiano, eventualmente abbattendo gli ostacoli alla crescita delle vendite”.
Organizzato da “Wine Style”, il programma “Iwp”, che include una ricca componente di apprendimento online, comprende 24 ore di lezioni in un formato settimanale, oppure un formato intensivo di quattro giorni. I candidati che avranno superato l’esame finale e che avranno completato un progetto da presentare in classe saranno poi designati “Italian Wine Professionals”. Fra gli argomenti trattati ci sono le principali varietà italiane e le loro zone di produzione, le dominazioni più importanti ampiamente disponibili negli Stati Uniti, oltre a denominazioni e varietà emergenti, la corretta pronuncia delle regioni e dei nomi dei produttori, le strategie per la presentazione e la vendita del vino italiano presso ristoranti e punti vendita, l’abbinamento cibo-vino, le norme sull’etichettatura e la loro integrazione nel diritto comunitario dell’Ue, gli approcci per la creazione di carte di vino interessanti che valorizzino il vino italiano.
Un corso di formazione e certificazione sul vino italiano che, recentemente introdotto negli Stati Uniti, sta guadagnando terreno, dando ai produttori, agli importatori, ai distributori ed ai rivenditori un nuovo strumento essenziale per approfondire la loro conoscenza di tutto ciò che è necessario per vendere il vino italiano nella maniera più efficace.
Il programma è stato sviluppato con il contributo di alcune delle istituzioni e gli insegnanti più noti degli Stati Uniti, tra cui David Glancy, Jay Youmans e James King. Per garantire la solidità del piano di studio, è stata prestata attenzione sia ai contenuti che alla creazione di un programma che tiene conto con efficacia di come gli adulti imparano e ritengono le informazioni. Il programma, lanciato presso le scuole di formazione del vino a Washington Dc e a San Francisco nel 2014, si è esteso a Houston, Napa Valley, White Plains e New York, nei primi mesi del 2015, e altre location apriranno nei prossimi mesi.
L’Iwp è una propaggine di Italian Wine Central (www.italianwinecentral.com), portale indipendente in in lingua inglese per la diffusione delle informazioni sul vino italiano più aggiornate, precise e facilmente navigabili. Il sito è orientato verso i professionisti nei settori delle vendite, della ristorazione, dell’importazione e della distribuzione, nonché ai giornalisti, agli insegnanti ed agli appassionati che desiderano approfondire la loro conoscenza del vino italiano.
“Con quasi 550 varietà di uva e oltre 400 vini a denominazione (Doc e Docg), leggi complicate sulla etichettatura e sotto-zone con varie sottigliezze, non è possibile bombardare gli studenti con tutte queste informazioni e poi chiedere loro di ricordare tutto”, spiega Glancy, proprietario del San Francisco Wine School. “Sapevamo che ci occorreva un approccio all’insegnamento del vino italiano più meditato di quello disponibile sul mercato, e che consentisse ai professionisti di ottenere una conoscenza veramente approfondita del vino italiano e quindi di avere una ricaduta positiva sulle loro carriere”. (www.winenews.it)
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