La crescita di Prosecco e Cava, nel mondo ed anche in Francia, terra dello Champagne (e dove gli sparkling wine stranieri fanno il 5,5% del mercato), sotto i riflettori a Vinexpo (Bordeaux 14-18 giugno). Tra prezzi competitivi e semplicità di consumo
Tra gli scaffali dei supermercati di Francia, patria dello Champagne, lo spumante più prestigioso del mondo, si fanno sempre più largo anche Italia e Spagna, soprattutto grazie a Prosecco e Cava, con gli sparkling wine stranieri che, nel 2014, hanno conquistato il 5,5% del mercato francese.
Una tendenza sussurrata a mezza voce, da tempo, tra i produttori transalpini, e che ora si rivela realtà sempre più solida proprio nei giorni di Vinexpo a Bordeaux (14-18 giugno, www.vinexpo.com), uno degli appuntamenti più importanti per il vino mondiale, Francia in testa.
Una crescita, quella degli sparkling wine italiani e spagnoli più famosi, sotto i riflettori di una delle testate più importanti di Francia, “Le Monde”, che in uno speciale dedicato a Vinexpo scrive a chiare lettere: “sono le bottiglie meno care, quelle che si trovano nella parte più bassa dello scaffale, ma questo non vuol dire che abbiano un ruolo marginale. In mercati come il Regno Unito (mercato storico di tutto il vino francese, di cui ha consacrato il successo nei secoli, ndr), per esempio le bottiglie italiane sono diventate popolarissime, e oggi 3 bottiglie su 4 di Prosecco vengono esportate nel mondo”. La domanda è sempre la stessa: questi prodotti, benché diversissimi tra loro, sono una minaccia per il mercato dello Champagne? Le risposte anche: segmenti diversi, posizionamento di prezzo anche, e quindi le maison ostentano tranquillità. Eppure, se si guarda ai numeri, “la rivoluzione è in atto”, scrive “Le Monde”.
Nell'ultimo anno, nel mondo, sono state vendute 307 milioni di bottiglie di Prosecco (a cui si aggiungono i 155 milioni di bottiglie di Cava), sui 304 milioni di quelle di Champagne, per esempio. Certo, le bollicine di Francia spuntano ancora prezzi decisamente più alti, e quindi generano un valore aggiunto nettamente superiore, eppure proprio il costo è una dei fattori chiave di questa rivoluzione, anche i proiezione futura.
“La crisi economica ha spinto i consumatori di tutto il mondo a bere vini meno costosi. Ma c'è anche un cambiamento di mentalità: lo Champagne sta diventato (o sta tornando ad essere?) un vino da servire nelle grandi occasioni, e si punterà sempre più su qualità e marchi di eccellenza, e questo avrà un impatto anche sui prezzo. Mentre Prosecco e Cava, spesso più zuccherini e facili da bere dello Champagne, saranno prodotti per un consumo più semplice e ricorrente, consentito anche dai prezzi più bassi”, visto che in Francia, si legge ancora, raramente una bottiglia di Cava o di Prosecco costa più di 6 euro. Numeri che vanno letti senza eccessi di entusiasmo o di pessimismo, tanto sulle sponde italiane e spagnole che su quella francese. Ma che, di certo, raccontano di un cambiamento che è in atto e che, probabilmente, era impensabile fino a pochi anni fa, e di cui si parlerà molto nei giorni di Vinexpo, e non solo. (http://www.winenews.it)
ASA Press / Le notizie di oggi